~Diario di Corte ~ Il Regno di Alexandra Borgia

Posts written by Alexandra Borgia

CAT_IMG Posted: 3/3/2017, 10:12 Francesco Carofiglio e "Una Specie di Felicita'" - Incontri con l'Autore
Te lo consiglio vivamente. La cosa strana è che sul momento ti ritrovi dinanzi un protagonista fuori dai cliché. Non è un eroe della vita, piuttosto il contrario. Lui la vita se la lascia alle spalle, non la vive, è un sottomesso, un fallito. Non sa quello che vuole, un "mediano" del non so che mentre il professore è saggio, lo schiaccia con la sua esperienza, mette a nudo tutti i suoi punti deboli ma Giulio, a ben guardare, è proprio il ritratto più fedele della maggior parte di noi, quelli che consigliano terapie d'urto agli altri e che su sé stessi non sanno operare con altrettanta positività. Sono ampie e bellissime le descrizioni emotive e dei luoghi...il modo in cui sa far muovere i personaggi sulla scena.
Non è un libro leggero, non è un mattone, è un libro che fa riflettere: amaro, delicato, elegante, aperto.
Lo trovi anche su Facebook, magari puoi scrivergli, dopo aver letto il suo libro. ^^
CAT_IMG Posted: 1/3/2017, 11:43 Francesco Carofiglio e "Una Specie di Felicita'" - Incontri con l'Autore

Francesco Carofiglio presenta "Una Specie di felicità" al Don Chisciotte Caffè Letterario

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- La Felicità. La bellezza del Mondo.
- Ci si deve rassegnare alla loro fatalità oppure lottare per una piena conquista?

- La Scelta.
- Sul campo della vita possiamo decidere il nostro ruolo.
- Essere registi dell'azione. Attaccanti. Difensori.
- O semplici mediani.

- Carofiglio dialoga con il pubblico.
- E ci si arricchisce vicendevolmente.

Dopo il tour promozionale che ha portato Francesco Carofiglio in visita al "IISS Bellisario-Sforza" di Palagiano e all'Istituto "A.Volta" di Taranto, noi del Don Chisciotte Caffè Letterario​ abbiamo avuto l'onore di organizzare un evento extra per la presentazione della sua ultima fatica letteraria "Una Specie di Felicità" (Piemme, 2016).

Architetto, attore, sceneggiatore, regista, illustratore, vincitore di innumerevoli premi, tra i quali lo Stresa, nel 2010, per il romanzo "Ritorno nella Valle degli Angeli", Carofiglio si conferma un artista inquieto, sempre pronto a mettersi in gioco.
Egli è uno scopritore di sguardi poiché - dice - molte delle risposte che vanamente ci poniamo durante il corso dell'esistenza trovano facile soluzione nel modo in cui si osservano gli altri.
La sagoma maschile che domina la cover del libro, tra il blu malinconico dei pensieri e l'azzurro acquoso dell'orizzonte, non ha un'identità - forse è il protagonista, forse un semplice spettatore della vita - ma Carofiglio ne ha lodato la scelta. Con le spalle girate, le mani in tasca, scarpe da ginnastica ai piedi, quest'uomo rappresenta colui che non ha fretta ma attende semplicemente un lasciapassare, teso verso quel cielo ampio che, in maniera suggestiva, somiglia ad una grande pagina di vita ancora da scrivere.

"In che rapporti sei con Dio? L'hai mai cercato nei momenti in cui sei ad un bivio e vorresti prendertela con il mondo intero? "

Carofiglio si definisce un agnostico, un non credente, ma ha profondo rispetto per i luoghi di culto, nei quali si reca per sentire sulla pelle e nell'anima l'energia di coloro che, credendo, finiscono con l'instaurare una sorta di passaggio fra il mondo terreno e quello superiore. Si abbandona alla sacralità di una Storia prolifica, che nei secoli ci ha consegnato martiri e santi, ha sgranato preghiere, modellato culti, aperto il cuore della gente alla riflessione, cercando conferme su un legame superiore che sfugge alla sua razionalità.

- Non è fede, la mia. Io mi pongo domande. Sono preda della mia confusione. Tuttavia, qualcosa di più grande c'è. Io lo so. Lo sento. Non saprei in che modo descriverlo. E in silenzio..mi lascio guidare.

Ha occhi profondi, Carofiglio.
Si spostano di continuo, tra le anime del pubblico, sulle mura della saletta, sulle due statue in miniatura del Don Chisciotte e Sancho Panza sistemate alle due estremità del tavolo. Quella del cavaliere della Mancha, l'ha girata verso di sé, in veste di simbolico spettatore, e troneggia con la sua lancia in ferro battuto, accanto alla copia del libro che egli sfoglia tra i post-it gialli, cercando il brano che, a sorpresa, avrebbe interpretato per il reading.
Trovare la felicità, il completamento, la perfezione, significa mollare il resto, guarire dal proprio narcisismo e smettere di aspirare alle altezze invalicabili al fine di soddisfare una vanità priva di corpo.
Con sincerità Francesco Carofiglio risponde di essere un po' narcisista, alla maniera degli artisti, e di non aver ancora trovato la misura della propria umanità. In quanto creatura in fermento, ha dei punti fermi, progetta, amplia le idee, e al contempo, vorrebbe non averne per auto-inventarsi di continuo.

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Riguardo agli incontri culturali nelle scuole, non pretende che i suoi libri abbiano una funzione didattica. A lui basta che vengano letti. Che i giovani usino la tecnologia ed il progresso con moderazione, preferendo un contatto verbale alla schiavizzazzione volontaria dei social e delle chattate online. Consiglia al pubblico quelle che sono le sue letture preferite: Truman Capote in testa, con "Altre voci, altre stanze" - citato nel libro assieme a "Colazione da Tiffany" - che continua a rileggere negli anni, affascinato dalla padronanza del linguaggio e dall'accuratezza nei dettagli che il drammaturgo americano possedeva già a diciannove anni.

- Cos'è la Felicità? Cos'è la bellezza? Dobbiamo consegnarci ad entrambi oppure rassegnarci?

Carofiglio è di poche parole. La Felicità è un tema caro, tuttavia non può insegnaci cosa sia. E non può' descriverci la bellezza famelica del mondo senza cadere in una facile dottrina. Non esistono regole per questo, non esistono scorciatoie, neppure percorsi da inventare. Bisognerebbe offrirsi come bambini alla vita e viversi, evitando di classificare oggetti e persone, di affezionarsi ai vecchi dolori, di scarrozzarci dietro paturnie e fantasmi spesso inesistenti, di scaricare le responsabilità dei nostri atti al corso naturale degli eventi, invece di assumerci le nostre responsabilità.

