~Diario di Corte ~ Il Regno di Alexandra Borgia

Gabriella Genisi ed i suoi "Spaghetti all'Assassina", 20/11/2015

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CAT_IMG Posted on 24/11/2015, 19:53

Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

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Gabriella Genisi ed i suoi "Spaghetti all'Assassina"

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Te ne accorgi subito quando la persona che incontri è genuina. E Gabriella Genisi, autrice del giallo culinario “Spaghetti all’Assassina” (edito da Sonzogno) somiglia alle pagine del suo romanzo. Sguardo intenso, sorriso diretto, un’aura che coinvolge chi le sta vicino. Dopo averle richiesto un’intervista fuori programma, si presenta al Don Chisciotte Caffè letterario un’ora prima che abbia inizio la presentazione. Osserva la tavola imbandita con le copie del libro, accompagnate da una coppa di succose arance – il frutto preferito sia da lei che dalla protagonista - e da un piatto di peperoncini habanero, collezionati da Paride Rochira, geometra e libero professionista di Laterza.

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Fotografa tutto, posa con il nostro mensile e pubblica gli aggiornamenti via live, sulla bacheca Facebook.
Ci sediamo in saletta, l’una di fronte all’altra, e tra noi s’instaura un clima rilassato, dove alle domande susseguono le risposte e ci si ritrova a chiacchierare come vecchie amiche. Pugliese d’origine, Gabriella vive a Mola di Bari ma il suo cuore è legato di Parigi, una città che l’ha sempre ispirata e che idealmente rappresenta la sua vera casa. Ha prenotato un volo per il 5 Dicembre ed ha tutta l’intenzione di partire, a dispetto di chi le sta consigliando il contrario, perché la speranza di poter vivere un’esistenza normale, al di là degli attacchi terroristici che hanno sfregiato il cuore della Capitale nelle ultime settimane, è più grande della paura, più ostinata dell’orrore perpetrato da un gruppo di fanatici che combattono in nome di un dio solo per giustificare la loro sete di sangue. D’altronde, Hemigway lo scrive a grandi lettere nel libro “Festa Mobile”: Parigi è una città che fa festa, che trae energia e forza da ogni poro dei suoi abitanti. Parliamo della sua esperienza in qualità di organizzatrice dell’evento “Il Libro Possibile”, tenutasi a Polignano a Mare, una straordinaria kermesse della durata di quattro giorni, durante i quali le cinque piazze coinvolte ospitano ad intervalli di 30/40 minuti autori, scrittori, intellettuali che magicamente si ritrovano a dialogare insieme ad un pubblico che, negli anni, è diventato più numeroso e partecipativo. Peccato che , a causa di un sovraccarico di impegni, sia stata quasi obbligata a lasciare tutto e dare priorità alla scrittura ed al tour de force promozionale.

