| Manuela.M |
| | Prima di tutto un doveroso saluto a tutti coloro che entreranno in queste pagine. Mae gevennin ned Ennorath vellyn nîn J. R. R. Tolkien Tolkien nel 1916, con l'uniforme dell'esercito britannico nella prima guerra mondiale John Ronald Reuel Tolkien (Bloemfontein, 3 gennaio 1892 – Bournemouth, 2 settembre 1973) è stato uno scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico, spesso abbreviato in J. R. R. Tolkien. Importante studioso della lingua anglosassone, è l'autore de Il Signore degli Anelli e di altre celebri opere riconosciute come pietre miliari del genere fantasy, quali Lo Hobbit e Il Silmarillion. Fu Rawlinson and Bosworth Professor di antico inglese dal 1925 al 1945 e Merton Professor di lingua e letteratura inglese dal 1945 al 1959 presso l'Università di Oxford, dove contribui alla creazione del New Oxford English Dictionary. Fu amico intimo di C. S. Lewis, insieme al quale fu membro di un informale gruppo letterario conosciuto come Inklings. Nel 1961, Lewis segnalò Tolkien alla giuria del Premio Nobel per la letteratura, che venne però scartato, perché la sua scrittura venne definita "prosa di seconda categoria". Nel 1972 Tolkien ricevette la laurea honoris causa all'Università di Oxford e fu insignito dalla regina Elisabetta dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico. Dopo la sua morte, il figlio Christopher pubblicò una serie di opere basate sull'ampia raccolta di appunti e manoscritti incompiuti del padre, tra cui Il Silmarillion. Questi, assieme a Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, formano un unico corpo di racconti, poemi, linguaggi fittizi e saggi su una terra immaginaria chiamata Arda, nella quale è collocata la Terra di Mezzo. Tra il 1951 e il 1955 Tolkien applicò la parola legendarium alla gran parte di queste opere. Sebbene molti altri autori avessero pubblicato opere di narrativa fantastica prima degli scritti tolkieniani, il grande successo dello Hobbit e del Signore degli Anelli, nella loro edizione in brossura negli Stati Uniti, condusse a una riscoperta del genere. Questo fatto portò Tolkien a essere popolarmente conosciuto come il "padre" della narrativa fantasy moderna, o più precisamente high fantasy. Gli scritti di Tolkien hanno ispirato molte altre opere fantasy e hanno avuto un effetto duraturo su tutto il genere. Nel 2008, The Times ha posizionato Tolkien al sesto posto in una classifica de "I 50 più grandi scrittori inglesi dal 1945".
BIOGRAFIA Gli antenati dei genitori di Tolkien s erano artigiani della classe media che fabbricavano e vendevano orologi, e pianoforti a Londra e Birmingham. La famiglia di Tolkien era emigrata dalla Germania nel diciottesimo secolo ma era diventata “velocemente e intensamente Inglese”. Altre fonti più banali della famiglia dicevano che i Tolkien erano arrivati in Inghilterra nel 1756, come rifugiati dall’invasione di Federico il Grande dell’Elettorato della Sassonia durante la Guerra dei Sette Anni. Il cognome di Tolkien deriverebbe perciò dalla parola tedesca "tollkühn”, cioè “imprudente”. Molte famiglie col cognome Tolkien o sue varianti, vivono nel nordovest della Germania, soprattutto nella Bassa Sassonia e Amburgo. Uno scrittore tedesco ha suggerito che il nome possa derivare del villaggio "Tolkynen” vicino a Rastenburg, nella vecchia Prussia dell’est (ora Polonia nord-ovest) che però è molto lontano dalla Bassa Sassonia. Il nome sarebbe derivato dall’ormai estinta lingua Prussiana.