"Una specie di Felicità" è un romanzo vivo, un romanzo intimista, nel senso più improprio del termine. Giulio D'Aprile è un psicoterapeuta di 40 anni, succube di una vita qualitativamente bassa e di una solitudine mordente. Ha un matrimonio fallito alle spalle, un dialogo stentato con i figli, Simone e Roberta, un lavoro che svolge con apatia, una donna giovane, disinibita, che fa la sua prima comparsa a notte fonda, in un bar e che di giorno scompare, soppiantata dal lavoro, dai pensieri del protagonista.
Un fantasma della notte, tratteggiata secondo i canoni di una penna che sa incantare e scatenare controversie nei propri lettori.
Alla mestizia di Giulio, si contrappone spavaldamente Dario Moretti, psichiatra, suo maestro e mentore, che a 73 anni ha chiuso con la professione ed ha preferito chiudersi nell'istituto di cura dove l'ex allievo lavora per espiare la sua colpa. Carofiglio ce lo descrive come un uomo straordinariamente colto, i suoi abiti di grisaglia stirati alla perfezione, i successi in tasca, dotato di lucidità e senso pratico, nonostante la memoria gli giochi brutti scherzi.
Nel libro, Giulio e l'anziano professore rappresentano l'incontro-scontro fra due generazione diverse. Un duello all'ultimo sangue che, durante la sua evoluzione, ha più volte destabilizzato l'autore. Dario Moretti ha una personalità forte, imperativa. Perdendo il controllo su di essa, Giulio ne sarebbe stato travolto e questo non rientrava negli intenti di Carofiglio.
Nel romanzo - come nel "Padre Sergij" di Tolstòj - l'esperienza diviene contagio, non ammorbamento.
Il primo apprende dal secondo.
Il secondo si avvia alla guarigione grazie al primo.
Anche i dialoghi, mai banali, svolgono una funzione terapeutica, tanto quanto i luoghi ed i colori che egli sceglie per descrivere gli stati d'animo dei personaggi: Il mare, le strade zuppe di pioggia, le stanze d'albergo, un'isola baciata dal sole. L'autore usa le sue armi stilistiche per consegnarci una realtà limpidamente spietata, con le sue metropoli gremite di uomini, di donne , di adolescenti in crisi, di sogni e scelte interrotte, di sguardi vacui che non osano sfidare ciò che sta dall'altra parte del cornicione.

"Da piccolo voleva essere qualcosa che non ricordava più. Voleva vivere come quelli più grandi. Come tutti i bambini. Avere delle cose da fare e dei posti dove tornare. Un lavoro quadrato e rotondo dove divertirsi. E una casa con due cani, un giardini, una bicicletta da mandare in giro le sere d'estate. Per scorrazzare nella luce di mezzo con il vento che accarezzava le ginocchia scoperte. "
(Tratto dal libro "Una specie di felicità")

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'Una specie di Felicità' è fondamentalmente un libro onesto, scritto con altrettanta onestà, ben distante dalle parabole teologiche dei maestri spirituali. In un giorno che nasce, in un amore che ritorna, in un dialogo costruito, nel pendolare andirivieni delle onde...
La felicità è qualcosa che arriva nell'immediato, senza intercessioni spettacolari, e ci chiede soltanto l'audacia di afferrarla prima che il tempo ne spenga il fulgore.

"Nuovi progetti all'orizzonte?"

- Uscirà quest'anno il un nuovo romanzo. - rivela l'autore - Altri sono in preparazione per gli anni successivi perché sto scrivendo molto. Poi ci sono ulteriori progetti che riguardano quelle attività che mi ostino nevroticamente a portare avanti.Il teatro e le arti figurative. Sono contento e grato di questo.

Le luci si abbassano.
La serata volge al termine. Il pubblico abbandona le sedie e si avvicina al tavolo per acquistare la propria copia e farsela autografare.
Ad ognuno, dedica un disegno.
Che sia un gomitolo di lana col filo che si srotola, una matita che tratteggia percorsi ideali, un gatto dagli occhi affilati, un cuoco di professione, un imprenditore in salita, le illustrazioni partono dal basso e si completano nella figura di un omino proiettato in alto, con l'augurio di ritrovarci domani Padroni di una felicità concreta, di un sogno realizzato.

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* L'evento è stato organizzato da Promopress Srl​, l'Organizzazione Editoriale di Luigi Traetta e del Don Chisciotte Caffè Letterario, con il supporter sociale e culturale del laboratorio MoviMenti aps​.
Hanno dialogato con l'autore: Nunzio Tria​ (scrittore, musicista e giornalista ) e Marilena Frigiola (scrittrice e libraia).
Relazione ufficiale sul mensile Il Colle : Marilena Frigiola​


Edited by Alexandra Borgia - 2/3/2017, 12:20
CAT_IMG Posted: 11/8/2016, 18:08 E voltiamo pagina.... - Robert e Kristen Live Zone 2
Io, invece non capisco come ci si possa attaccare ad un post scritto qualche mese fa...
Sto esprimendo un mio dissenso, sono rimasta delusa da tutta questa "intimità" sbattuta in faccia da una Stewart che per anni abbiamo sonoramente appoggiato proprio per difenderla da chi la accusava di non tenerci troppo a lui e di nascondersi dietro una maschera. Nessuno, oggi, mi toglie dalla testa che lei abbia avuto problemi di tendenza già da quando stavano assieme...
Può darsi che mi sbagli...
Magari ci ha messo tempo a ritrovare se stessa.
Parlare di tabu'...bè...nessuno qui fa la monaca senza ispirazione divina ma neppure si può tollerare la faciloneria con la quale dobbiamo per forza abbassare la testa dinnanzi a ciò che vediamo. Se Rob fosse risultato gay...voglio vedere quante krisbians e quante fans di Kristen si sarebbero rivoltate! Non credo che avreste scritto "L'importante è vederlo felice e sereno..."
Tant'è che molto più di qualcuna ha avuto la spudoratezza di scrivere che la nuova tendenza sessuale della Stewart è frutto di un uomo che non è stato all'altezza di essere tale...
Io vi lascio parlare...ma voi dovete lasciar parlare anche me.
Nessuno vi toglie la libertà eppure voi accusate chi non la pensa uguale di omofobia.
Esagerate. Troppo. Io ho amici gay, che sono gay di fatto e non lo diventano per capriccio. A detta loro, chi lo è davvero...non ci mette molto a scoprirlo. E' qualcosa di latente, è una lampadina che si accende nella testa...puoi farci a pugni quanto vuoi...e questo suo continuo circondarsi di amiche lesbiche, di fare tante cose appresso ad Alicia, appena Rob ha sgomberato casa...mi fa pensare che tra regista e questa nuova imboccatura...Pattinson si sia trovato compresso dalle sue indecisioni.
Lui ha sofferto.
L'abbiamo visto tutto. Si è beccato gli insulti anche quando le fans di lei cercavano di difenderla dalla demonizzazione riguardo al tradimento, sicure com'erano che non sarebbero tornati insieme. Addirittura, durante la promo di Cosmo...nessuno lo chiamava per nome...
Ha sofferto pure lei. Ma per errori suoi.
Ora sono felici entrambi.
Ok.
Va bene.
Ma non voglio fare l'ipocrita ed ingoiare sempre tutto col sorriso solo perché la Stewart è un'attrice e lui un attore.
Non si tratta di tabù... né di razzismo...
E' che abbocchiamo a tutto ciò che di trasgressivo il mondo ci propone. E lo stiamo facendo con così tanta boria che stiamo confondendo la mentalità aperta con la mentalità scosciata.
E sono due concetti diversi.
Spero di non tornare sull'argomento. La sezione è chiusa da tempo.
Se volete sfogare frustrazioni e preconcetti fatelo dove c'è ancora terreno fertile.
Io non ho tempo da dedicare né a lei né a lui.
Sto lavorando sulla mia persona, sulla mia carriera , sulla mia famiglia.
Punto. Nonostante fatichi ancora ad accettare che tanti anni di robsten siano finiti così, in questo grande calderone di foto così 'liberatorie' che a me fanno male.
Io nasco come fan di Robert.
Resto sua fan.
Se mi chiamate a scegliere, scelgo lui. Seguo la sua carriera in silenzio. Mi interessa che stia andando avanti come vuole. Lei non mi piace, non ci posso fare nulla...ma stanno insieme e amen.
CAT_IMG Posted: 16/5/2016, 09:50 Buon compleanno Alex! - Happy Birthday
Dolcissima, Mary...grazie per essere tornata qua...dopo tanto tempo. I tuoi auguri mi scaldano il cuore perché, davvero, a volte vorrei che tutto tornasse come prima...quando tutto era sereno e non si litigava per due scemi.
Non che m'importi ancora di loro...ma del rispetto che prima c'era fra noi, in generale, cosa ne è rimasto?
Nulla.
Scomparsi i Robsten, scomparso tutto...o quasi.
Mi fa tristezza.
I miei 41 anni...ma ci pensi?
Io vorrei avervi tutte a Corte ma unicamente per ricostituire una nostra , grande famiglia...per quel po' di tempo libero che ci resta, fra lavoro e problemi personali...
Ti voglio bene anch'io...ma questo già lo sai ^^