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Verso le 19:30, la sala comincia a riempirsi, le sedie non bastano e lo staff ne procura altre.
Gabriella ed io ci alterniamo al microfono, leggendo alcune pagine del romanzo, commentandole e rispondendo alle curiosità degli ospiti. Grande estimatrice di Andrea Camilleri, la Genisi ci confida che il Commissario Lolita LoBosco, nasce in omaggio alla figura di Salvo Montalbano. Dotata di un carismatico senso di ironia, mangia peperoni e cornetti fritti a colazione, maliziosa quanto basta, fragile nei momenti di solitudine, battagliera e intuitiva in quelli “clou”, Lolì è un’anima agro-dolce, al profumo d’arancia, protagonista di altri 4 romanzi, pubblicati dalla Sonzogno, ed accolti positivamente sia dal pubblico che dalla critica.
“Spaghetti all’Assassina” narra dell’efferato delitto di un ristoratore della città vecchia, Nicola Stramaglia, l'ideatore del celebre piatto. Lo chef viene ritrovato barbaramente assassinato nel suo locale, “Incaprettato” secondo un rituale "bianco" che potrebbe far pensare alla mafia siciliana oppure ad un delitto di stampo passionale. Così, Lolita, apprende che in città l’Assassina è una “roba” seria, il piatto principe, benché molti, lei compresa, siano convinti che riso, patate e cozze, orecchiette e cime di rape , cicorie e fave, focaccia e panzerotti, rappresentino la Bibbia della tavolata barese.
Ma a Bari esiste anche l’Accademia all’assassina e Lolita deve per forza di cose assaggiare la pietanza. Perché gli spaghetti all’assassina nascono dalla tradizione di quel tempo in cui si riciclava tutto, a cominciare dal ragù del giorno prima, elemento fondamentale del piatto e devono essere cucinati in una padella rigorosamente di ferro, comprata dal negozio di tegami a Barivecchia.
Il nostro poliziotto in gonnella, però, deve fare i conti anche con la sua vita sentimentale, senza perdere di mordente durante le serate malinconiche in cui, immersa in una vasca da bagno ripensa ai bei momenti che trascorrerà in Sicilia con Montalbano, una volta risolto il caso. In risposta contraria alle donne di ruolo che spopolano nel panorama noir della letteratura - come l’algida Ispettrice Maria Dolores di Elisabetta Bucciarelli oppure la celebre Grazia Negro, dello scrittore Carlo Lucarelli - Lolì è il Commissario della sezione Omicidi, molto femmina. Parecchio diversa dalle Ispettrici dei noir italiani. Non è tutta d'un pezzo, impacchettata nel ruolo, come se dovesse fare il commissario a vita. Lei cade e si rialza, si rafforza ad ogni colpo, mentre il “Cold case” sull’omicidio del padre diventa per lei un chiodo fisso e il palcoscenico narrativo si arricchisce di elementi e di personaggi comprimari, ognuno con una propria storia da raccontare.
Conosciamo Benallal Matiou, il cuoco franco- algerino con un fisico da fotomodello che cattura l'attenzione della protagonista. Fanny Oliveira, brasiliana, un passato da entraineuse spogliarellista, adesso guardarobiera, una di quelle donne a metà tra " la puttanissima e la Santissima" con il volto da Madonna ed un corpo per fare l’amore. Pina Stramaglia, la figlia tormentata della vittima.Geppino Schirone, il capocameriere dall’aria da becchino.

E quando le parole cavalcano l'onda della fantasia, non possono mancare i crossover che permettono ai personaggi come Lolita di incontrare Fabio Montale, l’ex poliziotto dal cuore ferito, protagonista dei romanzi di Jean-Claude Izzo. Lo stesso Salvo Moltabano, con il quale Lolita ha un rapporto molto stretto, compare nel romanzo, in una sequenza a due, in cui lei si trova a fare i conti con la propria vita, con la propria solitudine

"Montalbano...Quanto bisogno ho di rivedere il mio amico siciliano e giuro che appena risolvo sto' caso mollo tutto per un weekend e vado a farmi coccolare da LUI. Quelli sono uomini, altro che Giovannimio".

Reale, invece, la collaborazione con Franco Introna, il medico legale divenuto famoso per aver affrontato il caso di Elisa Claps, quello di Ciccio e Tore, di Raffaele Sollecito (Caso Meredith), di Melania Rea, che nel romanzo della Genisi fa il suo esordio letterario.

“Spaghetti all’Assassina” avvince il lettore grazie ad una narrazione semplice, dialoghi in vernacolo che rendono piacevole la lettura, un fiume in piena di canovacci da sbogliare. Gabriella ci racconta, attraverso gli occhi di Lolita, una Bari controversa, con i suoi vicoli scuri e maledetti, il lungomare baciato dal rosa dell’alba, dove la vita scorre a pieno ritmo, passando da giornate tipicamente normali a quelle in cui la gente si ammazza a cielo aperto, beffandosi della legge. L’hanno definita la Camilleri pugliese, nonostante il “maestro” abbia dichiarato che le donne sanno compiere i delitti al meglio, piuttosto che raccontarli.
Bé…con tutto il rispetto per Camilleri, Gabriella Genisi ha dimostrato di avere le carte in regola.
A termine della presentazione, gli ospiti hanno potuto degustare il celebre piatto, sorseggiando un flute di Santero Moscato alla pesca.

Marilena Frigiola -Facebook



Edited by Alexandra Borgia - 3/4/2016, 10:56
 
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