John Ronald Reuel Tolkien nacque a Bloemfontein, nell'allora Stato Libero dell'Orange (oggi Sudafrica), il 3 gennaio 1892, da Arthur Reuel Tolkien (1857–1896) e da Mabel, nata Suffield (1870–1904). (1870–1904). I genitori erano inglesi, originari di Birmingham. Tolkien aveva un fratello più giovane di nome Hilary Arthur Reuel, che era nato il 17 Febbraio 1894. All'età di tre anni, nel 1895, per motivi di salute si trasferì con la madre ed il fratello in Inghilterra, a Sarehole, un sobborgo di Birmingham. Il padre non poté raggiungerli perché afflitto da febbri reumatiche che lo porteranno alla morte, il 15 febbraio 1896, senza potersi ricongiungere alla famiglia. La morte del padre lasciò la famiglia senza un sostentamento perciò la madre di Tolkien si trasferì dai suoi genitori a Kings Heath, Birmingham. In seguito si spostarono più volte: da Moseley a King's Heath Station nel 1901, e poi da lì a Edgbaston nel 1902. Per ragioni economiche Tolkien dovette ritirarsi dalla scuola King Edwards e si iscrisse alla St. Philips, fino a quando nel 1903 vinse una borsa di studio che gli permise di tornare alla King Edwards stessa. Mabel Tolkien istruì personalmente i suoi figli fin dalla prima infanzia. Insegnò al figlio John la botanica e risvegliò in lui la gioia di osservare e sentire le piante. Il giovane Tolkien amava disegnare paesaggi e alberi ma le sue lezioni preferite erano quelle riguardanti le lingue e, già in giovanissima età, sua madre gli insegnò i rudimenti del Latino. All’età di quattro anni Tolkien sapeva leggere e poco più tardi imparò anche a scrivere correttamente. “L’Isola del Tesoro” era un libro che non amava particolarmente, così come “Il Pifferaio Magico”. Di “Alice nel Paese delle Meraviglie” invece pensava fosse divertente ma inquietante. Le storie che invece più amava erano quelle relative agli Indiani e le creazioni fantastiche di George MacDonald. Inoltre i Libri di Fate di Andrew Lang furono particolarmente importanti per la sua formazione e la loro influenza pare ritrovarsi nei suoi scritti successivi. Tappa fondamentale nella vita dei Tolkien fu quando la madre si convertì alla Chiesa Romana Cattolica nel 1900, nonostante le veementi proteste della sua famiglia di fede Battista, che, per questo motivo, cessarono di darle assistenza e sostentamento. Nel 1904, quando Tolkien aveva 12 anni, la donna (appena 34enne) morì di diabete. Prima della sua morte Mabel Tolkien aveva assegnato la custodia dei figli al suo amico intimo, padre Francis Xavier Morgan degli Oratoriani di Birmingham, che aveva seguito la famiglia nella conversione al cattolicesimo, e che perciò fu incaricato di crescerli da buoni cattolici. Sotto la sua attenta guida, il giovane John iniziò gli studi dimostrando ben presto capacità linguistiche notevoli: eccelse in latino e greco e divenne competente anche di altre lingue tra cui il gotico e l'antico finnico. Importanti in questi anni sono anche le sue esperienze nelle associazioni studentesche Società del Dibattito e TCBS. Proprio in questi anni iniziò a lavorare a un linguaggio da lui inventato.