Edited by Alexandra Borgia - 16/5/2016, 13:06
CAT_IMG Posted: 10/5/2016, 17:08 E voltiamo pagina.... - Robert e Kristen Live Zone 2
Di questo Met Gala...non salvo nessuno dei due. L'attenzione c'era per entrambi e non trovo che l'uno brilli più dell'altro...mi spiace. Di Rob, salvo il pantalone. La giacca da cameriere no. Non lo trovo invecchiato, piuttosto simile a quando tagliò corti i capelli e posò per alcune foto di Dior. Avrei rasato un po' la barba...
Quanto alla metallurgia esposta...che dire...? HO VISTO ROBA DA VOMITO.
Per la Stewart, avrò il dente avvelenato per gli ultimi spettacolini ma la trovo molto mascolinizzata. L'abito non la valorizzava, senza punto vita, il trucco ecccesivo, i capelli da maschiaccio ribelle. Ha perso parecchio della sua femminilità, la sua dolcezza...e l'ho capito quando ieri ho inserito sullo schermo grande del negozio il trailer di Twilight e da lì sono partiti tutti i video Robsten.
Prima era davvero una delicata farfalla...
Ora mi pare un elefante...nel senso che la sua bellezza mi lascia un senso di insofferenza, di oppressione, come se si fosse adattata ad uno stile per forza di cose, come se volesse rivoltare quel senso di fragilità ammiccante che possedeva prima. Che poi ritorni ad essere "donna" sulla carta patinata quando nelle fotografie "normali" appare tutt'altro...bé...il merito è del fotografo.
Trovo che FKA, invece, sappia valorizzarsi meglio, restando pur sempre se stessa. Continua a non piacermi...anche se è più indifferenza, la mia.

Che Soko ci sia andata o meno, non vedo perché dovrei essere contenta. Se l'è scarrozzata dietro per tanti eventi...ed ha avuto la possibilità di scatenarsi con i paparazzi, proprio lei che li odiava. Ha dato loro da mangiare a più non posso. E ieri mi sono venuti i brividi nel vedere le immagini in cui Rob tenetava di avvicinarsi e lei stava attenta ad indietreggiare...per il minimo contatto fisico.
Per Rob e FKa...li vedo più indipendenti l'uno dall'altra...e non mi sento di dargli addosso dopo tutto ciò che è venuto fuori con la Stewart. Se FKA lo rende felice e lo appaga, che male c'è? Se Kristen, quando stava con lui, aveva problemi con la propria gestione relazionale...vuol dire che non era la donna giusta per lui, che lo valorizzava solo dal punto di vista artistico...
Ma a che serve l'arte se il cuore non ha raggiunto l'armonia che cercavi? Robert mai ha avuto problemi a confessare che era più il tipo da "famiglia" che da "lavoro". Evidentemente cerca più un appagamento sentimentale, che dia lo sprono per le altre cose.

L'altro giorno, guardavo gli album contenuti nella pagina Fb del robsten...
Ho visto Kristen con Alicia già nel maggio 2013...e di lì è stato tutto un divenire. Mi sento fottuta alla grande. Ora, che abbia capito (forse) che Soko la stava rovinando...so caxxi suoi. Non penso che sia stata stupida nella sua scelta, perché Soko era già così prima che lei arrivasse nella sua vita. Quindi...aveva bisogno di zozzarsi con una che si metteva in posa con le gambe aperte e senza mutande e con una che non si è fatta problemi a trascrivere le chattate erotiche con lei.
Tirando le somme, Kristen mi sembra una che passa da una donna all'altra. Prima Alicia, poi Soko...e poi? Tornerà agli uomini? Non lo so. Ma questo "lascia e prendi" le ha marcato il viso, scavandoglielo. E quando cammina, senza tacchi, struccata, con quel biondo che la spegne, si muove come un ragazzo...tanto da far apparire la compagna il suo alter ego femminile.

Sono impressioni, comunque. Scaturiscono da ciò che mi passa davanti agli occhi...e non ce la faccio ad essere più generosa.
CAT_IMG Posted: 10/5/2016, 16:58 "Cuore di Mamma": Viaggio sul Treno dei Ricordi - Incontri con l'Autore

"Cuore di Mamma": Viaggio sul Treno dei Ricordi


"...Se avete ancora una mamma, consideratela una benedizione.
Mangiate ed Abbeveratevi al suo Amore, come mangiate il pane e bevete il vino.
Non abbiate pudore di abbracciarla, di coccolarla, di dirle 'Mamma, ti voglio bene' guardandola dritta negli occhi, in modo che beva e mangi di quell'identico Amore dal vostro sguardo."

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Tempo Mariano. Tempo di Feste e di Comunioni. Tempo ...di mamma. In questo mese, come per tutti i mesi a seguire, il pensiero va costantemente a queste dolci Creature assise sulla Pancia del Mondo, fattrici di Vita, anelli d'amore, depositarie di grandi tesori, Leader di famiglia, guide per i Figli.

Una serata a luci soffuse, scaturita più da un'esigenza latente che da un'idea vera e propria. Un momento da dedicare a noi stessi, senza boogle pubblicitari, per stare insieme e salire sul treno dei ricordi. Ad una Società che screma in continuazione le nostre tradizioni, i valori, la morale...noi del Don Chisciotte Caffé Letterario abbiamo preferito guardarci indietro e tornare ai tempi che furono...quando la gente era meno affamata di niente e si sudava il doppio per ottenere quel poco che bastava.

Un esperimento, più che una serata vera e propria, che in seguito darà il via a vere e proprie puntate da intervallare agli incontri culturali. "SoloRicordiBelli", scritto tutto attaccato, come nelle canzoni rapper, con l'intenzione di non permettere alla malinconia, alla tristezza, alla rudezza di incunearsi fra gli spazi.
La protagonista di questa puntata Zero è stata la Mamma.
Michele Lucatuorto, Presidente del Premio Letterario di Poesia e Narrativa della Città di Bitetto, ci ha inviato in audio la sua personale nenia d'amore.
E' stato con noi, anche se non fisicamente.
Rosa Surico, Nunzia Ranaldo e altri che non sono potuti intervenire, hanno contribuito spendendoci via e-mail lettere e prose.
Domenico Pugliese ha recitato il brano in vernacolo dedicato alle "mamme di una volta"...mentre la professoressa Maria Daniela Pierri si è lanciata sul pubblico con una domanda provocatoria: "Meglio essere Mamme o Madri?"
"Le mamme di una volta era migliori di quelle di oggi?"
"Cosa mancava ieri e cosa manca adesso?"

