~Diario di Corte ~ Il Regno di Alexandra Borgia

J. R. R. Tolkien, Il genio e le sue opere

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Manuela.M
CAT_IMG Posted on 24/11/2014, 04:20




Prima di tutto un doveroso saluto a tutti coloro che entreranno in queste pagine.

Mae gevennin ned Ennorath vellyn nîn




J. R. R. Tolkien


Tolkien nel 1916, con l'uniforme dell'esercito britannico nella prima guerra mondiale
John Ronald Reuel Tolkien (Bloemfontein, 3 gennaio 1892 – Bournemouth, 2 settembre 1973) è stato uno scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico, spesso abbreviato in J. R. R. Tolkien. Importante studioso della lingua anglosassone, è l'autore de Il Signore degli Anelli e di altre celebri opere riconosciute come pietre miliari del genere fantasy, quali Lo Hobbit e Il Silmarillion.
Fu Rawlinson and Bosworth Professor di antico inglese dal 1925 al 1945 e Merton Professor di lingua e letteratura inglese dal 1945 al 1959 presso l'Università di Oxford, dove contribui alla creazione del New Oxford English Dictionary. Fu amico intimo di C. S. Lewis, insieme al quale fu membro di un informale gruppo letterario conosciuto come Inklings. Nel 1961, Lewis segnalò Tolkien alla giuria del Premio Nobel per la letteratura, che venne però scartato, perché la sua scrittura venne definita "prosa di seconda categoria". Nel 1972 Tolkien ricevette la laurea honoris causa all'Università di Oxford e fu insignito dalla regina Elisabetta dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Dopo la sua morte, il figlio Christopher pubblicò una serie di opere basate sull'ampia raccolta di appunti e manoscritti incompiuti del padre, tra cui Il Silmarillion. Questi, assieme a Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, formano un unico corpo di racconti, poemi, linguaggi fittizi e saggi su una terra immaginaria chiamata Arda, nella quale è collocata la Terra di Mezzo. Tra il 1951 e il 1955 Tolkien applicò la parola legendarium alla gran parte di queste opere.
Sebbene molti altri autori avessero pubblicato opere di narrativa fantastica prima degli scritti tolkieniani, il grande successo dello Hobbit e del Signore degli Anelli, nella loro edizione in brossura negli Stati Uniti, condusse a una riscoperta del genere. Questo fatto portò Tolkien a essere popolarmente conosciuto come il "padre" della narrativa fantasy moderna, o più precisamente high fantasy. Gli scritti di Tolkien hanno ispirato molte altre opere fantasy e hanno avuto un effetto duraturo su tutto il genere. Nel 2008, The Times ha posizionato Tolkien al sesto posto in una classifica de "I 50 più grandi scrittori inglesi dal 1945".

BIOGRAFIA


Gli antenati dei genitori di Tolkien s erano artigiani della classe media che fabbricavano e vendevano orologi, e pianoforti a Londra e Birmingham. La famiglia di Tolkien era emigrata dalla Germania nel diciottesimo secolo ma era diventata “velocemente e intensamente Inglese”. Altre fonti più banali della famiglia dicevano che i Tolkien erano arrivati in Inghilterra nel 1756, come rifugiati dall’invasione di Federico il Grande dell’Elettorato della Sassonia durante la Guerra dei Sette Anni. Il cognome di Tolkien deriverebbe perciò dalla parola tedesca "tollkühn”, cioè “imprudente”. Molte famiglie col cognome Tolkien o sue varianti, vivono nel nordovest della Germania, soprattutto nella Bassa Sassonia e Amburgo. Uno scrittore tedesco ha suggerito che il nome possa derivare del villaggio "Tolkynen” vicino a Rastenburg, nella vecchia Prussia dell’est (ora Polonia nord-ovest) che però è molto lontano dalla Bassa Sassonia. Il nome sarebbe derivato dall’ormai estinta lingua Prussiana.

John Ronald Reuel Tolkien nacque a Bloemfontein, nell'allora Stato Libero dell'Orange (oggi Sudafrica), il 3 gennaio 1892, da Arthur Reuel Tolkien (1857–1896) e da Mabel, nata Suffield (1870–1904). (1870–1904). I genitori erano inglesi, originari di Birmingham. Tolkien aveva un fratello più giovane di nome Hilary Arthur Reuel, che era nato il 17 Febbraio 1894.
All'età di tre anni, nel 1895, per motivi di salute si trasferì con la madre ed il fratello in Inghilterra, a Sarehole, un sobborgo di Birmingham. Il padre non poté raggiungerli perché afflitto da febbri reumatiche che lo porteranno alla morte, il 15 febbraio 1896, senza potersi ricongiungere alla famiglia. La morte del padre lasciò la famiglia senza un sostentamento perciò la madre di Tolkien si trasferì dai suoi genitori a Kings Heath, Birmingham. In seguito si spostarono più volte: da Moseley a King's Heath Station nel 1901, e poi da lì a Edgbaston nel 1902. Per ragioni economiche Tolkien dovette ritirarsi dalla scuola King Edwards e si iscrisse alla St. Philips, fino a quando nel 1903 vinse una borsa di studio che gli permise di tornare alla King Edwards stessa.
Mabel Tolkien istruì personalmente i suoi figli fin dalla prima infanzia. Insegnò al figlio John la botanica e risvegliò in lui la gioia di osservare e sentire le piante. Il giovane Tolkien amava disegnare paesaggi e alberi ma le sue lezioni preferite erano quelle riguardanti le lingue e, già in giovanissima età, sua madre gli insegnò i rudimenti del Latino. All’età di quattro anni Tolkien sapeva leggere e poco più tardi imparò anche a scrivere correttamente. “L’Isola del Tesoro” era un libro che non amava particolarmente, così come “Il Pifferaio Magico”. Di “Alice nel Paese delle Meraviglie” invece pensava fosse divertente ma inquietante. Le storie che invece più amava erano quelle relative agli Indiani e le creazioni fantastiche di George MacDonald. Inoltre i Libri di Fate di Andrew Lang furono particolarmente importanti per la sua formazione e la loro influenza pare ritrovarsi nei suoi scritti successivi.
Tappa fondamentale nella vita dei Tolkien fu quando la madre si convertì alla Chiesa Romana Cattolica nel 1900, nonostante le veementi proteste della sua famiglia di fede Battista, che, per questo motivo, cessarono di darle assistenza e sostentamento. Nel 1904, quando Tolkien aveva 12 anni, la donna (appena 34enne) morì di diabete.
Prima della sua morte Mabel Tolkien aveva assegnato la custodia dei figli al suo amico intimo, padre Francis Xavier Morgan degli Oratoriani di Birmingham, che aveva seguito la famiglia nella conversione al cattolicesimo, e che perciò fu incaricato di crescerli da buoni cattolici. Sotto la sua attenta guida, il giovane John iniziò gli studi dimostrando ben presto capacità linguistiche notevoli: eccelse in latino e greco e divenne competente anche di altre lingue tra cui il gotico e l'antico finnico. Importanti in questi anni sono anche le sue esperienze nelle associazioni studentesche Società del Dibattito e TCBS. Proprio in questi anni iniziò a lavorare a un linguaggio da lui inventato.