A 16 anni Tolkien e suo fratello si traferirono in una pensione di Birmingham è fu allora che incontrò Edith Mary Bratt, di tre anni più vecchia di lui, che viveva poco distante. I due iniziarono a frequentare le case da te della città, soprattutto quelle che avevano una terrazza che dava sui marciapiedi. Da lì I due gettavano zollette di zucchero sulla testa dei passanti per poi passare al tavolo successivo quando il contenitore dello zucchero era vuoto. Nell’estate del 1909 la coppia capì di essere innamorata. Ma il Tutore di Tolkien, Padre Morgan, ritenendo Edith una distrazione e il motivo per cui il giovane aveva mancato i suoi esami, e decidendo che fosse “quantomeno sfortunato” il fatto che fosse romanticamente coinvolto con una ragazza più vecchia di lui, e per giunta Protestante, gli proibì di incontrare, parlare e anche corrispondere con lei finché non avesse compiuto 21 anni. Tolkien obbedì alla proibizione alla lettera con una sola eccezione e allora Padre Morgan minacciò di sospendere la sua carriera universitaria se ogni contatto non fosse cessato. Così avvenne e Tolkien si immerse quindi anima e corpo nello studio dei classici, dell'antico inglese e delle lingue germaniche, all'Exeter College, presso cui aveva vinto, nel 1910, una borsa di studio; ma la sera del suo 21esimo compleanno scrisse a Edith al suo alloggio a Cheltenham, e le chiese di sposarlo dicendole che non aveva mai smesso di amarla. Edith rispose di aver già accettato la proposta di matrimonio di George Field, fratello di un’intima amica di scuola, aggiungendo di aver accettato la proposta perché si era sentita messa da parte e aveva iniziato a dubitare dei sentimenti di Tolkien per lei. Ma quella lettera cambiò radicalmente le cose. Mercoledì 8 gennaio 1913 Tolkien si recò in treno a Cheltenham dove Edith lo aspettava. I due passeggiarono nella campagna, si sedettero sotto un viadotto e parlarono. Alla fine di quel giorno Edith accettò di sposare Tolkien. Scrisse allora a George Field e gli restituì l’anello di fidanzamento. Questi all’inizio ne fu mortalmente amareggiato mentre la famiglia Field si sentì arrabbiata e insultata. In seguito al loro fidanzamento Edith annunciò, su insistenza di Tolkien e seppur con riluttanza, di volersi convertire al Cattolicesimo. Il suo padrone di casa, un fervente Protestante, si infuriò al punto da ordinarle di trovare un altro alloggio. Edith e John si fidanzarono ufficialmente a Birmingham nel gennaio del 1913 e si sposarono nella Chiesa Cattolica Romana di Santa Maria Immacolata il 22 marzo 1916.
Quando nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il Regno Unito entrò in Guerra, i parenti di Tolkien rimasero esterrefatti quando lui dichiarò di non volersi immediatamente arruolare con i volontari nell’Esercito Britannico. Invece Tolkien decise di sopportare le critiche che gli venivano mosse ed entrò in un programma che gli permise di posticipare l’arruolamento fino all’ottenimento della laurea. Quando nel luglio 1915, finalmente superò gli esami finali si arruolò e divenne Sottotenente nei Fucilieri di Lancashire. Si addestrò per undici mesi nel tredicesimo battaglione a Cannock Chase, Staffordshire, e poi fu traferito alle Forze di Spedizione Britanniche, lasciò l’Inghilterra e arrivò in Francia il 4 giugno 1916. Venne mandato in trincea sul fronte occidentale (partecipò anche alla Battaglia della Somme), e qui persero la vita tre dei suoi migliori amici e compagni di scuola, tra i quali Rob Gilson del T.C.B.S., che fu ucciso il primo giorno di battaglia, e Geoffrey Smith dello stesso gruppo. Tolkien, dopo soli sei mesi di trincea, si ammalò e gli fu concesso il ritorno in patria; dopo il suo ritorno il suo battaglione fu completamente spazzato via. Nel frattempo, Tolkien, indebolito dalla malattia e dichiarato ufficialmente non idoneo al servizio attivo, passò il resto del periodo di guerra tra gli ospedali e i suoi doveri alla guarnigione. Durante la sua convalescenza in un cattage di Little Haywood, Staffordshire, cominciò a scrivere quello che chiamò “Libro dei Racconti Perduti”, cominciando con la caduta di Gondolin. Tra il 1917 e il 1918, la sua malattia si ripresentò più volte, ma ormai si era abbastanza ristabilito per poter prestare servizio in varie basi e così fu promosso Tenente. Fu in quel periodo che nacque il primo figlio di Tolkien e Edith: John Francis Reuel (17 November 1917 – 22 January 2003). Mentre era di stanza a Kingston upon Hull lui e la moglie facevano spesso passeggiate nei boschi vicino a Roos, e fu allora che Edith cominciò a ballare per lui tra i fiori di cicuta. E fu così che nacque la storia del primo incontro tra Beren e Luthien. Il primo lavoro di Tolkien da civile fu la collaborazione, per due anni, alla stesura dell'Oxford English Dictionary. Il 22 ottobre 1920 nacque il secondo figlio Michael Hilary Reuel (morto il 27 febbraio 1984) Nel frattempo Tokien aveva proseguito gli studi all'Exeter College, conseguendo nel 1919 il titolo di Master of Arts. Nel 1921 diventò docente di Lettere all'università di Leeds e continuò a scrivere e a perfezionare i suoi "Racconti perduti" e il suo linguaggio inventato. Il 21 novembre 1924 nacque il suo terzo figlio, Christopher John Reuel. Nel 1925 venne nominato professore di filologia anglosassone all'Università di Oxford. È di questi anni la sua profonda amicizia con C. S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia; insieme fondarono il circolo degli Inklings, di cui fu membro anche Charles Williams. Il 18 giugno 1929 nacque la sua quarta e ultima figlia, Priscilla Mary Anne Reuel.