Hanno detto i nonni, prima figli e poi genitori "Le mamme di una volta non si pittavano la faccia né si preoccupavano di indossare belle scarpe e vestiti firmati per andare a fare la spesa. Da mattino a sera, lavoravano infaticabilmente. Facevano la pasta, panificavano, ricamavano, cucivano a mano, filavano, lavoravano a maglia ed insegnavano alle loro creature un "mestiere" che potesse essere utile un domani. Allora si era in tanti, minimo 7 figli a famiglia e a tavola ci si stringeva il più possibile, affinché uscisse il piatto per il poveretto vicino di casa. Non era una vita facile. Bisognava fare la fila per comprare il latte. Se ti ammalavi e non avevi soldi per curarti, si poteva soltanto pregare il Signore. Quanto al bucato, lo si faceva strigliando le robe con la cenere e con il sapone lavorato in casa usando la soda caustica oppure la "muraca", una specie di sostanza grassa che si ricavava quando l'olio si depositava nei recipienti. Poi...alla sera...ci si sedeva attorno al focolare aperto e lei, mentre allattava, raccontava ai figliuoli più grandi le storie di Cristo..."

E le mamme del 2016?
Hanno la corrente elettrica, cucine super-attrezzate, lavano i panni in lavatrice. Il pane lo comprano. I vestiti pure. Stanno truccate e ben abbigliate in casa. Frequentano corsi di ballo, gruppi di catechesi, vanno dal parrucchiere, hanno il 'sapere' in bocca, sono insegnanti di scuola, imprenditrici a tutto tondo sia fuori che dentro casa. Le mamme di oggi si divertono. Escono tra amiche per una pizza, per un cocktail al bar. Ma per chi fa il genitore seriamente ed è attento a mantenere vivo "il passaparola d'amore", il nucleo della "La famiglia autentica" la risposta è altrettanto incisiva: una mamma non deve annullarsi in funzione dei figli, come accadeva una volta. Deve restare se stessa, seguire il proprio cuore, destreggiarsi fra dovere e piacere, senza perdere la propria naturale femminilità. La mamma di oggi è autonoma, ha il polso fermo. Sa che, in una Comunità che procrea figli turbolenti, superficiali, ballonisti, creature di una Società affamata di mille cose, sniffatori di fumo fatuo, è meglio un "no " di troppo...che troppa accondiscendenza.

"E' rischioso opporsi alle loro esigenze. Ti sfidano con lo sguardo. Ti odiano, perché non capiscono. E ti fanno star male sul serio. Puoi soltanto armarti di pazienza ed aspettare che la vita li metta davanti a delle scelte ben precise. Una volta grandi...forse apriranno gli occhi e ci diranno "grazie" per quei no..."

Essere Mamme o Madri?
Qualcuno preferisce le prime. La mamma amica, la mamma consigliera, la "mamma" chioccia, dal suono più avvolgente. I più giovani, come Miriana Martemucci, collaboratrice dell'Associazione AIDE Ginosa-Laterza, optano per la 'Madre', in quanto punto di riferimento, caposaldo della famiglia, una figura giunonica alla quale rapportarsi per diventare adulti sul serio.

Il risultato? Nessuna delle due ha vinto "la schedina".
Della serie: "Come la fai, sbagli".
Di sicuro...un tempo...si amava doppiamente e con maggiore consapevolezza.

La serata si è conclusa con una frase significativa dell'impreditore laertino Giovanni Matera: " Frequenta persone che ti possano portare miglioramenti a qualsiasi livello. A tua volta, poi, consenti loro di accrescere il proprio essere attraverso te."
E' accaduto esattamente questo.
Ognuno ha detto la propria, seguendo l'emozione, il ricordo, l'istinto. Ognuno ha lasciato qualcosa di buono in chi ha ascoltato e viceversa. E la fretta, quella che consuma le energie, quella che le sperpera, neppure stavolta ci ha privati del piacere del ritrovo, in una Comunità che oltre ad aprire la mente, a portarci al confronto continuo e a legarci in maniera genuina, sta creando un'ulteriore Famiglia.
Quella del Don Chisciotte Caffé Letterario.

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Relazione di Marilena Frigiola. Organizzatrice e Moderatrice della serata -Facebook



Edited by Alexandra Borgia - 11/5/2016, 18:20
CAT_IMG Posted: 29/4/2016, 16:11 'Inchiostro di Puglia" intinge il calamo al Don Chisciotte - Incontri con l'Autore

'Inchiostro di Puglia" intinge il calamo al Don Chisciotte Caffè Letterario


"...Da un Popolo che ha smesso di stupirsi, di condannarsi, che mangia a sbafo sulla Biodiversità di Boschi e Gravine, Io, Spirito Portante della Natura, mi farò a pezzi in silenzio, per ricompormi in luoghi ancora Vergini, dove Coccinelle e Farfalle volano libere, mentre gli Uomini saranno destinati ad un Futuro di Povertà e di Tristezza, consapevoli di aver trascorsoun'intera Esistenza a Saccheggiare, a Cumulare Denaro e Vizi , invece di offrire Riparo ai Figli e lasciarmi il Diritto di concedere loro una Seconda Opportunità."

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Con un mio sfumato poetico, ieri, domenica 24 Aprile 2016, 'La Notte di Inchiostro di Puglia' ha intinto il calamo tra le mura del Don Chisciotte Caffè Letterario tracciando nelle anime di ognuno l'impronta indelebile della Coltura e della Cultura.
Un mix di profumi, di sentimenti accorati, per accompagnare l'evento "Piccoli Tesori dal Territorio", l'ultima tappa del tour patrocinato sia dal Comune di Laterza che dalla Regione Puglia ed organizzato dall'Associazione LaterzaOrchidea, con il supporto dell'Archivio- Biblioteca Museo Civico e del Teatro Lab Restiamo Umani.
Ospiti d'eccezione, facce nuove ed amici di sempre. Tutti insieme per la valorizzazione di un Paese che non è soltanto Maiolica bensì nervo ispiratore di audaci impreditori, poeti e scrittori, musicisti talentuosi, studiosi, scultori e pittori.

Durante la serata, il Professore ed entomologo di Taranto, Valentino Valentini, autore di "Gemme di Gravina" - già ospite da noi a gennaio, per la presentazione del libro - ci ha guidati in un viaggio immaginario, tra farfalle endemiche, mosche scorpioni ed orchidee di regale splendore. Il testo, così come le nuove istantanee da lui stesso scattate e mostrate sullo schermo, racconta una sorta di favola in fotografia, inebriata da un entusiasmo e da un amore verso la natura davvero encomiabili.

Pietro Pierri, dell'Azienda Pi2BIO, ci ha insegnato che è possibile ricavare dalla Natura tesori che essa ci offre spontaneamente ogni giorno senza estorcere i suoi sapori e salassarne i doni. Presentando il vino "Gnostro del Sol" e l'olio "Oro del Sol", con un sensibile richiamo al Sole che bacia i vitigni ed alla chiave di violino che campeggia sulle sue etichette, Pierri persegue da anni l'obiettivo di ripristino e mantenimento del paesaggio e della biodiversità, spiegando alla platea che è possibile ottenere ottimi prodotti usando soltanto le molecole di origine naturale, escludendo a priori quelle chimiche di sintesi, allo scopo di salvare l'ecosistema e i numerosi organismi utili che in un ambiente sano possono continuare a trovare cibo e sopravvivere ai momenti più critici del loro ciclo biologico.

Dal vino all'olio, la strada verso altri doni della Madre terra è stata spianata da Giovanni e Agata Perrone, proprietari dell'Azienda Perrone, ereditata a cavallo degli anni '80, quand'era ancora una vecchia impresa zootecnica a conduzione familiare. Con impegno e immani sacrifici, costanza e devozione, entrambi hanno saputo portare in auge il prodotto murgiano per eccellenza, Sua Maestà "Re fungo cardoncello". Mentre il signor Perrone ci raccontava della sua passione, dell'intimità che coglie l'uomo e natura quando l'amore li lega ad un unico fine, la stanza è stata pervasa da uno stuzzichevole effluvio di terra nuda.