A 16 anni Tolkien e suo fratello si traferirono in una pensione di Birmingham è fu allora che incontrò Edith Mary Bratt, di tre anni più vecchia di lui, che viveva poco distante. I due iniziarono a frequentare le case da te della città, soprattutto quelle che avevano una terrazza che dava sui marciapiedi. Da lì I due gettavano zollette di zucchero sulla testa dei passanti per poi passare al tavolo successivo quando il contenitore dello zucchero era vuoto. Nell’estate del 1909 la coppia capì di essere innamorata. Ma il Tutore di Tolkien, Padre Morgan, ritenendo Edith una distrazione e il motivo per cui il giovane aveva mancato i suoi esami, e decidendo che fosse “quantomeno sfortunato” il fatto che fosse romanticamente coinvolto con una ragazza più vecchia di lui, e per giunta Protestante, gli proibì di incontrare, parlare e anche corrispondere con lei finché non avesse compiuto 21 anni. Tolkien obbedì alla proibizione alla lettera con una sola eccezione e allora Padre Morgan minacciò di sospendere la sua carriera universitaria se ogni contatto non fosse cessato. Così avvenne e Tolkien si immerse quindi anima e corpo nello studio dei classici, dell'antico inglese e delle lingue germaniche, all'Exeter College, presso cui aveva vinto, nel 1910, una borsa di studio; ma la sera del suo 21esimo compleanno scrisse a Edith al suo alloggio a Cheltenham, e le chiese di sposarlo dicendole che non aveva mai smesso di amarla. Edith rispose di aver già accettato la proposta di matrimonio di George Field, fratello di un’intima amica di scuola, aggiungendo di aver accettato la proposta perché si era sentita messa da parte e aveva iniziato a dubitare dei sentimenti di Tolkien per lei. Ma quella lettera cambiò radicalmente le cose. Mercoledì 8 gennaio 1913 Tolkien si recò in treno a Cheltenham dove Edith lo aspettava. I due passeggiarono nella campagna, si sedettero sotto un viadotto e parlarono. Alla fine di quel giorno Edith accettò di sposare Tolkien. Scrisse allora a George Field e gli restituì l’anello di fidanzamento. Questi all’inizio ne fu mortalmente amareggiato mentre la famiglia Field si sentì arrabbiata e insultata.
In seguito al loro fidanzamento Edith annunciò, su insistenza di Tolkien e seppur con riluttanza, di volersi convertire al Cattolicesimo. Il suo padrone di casa, un fervente Protestante, si infuriò al punto da ordinarle di trovare un altro alloggio. Edith e John si fidanzarono ufficialmente a Birmingham nel gennaio del 1913 e si sposarono nella Chiesa Cattolica Romana di Santa Maria Immacolata il 22 marzo 1916.

Quando nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il Regno Unito entrò in Guerra, i parenti di Tolkien rimasero esterrefatti quando lui dichiarò di non volersi immediatamente arruolare con i volontari nell’Esercito Britannico. Invece Tolkien decise di sopportare le critiche che gli venivano mosse ed entrò in un programma che gli permise di posticipare l’arruolamento fino all’ottenimento della laurea. Quando nel luglio 1915, finalmente superò gli esami finali si arruolò e divenne Sottotenente nei Fucilieri di Lancashire. Si addestrò per undici mesi nel tredicesimo battaglione a Cannock Chase, Staffordshire, e poi fu traferito alle Forze di Spedizione Britanniche, lasciò l’Inghilterra e arrivò in Francia il 4 giugno 1916.
Venne mandato in trincea sul fronte occidentale (partecipò anche alla Battaglia della Somme), e qui persero la vita tre dei suoi migliori amici e compagni di scuola, tra i quali Rob Gilson del T.C.B.S., che fu ucciso il primo giorno di battaglia, e Geoffrey Smith dello stesso gruppo. Tolkien, dopo soli sei mesi di trincea, si ammalò e gli fu concesso il ritorno in patria; dopo il suo ritorno il suo battaglione fu completamente spazzato via. Nel frattempo, Tolkien, indebolito dalla malattia e dichiarato ufficialmente non idoneo al servizio attivo, passò il resto del periodo di guerra tra gli ospedali e i suoi doveri alla guarnigione.
Durante la sua convalescenza in un cattage di Little Haywood, Staffordshire, cominciò a scrivere quello che chiamò “Libro dei Racconti Perduti”, cominciando con la caduta di Gondolin. Tra il 1917 e il 1918, la sua malattia si ripresentò più volte, ma ormai si era abbastanza ristabilito per poter prestare servizio in varie basi e così fu promosso Tenente. Fu in quel periodo che nacque il primo figlio di Tolkien e Edith: John Francis Reuel (17 November 1917 – 22 January 2003).
Mentre era di stanza a Kingston upon Hull lui e la moglie facevano spesso passeggiate nei boschi vicino a Roos, e fu allora che Edith cominciò a ballare per lui tra i fiori di cicuta. E fu così che nacque la storia del primo incontro tra Beren e Luthien.
Il primo lavoro di Tolkien da civile fu la collaborazione, per due anni, alla stesura dell'Oxford English Dictionary. Il 22 ottobre 1920 nacque il secondo figlio Michael Hilary Reuel (morto il 27 febbraio 1984) Nel frattempo Tokien aveva proseguito gli studi all'Exeter College, conseguendo nel 1919 il titolo di Master of Arts. Nel 1921 diventò docente di Lettere all'università di Leeds e continuò a scrivere e a perfezionare i suoi "Racconti perduti" e il suo linguaggio inventato. Il 21 novembre 1924 nacque il suo terzo figlio, Christopher John Reuel. Nel 1925 venne nominato professore di filologia anglosassone all'Università di Oxford. È di questi anni la sua profonda amicizia con C. S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia; insieme fondarono il circolo degli Inklings, di cui fu membro anche Charles Williams. Il 18 giugno 1929 nacque la sua quarta e ultima figlia, Priscilla Mary Anne Reuel.

Nel 1945 gli venne affidata la cattedra di lingua inglese e letteratura medievale del Merton College, dove insegnò fino al suo ritiro dall'attività didattica avvenuto nel 1959.
Specializzato nel dialetto medievale dell'Inghilterra centro-occidentale (di cui era originaria la sua famiglia), tradusse e commentò molti testi antichi che vengono ancor oggi studiati. Fu soprattutto tra il 1920 ed il 1930 che scrisse e fece correre la sua fervida immaginazione. I suoi lavori si distinguevano in due categorie: le storie inventate per i suoi figli e le leggende e le mitologie del suo mondo. Il tassello per unire queste due realtà arrivò all'improvviso quando, in una calda giornata estiva alla fine degli anni venti, su un foglio bianco scrisse: «In un buco nel terreno viveva uno Hobbit». Quel nome colpì a tal punto la sua sensibilità di filologo da spingerlo a scrivere una storia avente come protagonista uno Hobbit, per spiegare meglio cosa fossero queste strane creature.
Nel 1937 l'opera venne pubblicata con il titolo “Lo Hobbit”: il libro è pensato per i più piccoli ma vi si può intravedere uno sfondo ben più vasto e complesso. Il libro riscosse grande successo tanto che Tolkien, su richiesta dell'editore, mise mano a tutto il materiale, scritto e non, che aveva prodotto fino ad allora. Tolkien, infatti, aveva già cominciato fin dal 1917 a "costruire" la Terra di Mezzo, ovvero il mondo incantato in cui si svolgono tutte le avventure descritte. Pur essendo Lo Hobbit la sua opera prima di narrativa, rappresentò una tappa fondamentale nella sua carriera di scrittore: infatti attorno al nucleo originario di quest'opera l'autore sviluppò, nel decennio successivo, il suo mondo immaginario che lo ha reso celebre, quello della Terra di Mezzo, che prese forma soprattutto in quell'epica fantastica che è Il Signore degli Anelli, unanimemente riconosciuta come la sua opera più importante. Scritta in una lingua molto ricercata che tenta di ricostruire la semplicità e la severità dell'inglese medievale, l'opera – considerata dall'autore come un unico libro e non una trilogia – viene inizialmente pubblicata per ragioni economiche e editoriali in tre distinti volumi: La Compagnia dell'Anello (1954), Le Due Torri (1955) e Il Ritorno del Re (1955). Successivamente è stata pubblicata sia in un unico volume che in tre.
Dopo “Le avventure di Tom Bombadil” (1962), una raccolta di poesie sullo strano personaggio, Tolkien pensò alla possibilità di mettere in musica le molte canzoni in cui si dilettano i suoi personaggi: nel 1968, il musicista Donald Swann pubblicò un ciclo di liriche su testi di Tolkien, dal titolo “The Road Goes Ever On”. Negli anni seguenti Tolkien lavorò a un'altra opera, Il Silmarillion — iniziata in verità già dal 1917 — che portò avanti fino alla morte, ma che non riuscì a concludere. Dall'immenso repertorio mitico lasciato in eredità da Tolkien sono nate opere come “I Racconti Perduti”, “I Racconti Ritrovati” e “I Racconti Incompiuti” di Númenor e della Terra di Mezzo, pubblicate dopo la morte dell'autore dal figlio Christopher. Grande amante della natura, trascorse gli ultimi anni della sua vita (dopo il suo ritiro avvenuto nel 1969) nella città costiera di Bournemouth dove morì, a 81 anni, il 2 settembre del 1973, due anni dopo la morte di Edith. Sono sepolti insieme nel cimitero di Wolvercote, nei sobborghi di Oxford. Come segno del suo attaccamento alla sua opera e del grande amore che univa la coppia decise di fare scolpire sulla lapide della moglie il nome Lúthien e sulla sua il nome Beren, protagonisti di una delle storie del “Silmarillion”.