Nel 1945 gli venne affidata la cattedra di lingua inglese e letteratura medievale del Merton College, dove insegnò fino al suo ritiro dall'attività didattica avvenuto nel 1959. Specializzato nel dialetto medievale dell'Inghilterra centro-occidentale (di cui era originaria la sua famiglia), tradusse e commentò molti testi antichi che vengono ancor oggi studiati. Fu soprattutto tra il 1920 ed il 1930 che scrisse e fece correre la sua fervida immaginazione. I suoi lavori si distinguevano in due categorie: le storie inventate per i suoi figli e le leggende e le mitologie del suo mondo. Il tassello per unire queste due realtà arrivò all'improvviso quando, in una calda giornata estiva alla fine degli anni venti, su un foglio bianco scrisse: «In un buco nel terreno viveva uno Hobbit». Quel nome colpì a tal punto la sua sensibilità di filologo da spingerlo a scrivere una storia avente come protagonista uno Hobbit, per spiegare meglio cosa fossero queste strane creature. Nel 1937 l'opera venne pubblicata con il titolo “Lo Hobbit”: il libro è pensato per i più piccoli ma vi si può intravedere uno sfondo ben più vasto e complesso. Il libro riscosse grande successo tanto che Tolkien, su richiesta dell'editore, mise mano a tutto il materiale, scritto e non, che aveva prodotto fino ad allora. Tolkien, infatti, aveva già cominciato fin dal 1917 a "costruire" la Terra di Mezzo, ovvero il mondo incantato in cui si svolgono tutte le avventure descritte. Pur essendo Lo Hobbit la sua opera prima di narrativa, rappresentò una tappa fondamentale nella sua carriera di scrittore: infatti attorno al nucleo originario di quest'opera l'autore sviluppò, nel decennio successivo, il suo mondo immaginario che lo ha reso celebre, quello della Terra di Mezzo, che prese forma soprattutto in quell'epica fantastica che è Il Signore degli Anelli, unanimemente riconosciuta come la sua opera più importante. Scritta in una lingua molto ricercata che tenta di ricostruire la semplicità e la severità dell'inglese medievale, l'opera – considerata dall'autore come un unico libro e non una trilogia – viene inizialmente pubblicata per ragioni economiche e editoriali in tre distinti volumi: La Compagnia dell'Anello (1954), Le Due Torri (1955) e Il Ritorno del Re (1955). Successivamente è stata pubblicata sia in un unico volume che in tre. Dopo “Le avventure di Tom Bombadil” (1962), una raccolta di poesie sullo strano personaggio, Tolkien pensò alla possibilità di mettere in musica le molte canzoni in cui si dilettano i suoi personaggi: nel 1968, il musicista Donald Swann pubblicò un ciclo di liriche su testi di Tolkien, dal titolo “The Road Goes Ever On”. Negli anni seguenti Tolkien lavorò a un'altra opera, Il Silmarillion — iniziata in verità già dal 1917 — che portò avanti fino alla morte, ma che non riuscì a concludere. Dall'immenso repertorio mitico lasciato in eredità da Tolkien sono nate opere come “I Racconti Perduti”, “I Racconti Ritrovati” e “I Racconti Incompiuti” di Númenor e della Terra di Mezzo, pubblicate dopo la morte dell'autore dal figlio Christopher. Grande amante della natura, trascorse gli ultimi anni della sua vita (dopo il suo ritiro avvenuto nel 1969) nella città costiera di Bournemouth dove morì, a 81 anni, il 2 settembre del 1973, due anni dopo la morte di Edith. Sono sepolti insieme nel cimitero di Wolvercote, nei sobborghi di Oxford. Come segno del suo attaccamento alla sua opera e del grande amore che univa la coppia decise di fare scolpire sulla lapide della moglie il nome Lúthien e sulla sua il nome Beren, protagonisti di una delle storie del “Silmarillion”.