E dalla Coltura, la cui matrice deriva dal verbo latino "colere", quindi coltivare e nel senso figurato di "avere cura" o "trattare con devozione"... l'affondo nel karma dell'Arte era d'obbligo.

Domenico Pugliese, scrittore, pittore e ceramista, voce storica delle pietre di Laterza, ha arricchito l'evento con l'esposizione di alcune delle sue opere più significative, tra le quali una riproduzione fedele della cantina Spagnola, raffigurante una scena seicentesca ed il Donnone nudo, figura opulenta, di natura sessuale ambigua. La sua mostra si è rivelata una passeggiata a piedi scalzi nel polmone del Centro Storico, con Icone e Deesis fedelmente riprodotte dall'artista su ambrogette in tufo, sculture in pietra della Gravina, annessa ai Giardini Pensili. Impossibile non restare incantati dal calco della Mater Domini a figura intera, riproposta nel suo stato originario prima che la costruzione dell’altare ne celasse una parte. L'artista laertino ci ha poi proposto un dipinto su acquerelli dell'ex Chiesa del Purgatorio, riportandoci al tempo in cui la Porta della Fontana veniva chiusa a sera, per impedire l'accesso a stranieri e briganti. A seguito del devastante terremoto del 1857, il portone andò distrutto e mai più ricostruito, come il Campanile che svettava sulla Chiesa di San Lorenzo Martire, crollato rovinosamente a causa del sisma e ripristinato sul lato della sacrestia in stile neoclassico. Della struttura originaria è rimasta traccia solo in qualche vecchio libro e nelle opere che hanno immortalato il percorso artistico di Pugliese nei suoi quarantanni. A conclusione, l'artista ha reso omaggio alla nostra Maiolica, rappresentando su piastrelle una Laterza in veste futuristica e recitando la prosa in vernacolo: 'Quand'è bbèlle u paise vècchie mie'.

Tante sarebbero le cose da scrivere.
Ci vorrebbe un giorno intero per rendere giustizia a ciò che abbiamo visto e di quel che abbiamo goduto. Ma la Bellezza, quella vera, quella che trapassa l'apparenza e si concede un bagno nella sacra spiritualità dell'Essere, è destinata a concedersi soltano a metà. L'altra parte resterà cristallizzata nella struttura conviviale del Caffè Letterario, ad imperitura memoria.
Oltre al reading di poesie curato dalla sottoscritta, dalla professoressa Pierri Maria Daniela e da Domenico Pugliese, Il Don Chisciotte ha deliziato il palato degli ospiti con la degustazione di prodotti caserecci.

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Relazione di Marilena Frigiola. Organizzatrice e Moderatrice della serata -Facebook

CAT_IMG Posted: 13/4/2016, 08:41 In ricordo d'assenza - Sangue Blu
Ciao, Morgan. I gruppi ognuno se li sceglie. Io ho scelto per te, con lo scopo di non lasciarti "senza veste"...ma puoi cambiarlo. In basso, dove ci sono le statistiche del forum, compare la legenda gruppi. Clicca sopra le voci colorate e dimmi quale ti si avvicina di più.
CAT_IMG Posted: 24/3/2016, 12:45 E voltiamo pagina.... - Robert e Kristen Live Zone 2
Donatella, permettimi...qua nessuno e santo, nessuno è martire.
Girando girando, per tutto quello che si è difeso strenuamente, ideali, sogni, emozioni, alla fine abbiamo ottenuto due persone che stanno all'opposto da noi, da come ce le eravamo immaginate, da come le avevamo conosciute.
Negli anni mai se mi avessero pronosticato un oggi così, avrei loro riso in faccia. Ma è così...e non è la vita che cambia...e la vita che ,a furia di girare, non capisce un ca** di come va il mondo.
Abbiamo investito tante energie.
E'giusto...che , almeno per me, trovandomi innanzi persone che non intendo seguire - vuoi per mancanza di tempo, vuoi perché non ho gli stimoli di prima - si volti pagina una volta per tutte.
La libertà d'opinione è solo una busta rotta col sigillo di garanzia che sventolacchia nel vento.
Neppure io sono il tipo da togliere amicizie su FB...ma se, dopo tanto tempo, mi ritrovo commenti offensivi alla mia persona (omofoba, incoerente, ti ricordi quando...?) su un discorso che restava comunque un mio pensiero personale e generalizzato (su una bacheca altrettanto personale)...e se noto che c'è sempre quest'attenzione a rimarcare perfino dove metto i miei Like (che peraltro vanno su pagine di lavoro, o completamente fuori dal mondo di quei due)...Bè...sta cosa mi fa pensare che questo fandom vuole fan liberi ma con la catena al piede.
Se mi sbaglio, amen.

Edited by Alexandra Borgia - 24/3/2016, 13:02
CAT_IMG Posted: 24/3/2016, 11:34 E voltiamo pagina.... - Robert e Kristen Live Zone 2
Non si poteva salvare questo live, il forum è un'altra cosa e nell'altra parte del forum non c'entrano i robsten...perdonate se è poco. Io, di stare in questo fandom malato non ci sto. Non si può parlare e se si parla...un discorso generico viene trasformato in un'arma da ritorsione.
C'è troppo fanatismo.
Il fanatismo che consente alla gente di ficcare il naso anche nelle bacheche altrui per guardare cosa accade e come si evolve la vita di quella o di quello lì...
Ci sono troppe guerre.
Faide assurde.
Parole come "libertà" ed omofobia masticate a iosa, come se si trattassero di caramelle all'acqua.
Se la gente ha voglia di incancrenirsi l'anima o di continuare a far finta che tutto vada nella norma...ok, nessuno lo vieta. Ma non è buon costume spiare e riportare.
Non è buona educazione intervenire a casa d'altri senza un minimo di educazione e portarsi le amichette dietro, a fare gruppo.
Basta così.
Robert e kristen hanno dato.
Io ho dato.
Il peggio, il meglio. Non importa.
Se vuoi siete sante e martiri...non importa.
La mia vita la porto avanti.
Le altre, faranno uguale.
Ma sul serio...ha poca logica scrivere se ciò che scrivi è controllato in primis, non dalla tua mente, bensì dalla mentalità che c'è in giro, quella che ti spinge a soprassedere, a ricercare la libertà con le marche da bollo...
Allora, no.
Questo live resta così.
Morente.
Le palle. Quelle andrebbero uscite quando la vita diventa complicata e ti chiede sforzi di te, maggiori. Le palle non si usano per gridare ed offendere, come mi è capitato di leggere, con tutta una serie di rivangamenti vecchi di anni, quando si apre la bocca sul dover girare pagina e nessuno la gira sul serio...Bé...quelle non sono palle.
Il fandom non ha bisogno di connotati, non se tali connotati si usano per denigrare la famiglia, parenti e altro. E non si faccia finta di non capire.
Di quel grande fandom che era Twilight...cresciuto sotto le migliori piante, deciso a diventare grande sotto i migliori auspici, e finito.....è rimasta la corteccia, al contrario di quello di Harry Potter che splende sempre sopra , sotto, avanti e dietro all'ombra dei libri e dei film.
Mi restano i ricordi di un'esperienza grande e corrosiva, per certi versi.
Oltre...ci sono io.
Ognuna di noi, esiste per conto proprio. Con figli, madri, padri e proprie ambizioni di vita.
CAT_IMG Posted: 1/2/2016, 20:03 Valentino Valentini: Gemme di Gravina e Criminologia - Incontri con l'Autore
Nuovo incontro d'autore, ieri, 24 gennaio 2016, al Don Chisciotte Caffé Letterario, supportato da 2 Patner d'eccezione: AIDE Ginosa-Laterza e CEA Parco delle Gravine.
Un'esperienza che speriamo di ripetere in primavera, quando il calore del sole avrà asciugato i muschi e i licheni della Gravina di Laterza, permettendo anche ai meno esperti di entrare in contatto con la vegetazione ed esplorare le sue nodose arterie.
Per questo nascono giornate così speciali.
Per raccogliere energia, piantare nuovi innesti nel cuore della nuova, della vecchia generazione ed educarci tutti al rispetto ambientale.
E' l'abbraccio del Mondo, quello che il Dott.Valentino Valentini, entomologo divulgazionista, laureato in Giurisprudenza, ha portato in sala, domenica sera. Un mondo che offre gratuitamente i suoi innumerevoli doni alle Creature - di terra, di mare, di cielo - per saziarle e permettere loro di continuare ad esistere. Ma l'uomo è infingardo, un arraffatore di "professione".
E Valentino Valentini lo sa.
Lui, allievo spirituale del grande Professor Pietro Parenzan, non abbassa la guardia.
Mai.
Con le orecchie tese all'ascolto, egli ode il Mondo mugghiare, in un assolo potente che non è musica, né suono, bensì il rumore di una pancia sventrata.
La pancia del Mondo, vulva della Natura. Perché siamo noi, uomini di carne e sangue, che ogni giorno rubiamo ogni suo avere, torcendo rami, rivoltando pietre, macellando la sua sovrumana bellezza in nome del Dio Denaro.