Tolkien e la sua influenza sull'immaginario fantasy moderno


L'opera di John Ronald Reuel Tolkien ha raggiunto una notevole fama in tutto il mondo. A quarant'anni dalla morte dello scrittore, i suoi libri sono tuttora in testa alle classifiche di vendita in molti paesi. Tale successo è dovuto anche al fatto che Tolkien è stato capace di produrre un'opera dai molteplici livelli di lettura, complessa ma allo stesso tempo estremamente popolare e facile da recepire anche a livelli basilari.
Tolkien, che di mestiere era professore di filologia germanica presso il Merton College, aveva l'abitudine di prendere appunti sui margini dei fogli e su ogni pezzo di carta che gli passasse sotto mano. Da queste semplici annotazioni egli sviluppava storie affascinanti, drammatiche e piene di poesia, rivolte sia ai bambini che agli adulti.
Dopo essersi dilettato sin dall'infanzia nella creazione di linguaggi, nel corso degli anni egli sviluppò una vera e propria cosmogonia, narrando la storia di un mondo dai suoi albori sino al sorgere della nostra era. Nel 1916-1917 il professore iniziò infatti la stesura del complesso di miti e leggende che in seguito divenne “Il Silmarillion”, a cui lavorò per tutta la vita. Il suo intento iniziale era quello di dare all'Inghilterra una vera e propria mitologia, ricostruita dai pochi frammenti rimasti dopo le turbolente vicende storiche di cui essa era stata protagonista; inoltre la genesi di questi miti era strettamente legata alla volontà di Tolkien di creare una mitologia e poi una letteratura epica e fiabesca da attribuire ai popoli che parlavano le sue lingue inventate. Queste opere sono propriamente dei metaracconti.

A partire dagli anni sessanta e settanta, la produzione tolkieniana si è trovata ad essere trascinata entro un fenomeno letterario e di costume di notevole portata che ha contribuito all'affermarsi del moderno immaginario fantasy. La produzione di Tolkien è spesso accostata ai mondi Fantasy: sebbene vari aspetti di un certo fantasy moderno siano ispirati (anche solo come citazioni) all'universo tolkieniano, in diversi casi le opere non mostrano un intento di creazione mitologico-simbolica, nel sono del tutto estranei e si limitano ad esprimere le sensazioni degli autori o al puro intrattenimento.
L'immaginario fantasy moderno deve a Tolkien non solo una sintassi corretta e grammaticalmente ineccepibile, ma soprattutto i toni evocativi. Tutto del suo mondo, sotto la lente di ingrandimento ad ogni grado di lettura, sembra provenire da un universo completo e già "compiuto".

Opere


Tralasciando la sua pur interessante attività di saggista (non si può però fare a meno di citare il fondamentale saggio Sulle fiabe (“On Fairy-Stories”), le opere di Tolkien si possono suddividere in due grandi gruppi:
1. Racconti vari, solitamente di argomento fantastico e spesso considerati rivolti ai bambini;
2. Opere ambientate nella Terra di Mezzo (Middle-Earth), tra cui Il Signore degli Anelli, la sua opera più conosciuta.

Le opere appartenenti al primo gruppo, elencate in ordine di pubblicazione in Italia, sono le seguenti:
“Il cacciatore di draghi”, 1975 (Farmer Giles of Ham, 1949)
“Albero e Foglia”, 1976, che contiene il saggio Sulle fiabe (“On Fairy-Stories”, 1939), i racconti brevi "Foglia di Niggle" ("Leaf by Niggle", 1945) e "Il fabbro di Wootton Major" (Smith of Wootton Major, 1967) e la pièce teatrale "Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm" (The Homecoming of Beorhtnoth, 1953)
“Le avventure di Tom Bombadil”, 1978 (The Adventures of Tom Bombadil, 1962)
“Le lettere di Babbo Natale”, 1980 (The Father Christmas Letters, 1976)
“Mr. Bliss”, 1984 (Mr. Bliss, 1982)
“Roverandom”, 1998 (Roverandom, 1998)

Per quanto riguarda invece le opere ambientate nella Terra di Mezzo, che sono poi il motivo principale della fama a livello mondiale raggiunta da Tolkien, mentre lo scrittore era ancora vivente sono stati pubblicati due romanzi:
“Lo Hobbit”, 1973 (The Hobbit, 1937)
“Il Signore degli Anelli”, 1970 (The Lord of the Rings, 1954-55)

Il resto è stato tutto pubblicato postumo, a cura del figlio terzogenito Christopher Tolkien, che ha riordinato la mole cospicua di appunti lasciata dal padre. La prima opera uscita è:
“Il Silmarillion”, 1978 (The Silmarillion, 1977) che, pur nella sua "incompiutezza" di fondo, mantiene ancora una trama.

Seguono i vari frammenti, ordinati principalmente per argomento. I frammenti di maggiore rilevanza sono stati pubblicati come:
“Racconti Incompiuti di Númenor e della Terra di Mezzo”, 1981 (Unfinished Tales of Númenor and Middle-earth, 1980).
Altri scritti sulla Terra di Mezzo sono contenuti nei dodici libri della History of Middle-earth i cui primi due volumi sono i famosi “Racconti Ritrovati” e “Racconti Perduti”. La pubblicazione si è conclusa con il dodicesimo volume, ma nel 2002 è uscito un tredicesimo volume formato unicamente di indici.
Il 18 settembre 2006 è stato annunciato un nuovo romanzo di Tolkien, “I figli di Húrin”, che è stato completato dal figlio Christopher in 30 anni di lavoro ed è stato pubblicato contemporaneamente nel Regno Unito e negli Stati Uniti il 17 aprile 2007.
In un'intervista, il nipote di Tolkien ha dichiarato che non è esclusa la possibilità che nuovi inediti tolkieniani siano pubblicati in futuro. Sarà ambientato nei tempi che vengono prima di ogni suo romanzo sulla Terra di Mezzo.

Si segnala anche l'epistolario:
“La realtà in trasparenza”, 1990 (The Letters of J. R. R. Tolkien, 1981), una raccolta delle lettere scritte da Tolkien a amici, parenti ed editori, contenenti moltissimi riferimenti alla Terra di Mezzo e alla sua creazione.

Si rammentano infine tre volumi di recente pubblicazione:
“La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi”, 2008 che raccoglie alcuni saggi di Tolkien apparsi su quattro differenti numeri della rivista americana Vinyar Tengwar: "Ósanwe-kenta: indagine sulla comunicazione del pensiero", "Note su Óre", "Mani, dita e numeri Eldarin e scritti correlati" oltre ad altri brevi testi.
Nel 2009 viene pubblicato un altro inedito di Tolkien, “La leggenda di Sigurd e Gudrùn”, che narra vicende eroiche del mito di Sigfrido nello stile delle antiche ballate norrene, di cui l'autore era tanto appassionato. Il libro è inoltre arricchito da ampie note e commenti da parte di Christopher Tolkien, figlio dello scrittore britannico.