Tolkien e la sua influenza sull'immaginario fantasy moderno L'opera di John Ronald Reuel Tolkien ha raggiunto una notevole fama in tutto il mondo. A quarant'anni dalla morte dello scrittore, i suoi libri sono tuttora in testa alle classifiche di vendita in molti paesi. Tale successo è dovuto anche al fatto che Tolkien è stato capace di produrre un'opera dai molteplici livelli di lettura, complessa ma allo stesso tempo estremamente popolare e facile da recepire anche a livelli basilari. Tolkien, che di mestiere era professore di filologia germanica presso il Merton College, aveva l'abitudine di prendere appunti sui margini dei fogli e su ogni pezzo di carta che gli passasse sotto mano. Da queste semplici annotazioni egli sviluppava storie affascinanti, drammatiche e piene di poesia, rivolte sia ai bambini che agli adulti. Dopo essersi dilettato sin dall'infanzia nella creazione di linguaggi, nel corso degli anni egli sviluppò una vera e propria cosmogonia, narrando la storia di un mondo dai suoi albori sino al sorgere della nostra era. Nel 1916-1917 il professore iniziò infatti la stesura del complesso di miti e leggende che in seguito divenne “Il Silmarillion”, a cui lavorò per tutta la vita. Il suo intento iniziale era quello di dare all'Inghilterra una vera e propria mitologia, ricostruita dai pochi frammenti rimasti dopo le turbolente vicende storiche di cui essa era stata protagonista; inoltre la genesi di questi miti era strettamente legata alla volontà di Tolkien di creare una mitologia e poi una letteratura epica e fiabesca da attribuire ai popoli che parlavano le sue lingue inventate. Queste opere sono propriamente dei metaracconti.
A partire dagli anni sessanta e settanta, la produzione tolkieniana si è trovata ad essere trascinata entro un fenomeno letterario e di costume di notevole portata che ha contribuito all'affermarsi del moderno immaginario fantasy. La produzione di Tolkien è spesso accostata ai mondi Fantasy: sebbene vari aspetti di un certo fantasy moderno siano ispirati (anche solo come citazioni) all'universo tolkieniano, in diversi casi le opere non mostrano un intento di creazione mitologico-simbolica, nel sono del tutto estranei e si limitano ad esprimere le sensazioni degli autori o al puro intrattenimento. L'immaginario fantasy moderno deve a Tolkien non solo una sintassi corretta e grammaticalmente ineccepibile, ma soprattutto i toni evocativi. Tutto del suo mondo, sotto la lente di ingrandimento ad ogni grado di lettura, sembra provenire da un universo completo e già "compiuto".
Opere Tralasciando la sua pur interessante attività di saggista (non si può però fare a meno di citare il fondamentale saggio Sulle fiabe (“On Fairy-Stories”), le opere di Tolkien si possono suddividere in due grandi gruppi: 1. Racconti vari, solitamente di argomento fantastico e spesso considerati rivolti ai bambini; 2. Opere ambientate nella Terra di Mezzo (Middle-Earth), tra cui Il Signore degli Anelli, la sua opera più conosciuta.