Tuttavia, oggi, qualcosa sta cambiando.
Uno smottamento tettonico nel nostro entroterra genetico.
Un focolare si accende.
Si rafforzano le Speranze.
Poi, le mani si allungano, si aggregano, e l'interesse diventa corale. Ragazzi, bambini, padri, madri, figli dei figli...hanno già ripreso l'antico viaggio verso le proprie origini. Un pellegrinaggio che conduce alla scoperta degli elementi, che ci permette di sgranare gli occhi dinnanzi alle glorie della fauna e della flora.
La biodiversità è il nostro indicatore ecologico, una casa costruita dai palmi nudi del Grande Spirito, che bisogna a tutti i costi preservare prima che ci si abbatta addosso l'ecatombe.

"Quante tavole possiamo ancora bruciare? Quanta parte di biodiversità possiamo far sparire dalla faccia della terra? Quante specie possiamo ancora far estinguere prima che gli ecosistemi piombino nel caos?"

Attraverso le pagine di "Gemme di Gravina, del Dott, Valentino Valentini (pubblicato da Scorpione Editore nel 2011), è possibile seguire un percorso in linea retta, sentirsi parte del suo pensiero vissuto, lasciarsi sedurre dalle parole, dal silenzio della Madre Terra, dai pugni dignitosi dei suoi "figli".

A presentare l'entomologo di Taranto, è Nunzia Ranaldo, un'anima d'argento, con gli occhi in fermento, brillanti come lucciole, con la quale si è instaurata un'immediata empatia.

La dottoressa Antonella Zaccaro, neurologa, criminologa ed esperta forense ha ammaliato il pubblico offrendoci la sua esperienza sul campo, spiegando il legame scientifico che unisce lo studio degli insetti ai "delitti al microscopio".

La serata è proseguita con numerosi interventi, tra i quali Francesco Rizzello, Architetto e Presidente del Centro di Educazione Ambientale – CEA Parco delle Gravine, impegnato da anni nella valorizzazione dell'ambiente con la realizazione dell’Ecomuseo, mirabile collante dedicato alla promozione dello sviluppo socio-economico e culturale sul territorio.

Domenico Pugliese, nostro paesano, innamorato di Laterza e "voce" delle sue Pietre, ha recitato in dialetto 'a Gravine" , una croni-storia in versi nel quale racconta il bel Passato, quando la Gravina era stata il riparo dei primi cristiani in fuga, la chiesa dei monaci basiliani, l'asilo di tanti animali e i bambini bigiavano la scuola per bagnarsi nudi nel Lago di Colo. Con una carezza sofferta, Domenico ha denunciato il degrado che nel corso del tempo ha strozzato le gole del nostro Canyon, appestandole con carcasse, liquami inquinanti e pattume di ogni genere.

Ospiti a sorpresa, Michele Pettinato, giornalista pubblicista di Noci, autore del romanzo "Come Fiori d'Inverno", Rosa Melluso, Bibliotecaria di Ginosa, Giovanni Matera, di Matera Arredamenti, e Nunzio Tria.
A conclusione dell'evento, un mio reading tratto da alcune delle citazioni più belle degli Indiani Cree che il Dott. Valentini ha inserito nel libro.

“Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro.
La nostra terra vale più del denaro. E durerà per sempre. Non si può vendere la vita degli uomini e degli animali; è stato il Grande Spirito a porre qui la terra e non possiamo venderla perché non ci appartiene.”


Consigliato a chi ama perdersi negli anfratti misteriosi delle rocce calcaree, tra farfalle endemiche, coleotteri frullanti, peonie e felci di mirabile splendore... mentre, voltando pagina, un tasso viene sorpreso a scavare la sua tana ed un passero solitario se ne sta appollaiato sul ramo, in procinto di spiccare il volo.
Immagini spianate su carta, una sorta di favola in fotografia, le "Gemme di Gravina". Accompagnate da una prosa incantevole, in grado di evocare nella mente del lettore un caleidoscopio di colori, ruminante e selvatico.
Posso affermare, senza ombra di dubbio, che il Dott. Valentino Valentini è "un tipo tosto", un moderno Don Chisciotte.
Armato di dialettica e di struggente passione, combatte in prima linea contro i mulini a vento dell'indifferenza per trarre in salvo la sua "Dulcinea".
...
La Gravina.
Dodici chilometri di lunghezza. Cinquecento metri di profondità.
Immensa.
Una Signora vestita di foglie, frutti, minuscole vite, di colate d'acqua baciate dal sole, che apre le danze e chiede ai suoi cavalieri ed alle sue dame... un'opportunità.
Un'altra ancora.
Quella di essere amata, protetta, curata fin dentro alle insenature, nelle cicatrici profonde ed espugnate.
Abbiamo i mezzi, gente!
Abbiamo un Sogno.
Ci basterà osservarla inondarsi d'oro al mattino e di aranci bruniti al tramonto...per credere in un futuro migliore, dove saremo tutti quanti liberi di respirare aria pulita direttamente dai suoi polmoni.


(Relazione di Marilena Frigiola )

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CAT_IMG Posted: 31/12/2015, 10:44 Aide e Don Chisciotte: I Racconti di Natale di ieri e di oggi - Incontri con l'Autore
L'anno vecchio è agli sgoccioli e la mia vita si nutre di nuove esperienze d'amore e lavorative.
L’associazione di promozione socio-culturale AIDE Ginosa-Laterza (Associazione Donne Indipendenti Europee, della quale faccio parte) , con il supporto del Don Chisciotte Caffè Letterario, il patrocinio del Comune di Laterza, la Consulta delle Associazioni di Laterza, la Senior Italia-Federanziani e la collaborazione della Casa Famiglia Montfort" di Ginosa, ha organizzato una serata dal titolo "I Racconti di Natale: i bambini di ieri e i bambini di oggi.
L'evento si è svolto ieri, 28 Dicembre 2015, alle ore 19:00, presso la Cittadella della Cultura di Laterza.
Un quadro suggestivo, incassato nella tipica atmosfera da "work in progress", dove le scalette abbozzate in precedenze venivano rivoltate seguendo gli impulsi del momento ed i particolari più belli fioccavano dal nulla e la luce dei riflettori si riversava sul palcoscenico addobbato per l'occasione con i giochi tipici di ieri, quando nessuno comunicava con i social network ed i bambini non chiedevano a Santa Claus smartphone costosi e giochi per tutte le tasche.
Un Natale vissuto nella più tenera semplicità degli animi, con la famiglia riunita e la voglia d'amore che riempiva i cuori come vino caldo.
Niente alberi strabordanti di palle e di festoni.
La gente semplice non poteva permetterselo.
Eppure ci si divertiva ugualmente.