Cronologia delle opere


Si può riassumere così: “Lo Hobbit” — “Il Signore degli Anelli” — “Il Silmarillion” — “Racconti incompiuti” – “The History of Middle-Earth” – “I figli di Hurin”. La collocazione cronologica degli avvenimenti all'interno della Terra di Mezzo è certamente più complessa. Facendo riferimento alla Cronologia dell'Occidente, si può affermare che:
“Lo Hobbit” è ambientato negli anni 2941-2942 (con un capitolo anche nel 2949) della Terza Era.
“Il Signore degli Anelli” è ambientato (Appendici escluse) dal 3001 al 3021 della Terza Era, anche se la maggior parte della storia si svolge tra il 3018 e il 3019.
“Il Silmarillion” copre, con le sue storie, un lasso di tempo che va dalla creazione di Arda alla fine della Terza Era. Più precisamente, delle sue cinque parti, L'"Ainulindalë" e il "Valaquenta" sono ambientati prima dell'inizio del calcolo degli anni, il "Quenta Silmarillion" nella Prima Era, la "Akallabêth" prevalentemente nella Seconda Era, "Gli Anelli di Potere e la Terza Età" dalla fine della Seconda Era sino al termine della Terza Era.
“I figli di Húrin” è ambientato nella Prima Era.
“I Racconti incompiuti” e “The History of Middle-“Earth” contengono frammenti ambientati in tutte e tre le Ere.

Quest'ultima opera è in forma frammentaria, intervallata da appunti del curatore, e riprende le storie (in fase iniziale o prima versione) delle altre opere; in alcuni casi comprende parti di storia inedite e sconosciute.



Posizioni politiche e idee religiose


A partire dalla sua pubblicazione, si è parlato tanto del messaggio politico trasmesso da “Il Signore degli Anelli” e dalle altre opere dello scrittore.
In realtà si tratta di un falso problema: Tolkien non era un attivista politico, né uno scrittore politico. Egli stesso si oppose a interpretazioni del genere, e dichiarò semrpre che “Il Signore degli Anelli” «non ha intenzioni allegoriche [...] o morali, religiose o politiche» (Lettera 165, “La realtà in trasparenza”), sebbene abbia scritto anche «solo l'Angelo custode di ognuno di noi, oppure Dio stesso, è in grado di svelare la vera relazione che c'è tra i fatti personali e le opere di un autore. Non certamente l'autore stesso (benché ne sappia più di qualsiasi investigatore), e certamente nemmeno i cosiddetti "psicologi"» (lettera 213, “La realtà in trasparenza”).
[…]
Tolkien non ha mai dichiaratamente appoggiato un partito politico, né una nazione o un'alleanza fra nazioni. E in effetti i suoi commenti personali al riguardo sono quasi sempre critici. […]
Nel 1938 una casa editrice tedesca che voleva pubblicare Lo Hobbit in Germania chiese a Tolkien se fosse di origine ariana. Tolkien ne fu molto seccato, e fu tentato — pur se in ristrettezze economiche — di «lasciare che la pubblicazione tedesca andasse a quel paese». A questo episodio sono totalmente dedicate le lettere 29 e 30, in cui Tolkien ribatte così all'editore tedesco: «temo di non aver capito chiaramente cosa intendiate per arish. Io non sono di origine ariana, cioè indo-iraniana; per quanto ne so, nessuno dei miei antenati parlava indostano, persiano, gitano o altri dialetti derivati. Ma se Voi volevate scoprire se sono di origine ebrea, posso solo rispondere che purtroppo non sembra che tra i miei antenati ci siano membri di quel popolo così dotato».
[…]
Nel 1961 sconfessò aspramente un critico letterario svedese che aveva ipotizzato che Il Signore degli Anelli fosse una parabola anticomunista, con Stalin nei panni del Signore Oscuro, ribadendo che l'opera fosse stata concepita ancor prima della Rivoluzione d'ottobre; quella che può sembrare l'analogia geografica più significativa, tra Mordor e Unione Sovietica, è smentita da Tolkien nella lettera 229 (La realtà in trasparenza): «La localizzazione di Mordor all'est è dovuta semplicemente alle necessità geografiche del racconto, all'interno del mio sistema mitologico. La fortezza originaria del Male era (come vuole la tradizione) a nord; ma dato che venne distrutta e sepolta sotto il mare, doveva esserci una nuova fortezza, lontana dai Valar, dagli elfi e dalla potenza marinara di Númenor».

Interpretazioni politiche delle opere di Tolkien


Almeno due grandi interpretazioni politico-ideologiche sono state fatte delle sue opere. Negli Stati Uniti e nei paesi anglo-sassoni la spiritualità e l'esaltazione del contatto con la natura ne hanno fatto un'icona del movimento hippy. In Italia il recupero della dimensione epico-mitologica e la descrizione di una cultura basati su valori guerrieri di onore, coraggio e lealtà ne hanno fatto uno degli scrittori più amati dalla destra radicale negli anni '70. […] Ovviamente entrambe le interpretazioni, alla luce di quanto espresso nella sezione precedente, sono da considerarsi non inerenti al pensiero dell'autore.

Le lingue di Arda


Tra gli insoliti hobby di Tolkien vale infine la pena ricordare […] l'invenzione di nuovi linguaggi.
[…]
Tutto ebbe inizio quando il giovane Tolkien, appena adolescente ascoltò per caso le sue cugine, Mary e Marjorie Incledon, parlare in "animalico" (o "animalese"), un linguaggio-gioco che si serviva esclusivamente di nomi di animali e numeri per comunicare qualsiasi tipo di informazione. Ad esempio "cane usignolo picchio quaranta" poteva voler dire "tu sei un somaro". Successivamente l'animalico venne dimenticato e sostituito da un nuovo idioma: il "Nevbosh", che storpiava in maniera irriconoscibile le parole inglesi sostituendole in alcuni casi con altre latine o francesi. Da allora l'interesse di Tolkien per le lingue non fece che aumentare. Nel suo saggio Inglese e gallese Tolkien ricorda il giorno in cui per la prima volta vide su una lapide le parole "Adeiladwyd 1887" ("Costruito nel 1887") e se ne innamorò. Il gallese divenne una fonte inesauribile di bei suoni e perfette costruzioni grammaticali, un linguaggio melodioso a cui poter attingere per le sue future invenzioni linguistiche. Infatti, dopo il gallese venne il finnico (suomi), e prima di esso il greco e l'italiano, e l'immaginazione prese il sopravvento.

Bisogna infine ricordare che lo stesso Tolkien, scrisse in una delle sue lettere che «nessuno mi crede quando dico che il mio lungo libro (Il Signore degli Anelli) è un tentativo di creare un mondo in cui una forma di linguaggio accettabile dal mio personale senso estetico possa sembrare reale. Ma è vero». Le storie della Terra di Mezzo erano quindi servite unicamente a dare una collocazione (seppure fittizia) alle parole dei suoi linguaggi. Non era stato dunque il contrario.