Le opere appartenenti al primo gruppo, elencate in ordine di pubblicazione in Italia, sono le seguenti: “Il cacciatore di draghi”, 1975 (Farmer Giles of Ham, 1949) “Albero e Foglia”, 1976, che contiene il saggio Sulle fiabe (“On Fairy-Stories”, 1939), i racconti brevi "Foglia di Niggle" ("Leaf by Niggle", 1945) e "Il fabbro di Wootton Major" (Smith of Wootton Major, 1967) e la pièce teatrale "Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm" (The Homecoming of Beorhtnoth, 1953) “Le avventure di Tom Bombadil”, 1978 (The Adventures of Tom Bombadil, 1962) “Le lettere di Babbo Natale”, 1980 (The Father Christmas Letters, 1976) “Mr. Bliss”, 1984 (Mr. Bliss, 1982) “Roverandom”, 1998 (Roverandom, 1998)
Per quanto riguarda invece le opere ambientate nella Terra di Mezzo, che sono poi il motivo principale della fama a livello mondiale raggiunta da Tolkien, mentre lo scrittore era ancora vivente sono stati pubblicati due romanzi: “Lo Hobbit”, 1973 (The Hobbit, 1937) “Il Signore degli Anelli”, 1970 (The Lord of the Rings, 1954-55)
Il resto è stato tutto pubblicato postumo, a cura del figlio terzogenito Christopher Tolkien, che ha riordinato la mole cospicua di appunti lasciata dal padre. La prima opera uscita è: “Il Silmarillion”, 1978 (The Silmarillion, 1977) che, pur nella sua "incompiutezza" di fondo, mantiene ancora una trama.
Seguono i vari frammenti, ordinati principalmente per argomento. I frammenti di maggiore rilevanza sono stati pubblicati come: “Racconti Incompiuti di Númenor e della Terra di Mezzo”, 1981 (Unfinished Tales of Númenor and Middle-earth, 1980). Altri scritti sulla Terra di Mezzo sono contenuti nei dodici libri della History of Middle-earth i cui primi due volumi sono i famosi “Racconti Ritrovati” e “Racconti Perduti”. La pubblicazione si è conclusa con il dodicesimo volume, ma nel 2002 è uscito un tredicesimo volume formato unicamente di indici. Il 18 settembre 2006 è stato annunciato un nuovo romanzo di Tolkien, “I figli di Húrin”, che è stato completato dal figlio Christopher in 30 anni di lavoro ed è stato pubblicato contemporaneamente nel Regno Unito e negli Stati Uniti il 17 aprile 2007. In un'intervista, il nipote di Tolkien ha dichiarato che non è esclusa la possibilità che nuovi inediti tolkieniani siano pubblicati in futuro. Sarà ambientato nei tempi che vengono prima di ogni suo romanzo sulla Terra di Mezzo.
Si segnala anche l'epistolario: “La realtà in trasparenza”, 1990 (The Letters of J. R. R. Tolkien, 1981), una raccolta delle lettere scritte da Tolkien a amici, parenti ed editori, contenenti moltissimi riferimenti alla Terra di Mezzo e alla sua creazione.
Si rammentano infine tre volumi di recente pubblicazione: “La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi”, 2008 che raccoglie alcuni saggi di Tolkien apparsi su quattro differenti numeri della rivista americana Vinyar Tengwar: "Ósanwe-kenta: indagine sulla comunicazione del pensiero", "Note su Óre", "Mani, dita e numeri Eldarin e scritti correlati" oltre ad altri brevi testi. Nel 2009 viene pubblicato un altro inedito di Tolkien, “La leggenda di Sigurd e Gudrùn”, che narra vicende eroiche del mito di Sigfrido nello stile delle antiche ballate norrene, di cui l'autore era tanto appassionato. Il libro è inoltre arricchito da ampie note e commenti da parte di Christopher Tolkien, figlio dello scrittore britannico.
Cronologia delle opere Si può riassumere così: “Lo Hobbit” — “Il Signore degli Anelli” — “Il Silmarillion” — “Racconti incompiuti” – “The History of Middle-Earth” – “I figli di Hurin”. La collocazione cronologica degli avvenimenti all'interno della Terra di Mezzo è certamente più complessa. Facendo riferimento alla Cronologia dell'Occidente, si può affermare che: “Lo Hobbit” è ambientato negli anni 2941-2942 (con un capitolo anche nel 2949) della Terza Era. “Il Signore degli Anelli” è ambientato (Appendici escluse) dal 3001 al 3021 della Terza Era, anche se la maggior parte della storia si svolge tra il 3018 e il 3019. “Il Silmarillion” copre, con le sue storie, un lasso di tempo che va dalla creazione di Arda alla fine della Terza Era. Più precisamente, delle sue cinque parti, L'"Ainulindalë" e il "Valaquenta" sono ambientati prima dell'inizio del calcolo degli anni, il "Quenta Silmarillion" nella Prima Era, la "Akallabêth" prevalentemente nella Seconda Era, "Gli Anelli di Potere e la Terza Età" dalla fine della Seconda Era sino al termine della Terza Era. “I figli di Húrin” è ambientato nella Prima Era. “I Racconti incompiuti” e “The History of Middle-“Earth” contengono frammenti ambientati in tutte e tre le Ere.