Nel corso della serata, animata dalla musiche di Giacomo e Gianpaolo Cassano, Nunzio Tria ed io abbiamo letto alcuni brani sul Natale secondo i grandi autori della letteratura, affiancati da lettori volontari.
Oggi, con gli occhi luccicanti di sogni e l'aria pervasa da un profumo di cose buone, noi tutti, grandi e piccoli, speriamo di continuare insieme questo percorso di vita e magari ritornare un po' indietro nel tempo, senza dimenticare chi siamo, chi diventeremo domani...ma con il bisogno concreto di voler salvare lo spirito del Natale e della fratellanza.
Ringrazio Tiziana Visconti (con me nella prima foto), archietto di professione, supervisore della serata e le sue splendide collaboratrici: Miriana Martemucci, Angela Convertini e Raffaella.

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CAT_IMG Posted: 24/11/2015, 19:53 Gabriella Genisi ed i suoi "Spaghetti all'Assassina" - Incontri con l'Autore

Gabriella Genisi ed i suoi "Spaghetti all'Assassina"

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Te ne accorgi subito quando la persona che incontri è genuina. E Gabriella Genisi, autrice del giallo culinario “Spaghetti all’Assassina” (edito da Sonzogno) somiglia alle pagine del suo romanzo. Sguardo intenso, sorriso diretto, un’aura che coinvolge chi le sta vicino. Dopo averle richiesto un’intervista fuori programma, si presenta al Don Chisciotte Caffè letterario un’ora prima che abbia inizio la presentazione. Osserva la tavola imbandita con le copie del libro, accompagnate da una coppa di succose arance – il frutto preferito sia da lei che dalla protagonista - e da un piatto di peperoncini habanero, collezionati da Paride Rochira, geometra e libero professionista di Laterza.

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Fotografa tutto, posa con il nostro mensile e pubblica gli aggiornamenti via live, sulla bacheca Facebook.
Ci sediamo in saletta, l’una di fronte all’altra, e tra noi s’instaura un clima rilassato, dove alle domande susseguono le risposte e ci si ritrova a chiacchierare come vecchie amiche. Pugliese d’origine, Gabriella vive a Mola di Bari ma il suo cuore è legato di Parigi, una città che l’ha sempre ispirata e che idealmente rappresenta la sua vera casa. Ha prenotato un volo per il 5 Dicembre ed ha tutta l’intenzione di partire, a dispetto di chi le sta consigliando il contrario, perché la speranza di poter vivere un’esistenza normale, al di là degli attacchi terroristici che hanno sfregiato il cuore della Capitale nelle ultime settimane, è più grande della paura, più ostinata dell’orrore perpetrato da un gruppo di fanatici che combattono in nome di un dio solo per giustificare la loro sete di sangue. D’altronde, Hemigway lo scrive a grandi lettere nel libro “Festa Mobile”: Parigi è una città che fa festa, che trae energia e forza da ogni poro dei suoi abitanti. Parliamo della sua esperienza in qualità di organizzatrice dell’evento “Il Libro Possibile”, tenutasi a Polignano a Mare, una straordinaria kermesse della durata di quattro giorni, durante i quali le cinque piazze coinvolte ospitano ad intervalli di 30/40 minuti autori, scrittori, intellettuali che magicamente si ritrovano a dialogare insieme ad un pubblico che, negli anni, è diventato più numeroso e partecipativo. Peccato che , a causa di un sovraccarico di impegni, sia stata quasi obbligata a lasciare tutto e dare priorità alla scrittura ed al tour de force promozionale.

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Verso le 19:30, la sala comincia a riempirsi, le sedie non bastano e lo staff ne procura altre.
Gabriella ed io ci alterniamo al microfono, leggendo alcune pagine del romanzo, commentandole e rispondendo alle curiosità degli ospiti. Grande estimatrice di Andrea Camilleri, la Genisi ci confida che il Commissario Lolita LoBosco, nasce in omaggio alla figura di Salvo Montalbano. Dotata di un carismatico senso di ironia, mangia peperoni e cornetti fritti a colazione, maliziosa quanto basta, fragile nei momenti di solitudine, battagliera e intuitiva in quelli “clou”, Lolì è un’anima agro-dolce, al profumo d’arancia, protagonista di altri 4 romanzi, pubblicati dalla Sonzogno, ed accolti positivamente sia dal pubblico che dalla critica.
“Spaghetti all’Assassina” narra dell’efferato delitto di un ristoratore della città vecchia, Nicola Stramaglia, l'ideatore del celebre piatto. Lo chef viene ritrovato barbaramente assassinato nel suo locale, “Incaprettato” secondo un rituale "bianco" che potrebbe far pensare alla mafia siciliana oppure ad un delitto di stampo passionale. Così, Lolita, apprende che in città l’Assassina è una “roba” seria, il piatto principe, benché molti, lei compresa, siano convinti che riso, patate e cozze, orecchiette e cime di rape , cicorie e fave, focaccia e panzerotti, rappresentino la Bibbia della tavolata barese.
Ma a Bari esiste anche l’Accademia all’assassina e Lolita deve per forza di cose assaggiare la pietanza. Perché gli spaghetti all’assassina nascono dalla tradizione di quel tempo in cui si riciclava tutto, a cominciare dal ragù del giorno prima, elemento fondamentale del piatto e devono essere cucinati in una padella rigorosamente di ferro, comprata dal negozio di tegami a Barivecchia.
Il nostro poliziotto in gonnella, però, deve fare i conti anche con la sua vita sentimentale, senza perdere di mordente durante le serate malinconiche in cui, immersa in una vasca da bagno ripensa ai bei momenti che trascorrerà in Sicilia con Montalbano, una volta risolto il caso. In risposta contraria alle donne di ruolo che spopolano nel panorama noir della letteratura - come l’algida Ispettrice Maria Dolores di Elisabetta Bucciarelli oppure la celebre Grazia Negro, dello scrittore Carlo Lucarelli - Lolì è il Commissario della sezione Omicidi, molto femmina. Parecchio diversa dalle Ispettrici dei noir italiani. Non è tutta d'un pezzo, impacchettata nel ruolo, come se dovesse fare il commissario a vita. Lei cade e si rialza, si rafforza ad ogni colpo, mentre il “Cold case” sull’omicidio del padre diventa per lei un chiodo fisso e il palcoscenico narrativo si arricchisce di elementi e di personaggi comprimari, ognuno con una propria storia da raccontare.
Conosciamo Benallal Matiou, il cuoco franco- algerino con un fisico da fotomodello che cattura l'attenzione della protagonista. Fanny Oliveira, brasiliana, un passato da entraineuse spogliarellista, adesso guardarobiera, una di quelle donne a metà tra " la puttanissima e la Santissima" con il volto da Madonna ed un corpo per fare l’amore. Pina Stramaglia, la figlia tormentata della vittima.Geppino Schirone, il capocameriere dall’aria da becchino.