Tra gli idiomi inventati da Tolkien possiamo citare:
L'Elfico primitivo (da cui tutto ebbe inizio)
Il Quenya (l'antica e cerimoniale lingua degli Elfi)
Il Sindarin (l'idioma elfico di uso comune)
Il Telerin (il linguaggio degli elfi Teleri)
L'Adûnaico (la lingua di Númenor)
L'Ovestron (la lingua comune)
Il Doriathrin (la madrelingua di Lúthien)
Il Nandorin (la lingua degli Elfi Verdi)
Il Khuzdul (la lingua segreta dei Nani)
L'Entese (la lingua degli Ent)
Il Linguaggio nero (ideato da Sauron e parlato dagli Orchi)

Il mondo di Tolkien: "La Sesta e Settima Era"


Le vicende narrate nel Legendarium (dal Silmarillion al Signore degli Anelli passando per Lo Hobbit) si svolgono secondo l'autore in un'epoca mitica o immaginaria della nostra Terra. In alcuni scritti Tolkien ha inquadrato il periodo come un'epoca molto antica ma collegata alla nostra storia attraverso diverse Ere seguenti alla Quarta Era (quella che inizia alla conclusione delle vicende narrate nel Signore degli Anelli), arrivando a specificare che attualmente ci troveremmo tra la fine della Sesta e l'inizio della Settima Era.



Nota: le fonti alle quali mi sono affidata nella costruzione della biografia e dell'elenco delle opere sono le pagine inglese e italiana di Wikipedia, entrambe estremamente ricche di notizie.
La bibliografia non è ancora completa; per questo dovrò attingere ai libri in mio possesso, vale a dire l'intera "History of Middle Earth" che in Italia non è mai stata pubblicata e che quindi non è stata inserita nel dettaglio nella fonte italiana da me consultata.
Il seguito alla prossima puntata; nel frattempo buona lettura...

P.S.
che ne dite, Lory e Clara? Va bene come inizio?

Edited by Manuela.M - 26/11/2014, 01:46
 
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*Clara Girasole*
CAT_IMG Posted on 24/11/2014, 09:09




Buon giorno carissima MANUELA
Se va bene come inizio???? Perché è' solo un inizio??
Sono rimasta incollata a leggere, mi sono smaterializzata e ho girovagato nell'aria sino a quando non ho visualizzato Mr Tolkien il suo mondo reale e poi fantastico....ps non so se ho voglia di ritornare al mio quotidiano......☺️
Le difficoltà e la sfortuna hanno influito moltissimo sulla famiglia Tolkien penso che queste prove di vita decidano un po il futuro delle persone, o ne resti succube oppure tiri fuori le energie ed emergi.
Ovvia la sua scelta.
Mi risulta quasi difficile identificarlo come un umano, in lui, data la cronistoria appena letta, vedo una capacità un interesse una curiosità la fantasia il potere della mente umana al di sopra della norma. Paragonarlo agli scienziati più illustri non è un paragone azzardato, andrei oltre
Ps non ho messo il punto a fine frase precedente perché per me lui era è' stato ben oltre l'immaginario collettivo, un universo a parte, adoro gli universi a parte!!!!!!
Tesoro carissima allora potresti provvedere tu a supplire alla mancanza italiana con le tue info e traduzioni, magari potrebbe divenire un impegno fruttifero per il tuo futuro, mai dire mai!!!!

Di Tolkien mi ha catturata la sua abilità e naturalezza di giungere alla stesura di una nuova lingua scritta e parlata. Capisco la sua cultura e profonda conoscenza delle lingue più importanti terrestri, ma da qui ad inventarne una soprattutto parlata...... In pratica ha inventato nuove note musicali. La voce in un certo senso è' musica, i suoni fonetici sono espressione musicali delle lettere dell'alfabeto.
Manu se ho scritto parole sbagliate correggimi
I miei pensieri sono aumentati in maniera esponenziale la fantasia abbonda ho bisogno di un universo parallelo il cui giorno anziche' di 24 ore non ha mai fine per poter concretizzare tutti i miei desideri inerenti all'argomento
Ciao a presto
Un lavoro eccellente
 
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Lorelai Lò
CAT_IMG Posted on 24/11/2014, 23:24




Eccomi,
Manuela chapeau!
Meglio non si poteva, bravissima.
Grazie, ho letto tutto con sommo piacere, sia per l'argomento sia perchè così ho avuto la piacevole occasione di rimediare a qualche lacuna della memoria.

Riporto qui parte del mio commento già condiviso altrove e un po' editato:

Il mio incontro con Tolkien avviene in un momento particolare.
Il preambolo sarebbe lunghissimo e molto personale quindi lo evito per non andare troppo OT.
Dò solamente il senso generale riassumendo all’estremo tre fatti pricipali che hanno influenzato il mio incontro con questo scrittore.
Primo, un mio professore che si distingueva dagli altri insegnanti per metodi e personalità dei quali ero un’entusiastica ricettrice. Secondo, il mio migliore amico era morto in modo tragico lasciandomi preda del dolore aggiungendolo al resto delle difficoltà che già vivevo.Terzo la presenza nella mia vita di una persona, una delle anime più negative che abbia mai incontrato, a causa sua ho subito e sofferto situazioni complicate a livello emotivo. Tutto ciò mi aveva portata a vivere un momento di sofferenza silenziosa, cercavo di nasconderla ma non mi riusciva bene nelle settimane seguenti la scomparsa del mio amico.
Un giorno il mio professore entrò in classe, cominciò a raccontare la storia di un uomo a suo modo “fantasticamente normale”, così lo definì. Ci parlò di Tolkien, di come fosse dotato a suo dire di una grande capacità, ovvero avere avuto il cuore aperto alla più pura fantasia riuscendo a vivere soddisfatto della normalità di una vita comune. Un uomo che pur essendo nato e cresciuto cattolico, pur essendo stato in guerra, pur avendo studiato e insegnato, pur avendo incontrato una compagna di vita con la quale crearsi una famiglia e vivere una vita normale, pur tutto questo riuscì a partorire dalla sua mente, dal suo amore per lo studio delle lingue, un mondo fantastico dove un popolo immaginario in una terra inventata parlava idiomi melodiosi che aveva lui stesso inventato e che lo avevano ispirato. Tutto senza mai perdersi.
Non si era limitato nel creare quel mondo magico, era tutto stupendamente studiato nei minimi particolari ma in modo talmente geniale da apparire spontaneo e vivo. Da genio quale era aveva fatto intendere che il tutto fosse nato come libro per bambini quando dietro la purezza della fantasia c’era in realtà più complessità di quanto ci si aspettasse.
Poi ricordo che ci raccontò la storia che tutti gli appassionati tolkieniani conoscono, quella del momento in cui Tolkien impegnato a correggere i compiti dei suoi studenti iniziò dal nulla a scrivere su una pagina in bianco “In un buco del terreno viveva un Hobbit” dando inizio alle storie nella Terra di Mezzo. Scherzando ci raccontò le varie ipotesi sull’origine del termine “hobbit”, secondo alcuni derivava da coniglio perché hobbit nel libro viene spiegato come “abitatore di buco” quindi dal coniglio roditore che si nasconde nelle buche di terra. Secondo altri nemmeno lo scrittore sapeva spiegare da dove venisse il termine. Per altri ancora esisteva la parola già prima ma non ricordo epoca, contesto o significato.
Alla fine dell’ora mentre gli altri uscivano dalla classe mi fermò e mi fece dono dei libri Lo Hobbit e il Signore degli anelli.
Erano suoi, Lo Hobbit una vecchia edizione, ricordo ancora la copertina morbida rossa con un’illustrazione al centro, purtroppo l’ho perduta (in realtà sono convinta mi sia stata rubata, altra storia …) Mi disse che comprendeva il mio stato d’animo ma senza scendere in dettagli o frasi banali, lo apprezzai e cosa incredibile gli credetti.
Mi consigliò di leggere i libri, mi sarebbero piaciuti e mi avrebbe fatto bene un salto in un quel mondo incantato. Ricordo le parole esatte del professore “A volte è necessario un salto nell’incredibile per vivere la realtà”. Ecco su quello avevo qualche dubbio. A parte la difficoltà di accettare il concetto in generale da settimane non provavo interesse per nulla, avevo vissuto come in un film muto in bianco e nero vedendo persone e cose passarmi davanti senza coglierne il senso, non volendo coglierlo.
Tornai a casa e posai i libri sulla scrivania dove rimasero due giorni ad attirare il mio sguardo prima che sentissi di aprirli, quando lo feci venni letteralmente rapita dal mondo creato da Tolkien.
Mi lasciai trasportare in un mondo fantastico, un mondo incantato che fa sognare, popolato da creature di ogni genere, umani, hobbit, nani, elfi, stregoni, draghi, orchi, troll. La lettura coinvolge e non stanca mai, leggi pagina dopo pagina calandoti in paesaggi fantastici e nei personaggi, nelle avventurose imprese, nelle interessanti interazioni tra le diverse razze, nei detti e nelle canzoni popolari, nelle lingue melodiose e lontane, nell’espressione della vasta gamma di sentimenti, nella lotta tra il bene e il male che però qui non si traduce in uno scontro netto ma si muove tra le varie sfumature.
Lo stile di Lo hobbit è più semplice e diretto rispetto alla stesura successiva di Il Signore degli anelli visto da molti la tappa più matura del racconto. Nonostante non ci sia quella complessità del secondo qui ci sono comunque già i tratti salienti e più affascinanti dello stile di Tolkien.
Innanzitutto l’incanto dei luoghi, la straordinaria capacità di far visualizzare al lettore come in un sogno ad occhi aperti gli scenari delle vicende nei particolari, dona la sensazione di calpestare quelle terre, vedere quelle montagne, sentire quegli odori.
Qui già c’è quello che poi sembra essere il senso ultimo di dei suoi libri, ovvero l’idea che la magia vera non sta nel possedere poteri magici ma nella nobiltà del cuore che trasforma un semplice umano, oppure un piccolo hobbit pacifico, o anche un elfo o qualsiasi creatura in un protagonista importante, chiamato a fare scelte eccezionali, a vivere avventure meravigliose scoprendo tanto anche di se stesso.
In ognuno di noi c’è il LATO TUC, quello della magia e dell’avventura e dovremmo seguirlo. Questo il messaggio insito.
Nonostante le numerose strumentalizzazioni che nel corso degli anni si sono tentate sui temi tolkeniani, le diverse controversie ideologiche a cui sono stati soggetti, per me resta principale ed essenziale questo messaggio.
Messaggio che in un momento difficile mi ha sollevata, suscitato di nuovo emozioni, ha addormentato la sofferenza per il tempo della lettura. Un libro e la sua magia non cancellano di certo il dolore ma aiutano a viverlo e questi libri mi hanno aiutata parecchio. Conservo con dolcezza il ricordo di quelle letture.
Le avrei apprezzate in ogni caso per stile e trama, su questo credo di essere obiettiva ma la straordinarietà che hanno finito per avere ammetto nasca dalle mie circostanze personali.
Negli anni ho riletto i libri e aggiunto la lettura di “Il Silmarillion” che in realtà è la prima opera a cui mise mano Tolkien, quindi l’origine di tutto si può dire, quella più cara allo scrittore anche se da parte mia una lettura un po' diversa rispetto alle due precedenti.
Scenderò comunque nei dettagli per i libri nelle prossime puntate ;)