Quest'ultima opera è in forma frammentaria, intervallata da appunti del curatore, e riprende le storie (in fase iniziale o prima versione) delle altre opere; in alcuni casi comprende parti di storia inedite e sconosciute.
Posizioni politiche e idee religiose A partire dalla sua pubblicazione, si è parlato tanto del messaggio politico trasmesso da “Il Signore degli Anelli” e dalle altre opere dello scrittore. In realtà si tratta di un falso problema: Tolkien non era un attivista politico, né uno scrittore politico. Egli stesso si oppose a interpretazioni del genere, e dichiarò semrpre che “Il Signore degli Anelli” «non ha intenzioni allegoriche [...] o morali, religiose o politiche» (Lettera 165, “La realtà in trasparenza”), sebbene abbia scritto anche «solo l'Angelo custode di ognuno di noi, oppure Dio stesso, è in grado di svelare la vera relazione che c'è tra i fatti personali e le opere di un autore. Non certamente l'autore stesso (benché ne sappia più di qualsiasi investigatore), e certamente nemmeno i cosiddetti "psicologi"» (lettera 213, “La realtà in trasparenza”). […] Tolkien non ha mai dichiaratamente appoggiato un partito politico, né una nazione o un'alleanza fra nazioni. E in effetti i suoi commenti personali al riguardo sono quasi sempre critici. […] Nel 1938 una casa editrice tedesca che voleva pubblicare Lo Hobbit in Germania chiese a Tolkien se fosse di origine ariana. Tolkien ne fu molto seccato, e fu tentato — pur se in ristrettezze economiche — di «lasciare che la pubblicazione tedesca andasse a quel paese». A questo episodio sono totalmente dedicate le lettere 29 e 30, in cui Tolkien ribatte così all'editore tedesco: «temo di non aver capito chiaramente cosa intendiate per arish. Io non sono di origine ariana, cioè indo-iraniana; per quanto ne so, nessuno dei miei antenati parlava indostano, persiano, gitano o altri dialetti derivati. Ma se Voi volevate scoprire se sono di origine ebrea, posso solo rispondere che purtroppo non sembra che tra i miei antenati ci siano membri di quel popolo così dotato». […] Nel 1961 sconfessò aspramente un critico letterario svedese che aveva ipotizzato che Il Signore degli Anelli fosse una parabola anticomunista, con Stalin nei panni del Signore Oscuro, ribadendo che l'opera fosse stata concepita ancor prima della Rivoluzione d'ottobre; quella che può sembrare l'analogia geografica più significativa, tra Mordor e Unione Sovietica, è smentita da Tolkien nella lettera 229 (La realtà in trasparenza): «La localizzazione di Mordor all'est è dovuta semplicemente alle necessità geografiche del racconto, all'interno del mio sistema mitologico. La fortezza originaria del Male era (come vuole la tradizione) a nord; ma dato che venne distrutta e sepolta sotto il mare, doveva esserci una nuova fortezza, lontana dai Valar, dagli elfi e dalla potenza marinara di Númenor».
Interpretazioni politiche delle opere di Tolkien Almeno due grandi interpretazioni politico-ideologiche sono state fatte delle sue opere. Negli Stati Uniti e nei paesi anglo-sassoni la spiritualità e l'esaltazione del contatto con la natura ne hanno fatto un'icona del movimento hippy. In Italia il recupero della dimensione epico-mitologica e la descrizione di una cultura basati su valori guerrieri di onore, coraggio e lealtà ne hanno fatto uno degli scrittori più amati dalla destra radicale negli anni '70. […] Ovviamente entrambe le interpretazioni, alla luce di quanto espresso nella sezione precedente, sono da considerarsi non inerenti al pensiero dell'autore.