E quando le parole cavalcano l'onda della fantasia, non possono mancare i crossover che permettono ai personaggi come Lolita di incontrare Fabio Montale, l’ex poliziotto dal cuore ferito, protagonista dei romanzi di Jean-Claude Izzo. Lo stesso Salvo Moltabano, con il quale Lolita ha un rapporto molto stretto, compare nel romanzo, in una sequenza a due, in cui lei si trova a fare i conti con la propria vita, con la propria solitudine

"Montalbano...Quanto bisogno ho di rivedere il mio amico siciliano e giuro che appena risolvo sto' caso mollo tutto per un weekend e vado a farmi coccolare da LUI. Quelli sono uomini, altro che Giovannimio".

Reale, invece, la collaborazione con Franco Introna, il medico legale divenuto famoso per aver affrontato il caso di Elisa Claps, quello di Ciccio e Tore, di Raffaele Sollecito (Caso Meredith), di Melania Rea, che nel romanzo della Genisi fa il suo esordio letterario.

“Spaghetti all’Assassina” avvince il lettore grazie ad una narrazione semplice, dialoghi in vernacolo che rendono piacevole la lettura, un fiume in piena di canovacci da sbogliare. Gabriella ci racconta, attraverso gli occhi di Lolita, una Bari controversa, con i suoi vicoli scuri e maledetti, il lungomare baciato dal rosa dell’alba, dove la vita scorre a pieno ritmo, passando da giornate tipicamente normali a quelle in cui la gente si ammazza a cielo aperto, beffandosi della legge. L’hanno definita la Camilleri pugliese, nonostante il “maestro” abbia dichiarato che le donne sanno compiere i delitti al meglio, piuttosto che raccontarli.
Bé…con tutto il rispetto per Camilleri, Gabriella Genisi ha dimostrato di avere le carte in regola.
A termine della presentazione, gli ospiti hanno potuto degustare il celebre piatto, sorseggiando un flute di Santero Moscato alla pesca.

Marilena Frigiola -Facebook



Edited by Alexandra Borgia - 3/4/2016, 10:56
CAT_IMG Posted: 27/10/2015, 09:24 E voltiamo pagina.... - Robert e Kristen Live Zone 2
Ciao, Marliv....io sto incasinata....come sempre.
CAT_IMG Posted: 16/10/2015, 17:06 E voltiamo pagina.... - Robert e Kristen Live Zone 2
Non si tratta di giudicare tanto per farlo ...ma lui è un personaggio pubblico e quando si espone è normale che la gente si arroghi il diritto di puntare il dito, annuire o scuotere la testa. Noi, nel nostro piccolo, non essendo personaggi pubblici, quante volte siamo stati attaccati, giudicati, messi alla berlina con tutta la famiglia appresso? Il principio è più o meno similare...oppure è diverso perché i Vip vanno difesi con le unghie e con i denti mentre le persone comuni che esprimono un pensiero libero, no?
A me sconcerta che lui dichiari allegramente nelle interviste che quelli del suo staff lo zittiscano dandogli dell'idiota. Lo trovo molto irrispettoso, a meno che Rob non abbia edulcorato i toni...quindi andrebbe rivisto il contesto della situazione e tutto il resto. Ciononostante, lui paga...ed un minimo di rispetto dovrebbe intercorrere fra il cliente e lo staff. In ambito lavorativo va bene essere affiatati e dirsi la verità in faccia ma bisogna sempre rispettare "la gerarchia", altrimenti non si capisce un caiser . Quanti vip sono diventati marionette, nelle mani dei loro agenti? Quante celebrità si sono fatte imboccare?
Ricordo vivamente che qualche anno fa, prima della rottura, fu lui stesso a rimarcare che mai più si sarebbe schermato dinnanzi al suo pubblico usando quella parola...perché non voleva che la gente lo pensasse sul serio...perché non voleva che lo compatissimo.
Mi pare che anche Kristen l'avesse chiamato così qualche volta, soprattutto nelle occasioni in cui lui stesso dimostrava scarsa autostima. Un conto però è usare quel termine per dire "Stai dicendo delle caxxate. Tu puoi farlo! " e ben altro è quel "Taci, perché sei un idiota".
Uff...è come sguazzare nella palude.
Più cerchi una risposta concreta, più la melma ti risucchia.

Chi sa cosa sia accaduto realmente...? Bò....ma è terribile per un professionista, uomo adulto come lui, arrivare al punto di "sfasciare" tutto ciò che di bello ha saputo regalare al suo fandom.
Trovo inconcludente che stia sempre a rimarcare su questa felicità, su quanto abbia migliorato sé stesso, quasi a volersene auto-convincere. Io noto tante cose che non vanno, invece. È come se cercasse un'emozione sempre nuova e al tempo stesso non sapesse sul serio come continuare ad andare avanti. Penso che nel suo caso, questa storia sia finita sotto gli occhi di tutti, minuto per minuto...come poche altre, eppure i media non fanno altro che scrivere che si tratta di una storia vissuta con il massimo basso profilo.
E quello di prima cos'era?
Dichiarare che abbia rilasciato interviste sotto l'effetto dell'alcool per me è un giocare sporco, in primis con sé stesso. Tra un po' ci dirà che è stato obbligato a scambiarsi effusioni con la Stewart, che regalava sorrisi perché sotto giuramento...
Ormai mi aspetto di tutto perché di tutte le cose cambiate...una gli è rimasta. La scarsa facoltà di collegare la bocca al cervello. Una dote innata che prima ci faceva sorridere tutte quante, oggi lascia l'amaro in bocca. E se il ragazzo di ieri spiccava tra la massa, oggi è uno fra tanti. Senza infamia, senza lode.
E lo scrivo con tanta tristezza (che ci crediate o meno, me ne fotto).
Ci sono ancora affezionata e lasciare le pagine perché profondamente ferita, mortificata, non tanto da lui quanto dal giro malato di questo fandom (solo FKA può permettersi il lusso di pigliarci per il culo e di parlare di razzismo virtuale...lei può). Ad un certo punto mi sono chiesta: Chi cazzo me lo fa fare? Non è normale trascorrere la giornata a rispondere agli attacchi, a vedere tutta questa gente nella mia pagina che offendeva e pretendeva pure di far passare me per maleducata. È normale che mi debba sentire limitata nel mio pensiero? Che vengano a spiarci perché funziona così?

Non me ne pento.
Ci ho guadagnato in salute ma continuo ad aggiornarmi e fatico a riconoscere in Robert quel ragazzo che era, quello che mi aveva "presa". Comprendo che i cambiamenti siano di rito ma non capisco il perché la gente che smette di seguirlo solo perché si appassiona ad altro finisce con l'essere silurata fuori, come uno sputo.
In termini pratici, cos'ha saputo creare questo fandom?
Solo amicizie basate su lui o lei?
Anni di "vicinato", di lotte estenuanti, di confidenze e poi...puff?
Dicono che il mondo di Hollywood sia una gradevole patinatura.
Bé...quello originatosi da questo nucleo di fans è un po' come Hollywood, che lascia finire i suoi "figli" nella merda quando non servono più.

Concludendo...è bene che ognuno si faccia la vita che vuole. Se lui ha deciso per questa linea, cavoli suoi. A me dispiace fortemente che porti avanti questa acredine non tanto verso Kristen...quanto verso la persona che è stata, quella che abbiamo conosciuto ed apprezzato. Io l'ho visto davvero felice. Gli si leggevano le emozioni in faccia. Può aver sentito la pressione della fama ma questo non è stato un mistero, ne parlava già prima...ma farsi passare per uno che sbandava, che non sapeva bene ciò che voleva quando a me parevano chiari i suoi intenti perché da lui ben espressi...mi pare che non giochi a suo favore.
Comunque...siamo tutti sulla terra.

Edited by Alexandra Borgia - 17/10/2015, 10:54
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