Aggiungo dopo la notevole apertura di topic che per me Tolkien è stato indubbiamente una personalità eccezionale nell'ambiente accademico e letterario, uno dei migliori scrittori non solo inglesi e non solo dal 1945, un uomo dagli interessi ben definiti e che ha saputo approfondire con passione e amore, un uomo che nonostante la vita non abbia risparmiato dolori e accidenti ha saputo però viverla appieno dedicandosi ad ogni ambito con spirito da eletto e riuscendo a vivere e far vivere di fantasia, un hobbit anch'esso, un uomo comune ma che ha fatto della straordinarietà un elemento spontaneo, vivo, probabilmente nel suo caso inevitabile.
Non si può non apprezzarlo, come uomo, come studioso, come scrittore e come sognatore.


P.s. Manu mi permetto di aggiungere prossimamente una nota sul museo dedicato a Tolkien riveduta e arricchita, nel caso spostala dove e come ritieni sia meglio
 
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*Clara Girasole*
CAT_IMG Posted on 24/11/2014, 23:32




Ciao Lorelay, felice e grata di leggerti
 
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Lorelai Lò
CAT_IMG Posted on 24/11/2014, 23:52




Ciao a te Clara
;)
p.s. mp
 
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Lorelai Lò
CAT_IMG Posted on 25/11/2014, 00:10





MUSEO DEDICATO A TOLKIEN E LA TERRA DI MEZZO

Il Greisinger Museum è situato nella parte orientale della Svizzera, precisamente a Jenins, nota per la produzione di vino, nel cantone dei Grigioni. Il museo che ospita la Greisinger Collection (GC) ha apeto agli appassionati della Terra di Mezzo il 4 ottobre 2013.
A realizzare quest’opera un collezionista di nome Bernd Greisinger, un passato nel mondo della finanza, si è ora ritirato per dedicarsi interamente a questo progetto.
Negli anni ha raccolto migliaia e migliaia di libri, illustrazioni, pezzi unici o rarissimi, oggetti da collezione e memorabilia dei film di Peter Jackson, e ha deciso di costruire – sostanzialmente nel giardino di casa sua a Jenins – un museo per ospitarle e condividerle con gli appassionati di tutto il mondo che vorranno visitarlo.

Ad accogliere i visitatori ci saranno altri 300 metri quadrati di ambienti a tema, 6 sculture alte fino a sette metri (le cosiddette «big-ature lifesize»), ben 600 dipinti originali di oltre 100 artisti, 3000 libri, un cinema con schermo ad alta definizione, e molto altro ancora sul mondo immaginario dell’autore del Signore degli Anelli.
Grazie al lavor del Creative Director Ivan Cavini e dell’Art Director Davide Martini, gli allestimenti sono stati ideati per presentare al meglio la GC, gli ambienti vogliono trasmettere la senzazione di essere nella Terra di Mezzo.
I visitatori si ritroveranno ad entrare in una vera e propria casa hobbit, attraverso una enorme porta in legno del peso di 160 kg. La casa è stata ricostruita nei minimi particolari. Al suo interno, vi sono esposti i rari oggetti di una delle più complete collezioni dedicate allo scrittore inglese. Attraversate le tre stanze superiori, che riproducono la casa di Bilbo Baggins, si scende nell’area più grande del museo, costruita sottoterra, la parte più importante del complesso, divisa in vari ambienti tematici ispirati a luoghi della Terra di Mezzo come Gondor, Moria, Rohan, Fangorn.
Ciascuno di questi ambienti è scenografato con ricostruzioni e vere e proprie “megature” tra statue di orchi e dipinti di elfi, non mancano nè la caverna di Gollum, nè una sala cinematografica dove campeggia una riproduzione del drago Smaug.

Segue un video dove potete vedere un’intervista sottotitolata in italiano a Greisinger e Cavani Ivan che accompagna l’intervistatore nel suo viaggio all’interno del museo.
http://youtu.be/5vekT1GTllc