Le lingue di Arda Tra gli insoliti hobby di Tolkien vale infine la pena ricordare […] l'invenzione di nuovi linguaggi. […] Tutto ebbe inizio quando il giovane Tolkien, appena adolescente ascoltò per caso le sue cugine, Mary e Marjorie Incledon, parlare in "animalico" (o "animalese"), un linguaggio-gioco che si serviva esclusivamente di nomi di animali e numeri per comunicare qualsiasi tipo di informazione. Ad esempio "cane usignolo picchio quaranta" poteva voler dire "tu sei un somaro". Successivamente l'animalico venne dimenticato e sostituito da un nuovo idioma: il "Nevbosh", che storpiava in maniera irriconoscibile le parole inglesi sostituendole in alcuni casi con altre latine o francesi. Da allora l'interesse di Tolkien per le lingue non fece che aumentare. Nel suo saggio Inglese e gallese Tolkien ricorda il giorno in cui per la prima volta vide su una lapide le parole "Adeiladwyd 1887" ("Costruito nel 1887") e se ne innamorò. Il gallese divenne una fonte inesauribile di bei suoni e perfette costruzioni grammaticali, un linguaggio melodioso a cui poter attingere per le sue future invenzioni linguistiche. Infatti, dopo il gallese venne il finnico (suomi), e prima di esso il greco e l'italiano, e l'immaginazione prese il sopravvento.
Bisogna infine ricordare che lo stesso Tolkien, scrisse in una delle sue lettere che «nessuno mi crede quando dico che il mio lungo libro (Il Signore degli Anelli) è un tentativo di creare un mondo in cui una forma di linguaggio accettabile dal mio personale senso estetico possa sembrare reale. Ma è vero». Le storie della Terra di Mezzo erano quindi servite unicamente a dare una collocazione (seppure fittizia) alle parole dei suoi linguaggi. Non era stato dunque il contrario.
Tra gli idiomi inventati da Tolkien possiamo citare: L'Elfico primitivo (da cui tutto ebbe inizio) Il Quenya (l'antica e cerimoniale lingua degli Elfi) Il Sindarin (l'idioma elfico di uso comune) Il Telerin (il linguaggio degli elfi Teleri) L'Adûnaico (la lingua di Númenor) L'Ovestron (la lingua comune) Il Doriathrin (la madrelingua di Lúthien) Il Nandorin (la lingua degli Elfi Verdi) Il Khuzdul (la lingua segreta dei Nani) L'Entese (la lingua degli Ent) Il Linguaggio nero (ideato da Sauron e parlato dagli Orchi)
Il mondo di Tolkien: "La Sesta e Settima Era" Le vicende narrate nel Legendarium (dal Silmarillion al Signore degli Anelli passando per Lo Hobbit) si svolgono secondo l'autore in un'epoca mitica o immaginaria della nostra Terra. In alcuni scritti Tolkien ha inquadrato il periodo come un'epoca molto antica ma collegata alla nostra storia attraverso diverse Ere seguenti alla Quarta Era (quella che inizia alla conclusione delle vicende narrate nel Signore degli Anelli), arrivando a specificare che attualmente ci troveremmo tra la fine della Sesta e l'inizio della Settima Era.Nota: le fonti alle quali mi sono affidata nella costruzione della biografia e dell'elenco delle opere sono le pagine inglese e italiana di Wikipedia, entrambe estremamente ricche di notizie. La bibliografia non è ancora completa; per questo dovrò attingere ai libri in mio possesso, vale a dire l'intera "History of Middle Earth" che in Italia non è mai stata pubblicata e che quindi non è stata inserita nel dettaglio nella fonte italiana da me consultata. Il seguito alla prossima puntata; nel frattempo buona lettura... P.S. che ne dite, Lory e Clara? Va bene come inizio? Edited by Manuela.M - 26/11/2014, 01:46
| | |
| |
|