Per quanto riguarda la collezione di libri – i più rari dei quali conservati con cura all’interno di una cassaforte – Bernd ha raccolto oltre tremila pezzi nella sua biblioteca con l’aiuto di Pieter Collier della Tolkien Library, tra cui:
- la prima edizione in tre volumi del Signore degli Anelli appartenuta a Elaine Griffiths, un’allieva di Tolkien, che col suo valore di 104mila dollari americani (circa 73.800 euro) è il libro tolkieniano più costoso al mondoSul primo dei tre volumi è riportata la dedica autografa in elfico «Elainen tarin Periandion ar meldenya anyaran» (a Elaine, regina degli Hobbit e mia cara vecchia amica).
Elaine, ex studentessa e amica di famiglia di Tolkien, era stata fra le pochissime persone che avevano letto il manoscritto dello Hobbit e fu determinante per la sua pubblicazione: lo consigliò caldamente a una sua amica (Susan Dagnall) che lavorava alla Allen&Unwin, la casa editrice di Londra che poi lo pubblicò;
una copia della rarissima prima edizione dello Hobbit del 1937, con dedica a Jack Bennet, firmato da Tolkien il 28 ottobre 1972; J.A.W. “Jack” Bennett (1911-1981) era un amico ed ex collega di Tolkien a Oxford. A Cambridge fu il successore di C.S. Lewis nella cattedra di Letteratura inglese medievale e rinascimentale;
la prima edizione in lingua straniera dello Hobbit, tradotta in svedese nel 1947 da Tore Zetterholm. Anche in questo caso, il libro reca una dedica di Tolkien a Elaine Griffiths;
- la prima edizione americana dello Hobbit autografata, all’inizio del 1938 da Houghton-Mifflin. Questa edizione differisce significativamente dall’edizione britannica per l’inclusione di quattro tavole a colori realizzate da Tolkien. Due di questi sono state utilizzate per la copertina (The Hill: Hobbiton Across the Water per il fronte e Conversazione con Smaug per il retro). Houghton-Mifflin aveva anche deciso di mettere una piccola figura di un hobbit inchinato sul frontespizio e sulla copertina. Purtroppo, questo hobbit indossava stivali! A essere onesti, l’editore aveva preso a modello l’illustrazione di Tolkien, Conversazione con Smaug, in cui appunto il piccolo hobbit indossa anche lì gli stivali. Questa figura fu rimossa a un certo punto della produzione, creando così una differenza con la seconda tiratura della prima edizione. L’edizione americana con lo hobbit l’inchinato è indicata quindi come il primo stadio della prima tiratura. Il numero di copie del primo stato è attualmente sconosciuto, ma la seconda ne aveva appena tremila.

Ci sono anche un’illustrazione originale di Pauline Baynes, una mappa della Terra di Mezzo autografata e un libro dedicato da Tolkien al figlio Michael. Tra i dipinti e le illustrazioni originali figurano tutti i principali artisti che hanno illustrato Tolkien negli ultimi 35 anni.

Insomma un luogo a metà tra la cultura e l’intrattenimento, voluta e creata da appassionati della Terra di Mezzo per gli appassionati della Terra di Mezzo.

Fonti
link:
www.greisinger.museum/it
www.hobbitfilm.it/
www.jrrtolkien.it/























Edited by Lorelai Lò - 25/11/2014, 01:45
 
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*Clara Girasole*
CAT_IMG Posted on 25/11/2014, 02:12




Wow, vorrei varcare quella porta sferica come l'universo è in tale universo scivolare da una stella all'altra per conoscere la brillante fantasia del sig Tolkien e viverla in tutti i miei sogni
Grazie Lorelai, il video lo vedrò domani
Buona notte a te, ciao Manu
 
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Manuela.M
CAT_IMG Posted on 25/11/2014, 02:24




Grazie Lori. direi che il lavoro è perfetto così come lo hai presentato.
E dalle foto noto con piacere che ormai pare non esserci più differenza tra ciò che ha scritto Tolkien e i film di Peter Jackson. Una volta erano Alan Lee e John Howe, con i loro magnifici disegni, i tramiti tra il pubblico e la terra di mezzo; oggi che anche questi hanno prestato la loro arte Jackson, il tramite tra noi e la Terra di Mezzo è diventato il suo talento cinematografico unito all'amore e al rispetto che lui, la campagna e l'amica/collaboratrice hanno per l'autore inglese. Non dimentichiamo mai che Philippa Boyens legge "The Lord fo the Rings" tutti gli anni.
 
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*Clara Girasole*
CAT_IMG Posted on 25/11/2014, 08:25




Buon giorno Manuela
C'è la possibilità di vedere anche disegno riferito alla storia della terra di mezzo?
Le immagini danno un tocco di realtà a tutto, i disegni, almeno per me, il sogno fantastico di un mondo nuovo!
 
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Lorelai Lò
CAT_IMG Posted on 25/11/2014, 17:50




CITAZIONE (Manuela.M @ 25/11/2014, 02:24)
Grazie Lori. direi che il lavoro è perfetto così come lo hai presentato.
E dalle foto noto con piacere che ormai pare non esserci più differenza tra ciò che ha scritto Tolkien e i film di Peter Jackson. Una volta erano Alan Lee e John Howe, con i loro magnifici disegni, i tramiti tra il pubblico e la terra di mezzo; oggi che anche questi hanno prestato la loro arte Jackson, il tramite tra noi e la Terra di Mezzo è diventato il suo talento cinematografico unito all'amore e al rispetto che lui, la campagna e l'amica/collaboratrice hanno per l'autore inglese. Non dimentichiamo mai che Philippa Boyens legge "The Lord fo the Rings" tutti gli anni.

Grazie a te, mi fa piacere che il lavoro vada bene
Per il resto sono d'accordo, si è creato un filo straordinario tra chi queste opere incantate le ha realizzate e chi ne ha compreso appieno il senso riuscendo a farne rivivere l'anima che è un ulteriore riprova dell'eccezionalità di Tolkien.



CITAZIONE (*Clara Girasole* @ 25/11/2014, 08:25)
Buon giorno Manuela
C'è la possibilità di vedere anche disegno riferito alla storia della terra di mezzo?
Le immagini danno un tocco di realtà a tutto, i disegni, almeno per me, il sogno fantastico di un mondo nuovo!

Certo Clara, sono illustrazioni bellissime, ne posterò qualcuna, tieni conto che saranno le gocce di una mare stupendo!

Manuela se sei d'accordo

EDIT
Lo farò stasera perché il pc si è rallentato troppo e non farei in tempo per un impegno
:)
 
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*Clara Girasole*
CAT_IMG Posted on 25/11/2014, 18:25




Magnifico ragazze
Quasi quasi mi sento come quella,,che non fa nulla e si bea del lavoro altrui
Ragazze voi siete troppo forti!!!!!👏👏👏😍😍😍🎆🎆🎆
 
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Lorelai Lò
CAT_IMG Posted on 25/11/2014, 22:42




TOLKIEN ILLUSTRATO

Ecco alcune illustrazioni di quattro tra i maggiori illustratori delle opere di Tolkien

Fonti
www.paulinebaynes.com
www.ivancavini.com
www.john-howe.com
www.terra-di-mezzo.it/immagini-artist_lee_alan.html



PAULINE BAYNES







IVAN CAVANI










JOHN HOWE








ALAN LEE


11k85sh

Edited by Lorelai Lò - 25/11/2014, 23:32
 
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*Clara Girasole*
CAT_IMG Posted on 26/11/2014, 00:01




Grazie Lorelai
Magnifiche, superlative
La capacità di giocare con le sfumature dei colori e dare la terza dimensione su carta ....è' il massimo.
Pezzi di tesoro anche i disegni solo in neretto, graffite...non so
Tutta l'intensità del momento scenico della storia impresso nei tratti
Opere preziose, una gioia per gli occhi, un piacere per la mente
Buona serata notte
 
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Manuela.M
CAT_IMG Posted on 26/11/2014, 01:17




Si vede che Alan Lee e John Howe hanno collaborato e collaborano tuttora con Jackson alla realizzazione dei film. Basta guardare la casa di Bilbo, la Torre di Orthang a Isengard, il Fosso di Helm e Minas Tirith.

Caricare le immagini e i disegni degli illustratori di Tolkien va benissimo. Più ce ne sono, meglio è.

E ora andiamo avanti coi libri, per la precisione i dodici volumi della Storia della Terra di Mezzo (History og Middle-Earth) e i Racconti Incompiuti (Unfinished Tales).


The History of Middle-earth


The History of Middle-Earth (La storia della Terra di Mezzo, abbreviato in HoMe) è una serie di dodici volumi (più uno di indici), che contengono ed analizzano molti scritti di J.R.R. Tolkien su Valinor e sulla Terra di Mezzo.
Il progetto, portato a termine dal terzo figlio di Tolkien, Christopher, è una raccolta di testi scritti dall'autore inglese, e mai pubblicati prima. Molto del materiale contenuto consiste in versioni più antiche delle storie e dei personaggi già presenti nelle opere dello scrittore, ma ci sono anche scritti del tutto nuovi, come saggi o poemi. Questi volumi, sono per la maggior parte editi soltanto in lingua inglese (i primi due sono stati tradotti in Italia come “Racconti Ritrovati” e “Racconti perduti” tra il 1983 ed il 1996, e sono estremamente dettagliati; si soffermano spesso sull'evoluzione di trame anche secondarie o accessorie, e sono stati rielaborati da Christopher Tolkien, con l’aggiunta dei suoi commenti e puntualizzazioni, per permettere una migliore leggibilità. Nonostante l'enorme quantità di scritti contenuti, vi sono ancora molti testi inediti, conservati in forma manoscritta nelle biblioteche della Oxford University (la Bodleiana) e della Marquette University, oltre a quelli detenuti dai privati (come la Elvish Linguistic Fellowship).

Le traduzioni


La pubblicazione in Italia si è fermata nel 1984 col secondo volume (“Racconti Perduti”): infatti pare che Christopher Tolkien, che conosce molto bene l'italiano, sia inorridito alla traduzione del terzo volume (“The Lays of Beleriand”) propostagli dalla casa editrice Rusconi, ponendo un veto sulla pubblicazione italiana della serie. Personalmente non sento di poter dar torto a Christopher Tolkien, vista il scadente lavoro fatto con “Il Silmarillion” e quello approssimativo fatto con “Lo Hobbit”. Quanto al “Signore degli Anelli”, la sua fortuna è stata l’uscita dei film di Peter Jackson perché questo fatto ha portato a una riedizione con traduzione riveduta e corretta (ma in alcuni punti ci sono ancora errori e imprecisioni).

I volumi


I primi cinque libri della “History” contengono versioni primitive della storia de “Il Silmarillion” e testi relativi. I libri dal sesto al nono contengono scritti legati allo sviluppo de “Il Signore degli Anelli”, e precisamente il nono tratta della storia di Númenor. Nei libri decimo e undicesimo si torna a parlare del “Silmarillion”, e vi sono inclusi gli Annali del Beleriand e gli Annali di Aman. Il dodicesimo libro, infine, tratta dello sviluppo delle Appendici al “Signore degli Anelli”, e contiene gli scritti degli ultimi anni di vita di Tolkien e un elenco completo dei personaggi dei suoi racconti comprese una breve biografia di ciascuno.

1. The Book of Lost Tales vol. 1 (1983 - In Italia pubblicato come “Racconti Ritrovati”)
2. The Book of Lost Tales vol. 2 (1984 - In Italia pubblicato come “Racconti Perduti”)
3. The Lays of Beleriand (1985 mai tradotto)
4. The Shaping of Middle-earth (1986 mai tradotto )
5. The Lost Road and Other Writings (1987 mai tradotto )
6. The Return of the Shadow (The History of The Lord of the Rings vol. 1) (1988 mai tradotto)
7. The Treason of Isengard (The History of The Lord of the Rings vol. 2) (1989 mai tradotto)
8. The War of the Ring (The History of The Lord of the Rings vol. 3) (1990 mai tradotto)
9. Sauron Defeated (The History of The Lord of the Rings vol. 4) (1992 mai tradotto)
10. Morgoth's Ring (1993 mai tradotto)
11. The War of the Jewels (1994 mai tradotto)
12. The Peoples of Middle-earth (1996 mai tradotto)


The Book of Lost Tales vol. 1
(Racconti ritrovati)


I “Racconti Ritrovati” è un'antologia di racconti di J.R.R. Tolkien. Scritti approssimativamente tra il 1920 e il 1930, quando l'autore aveva all'incirca venticinque anni. Segnano l'inizio della creazione fantasy di Tolkien (alla prima pagina del quaderno su cui era redatta la versione originale del primo racconto, Tolkien riportò la data 12 febbraio 1917). Nell'edizione originale di “The History of Middle-Earth”, questo volume e la sua prosecuzione, i “Racconti Perduti”, sono stati pubblicati con il titolo unico di “The Book of Lost Tales”, e costituiscono l'unica parte della History edita in Italia.
Nei volumi si ritrovano tutti i temi fondamentali della mitologia fantastica dei mondi immaginari de Lo “Hobbit”, “Il Signore degli Anelli” e soprattutto “Il Silmarillion”. Ed è proprio a quest'ultimo che bisogna far riferimento per iniziare con la descrizione dei “Racconti Ritrovati”, poiché questi non sono altro che una forma iniziale, della Storia della Terra di Mezzo che ha reso grande un'opera come “Il Silmarillion”.
Elenco dei racconti:
1. La casetta del Gioco Perduto
2. La Musica degli Ainur (la prima versione di quello che poi sarà l'Ainulindalë ne “Il Silmarillion”)
3. L'avvento dei Valar e la costruzione di Valinor (che poi diventeranno il Valaquenta ed il primo capitolo del “Quenta Silmarillion”)
4. L'incatenamento di Melkor
5. L'avvento degli Elfi e la costruzione di Kor (Kôr diventerà poi Tirion)
6. Il furto di Melkor e l'ottenebramento di Valinor
7. La fuga dei Noldoli (i Noldoli sono quelli che poi diventeranno gli Elfi Noldor)
8. Il racconto del Sole e della Luna
9. L'occultamento di Valinor
10. Il racconto di Gilfanon (il travaglio dei Noldoli e l'avvento dell'Umanità)


The Book of Lost Tales vol. 2
(Racconti perduti)


I Racconti perduti è un'antologia di racconti ambientati nella Terra di Mezzo e pubblicati da Christopher Tolkien nel 1983; costituiscono la seconda parte dei Racconti ritrovati. Nell'edizione originale inglese della “The History of Middle-Earth” i due volumi sono entrambi chiamati col nome di “The Book of Lost Tales”; questo è il secondo e ultimo volume pubblicato in Italia.
Come i “Racconti Ritrovati”, i “Racconti Perduti” raccolgono i testi che costituirono il punto di partenza per il complesso sistema di miti contenuto ne “Il Silmarillion”. I Racconti perduti sono costituiti da sei brani:

1. Il racconto di Tinùviel (narra dell'incontro di Beren e Luthien e la loro ricerca del Silmaril)
2. Turambar e i Foalòke (la storia di Turin Turambar tratta dal Narn i Hin Hurin (Racconto dei Figli di Hurin
3. La caduta di Gondolin (racconta dell'ultima resistenza di Tuor, Ecthelion, Glorfindel e molti altri Signori)
4. Elfici contro Morgoth e i suoi terribili eserciti.
5. La Nauglafring (la storia completa della creazione della Collana dei Nani e della morte di Thingol del Doriath)
6. Il racconto di Eärendil (narra la storia del viaggio di Eärendil)
7. La storia di Eriol e Ælfwine e la conclusione dei racconti


The Lays of Beleriand


The Lays of Beleriand è il terzo volume, pubblicato nel 1985 in lingua inglese, della “The History of Middle-Earth”. Questo, come i successivi, resta inedito in Italia.
Il volume contiene due lunghi poemi. Il primo, “The Lay of the Children of Húrin” ("Il Lai dei figli di Húrin"), fu scritto tra il 1920 e il 1925, e narra le vicende di Turin Turambar attraverso due versioni della storia.
Il secondo poema è “The Lay of Leithan” ("Il Lai di Leithan"), scritto tra il 1925 e il 1931. Anche questo esistente in due versioni, narra della storia di Beren e Lúthien, modificata da Tolkien dopo la fine della stesura de “Il Signore degli Anelli”. In particolare questo poema è accompagnato da un commento di C.S. Lewis, grande amico di Tolkien, scritto in chiave comica.
Infine il volume contiene i brevi abbozzi di tre poemi mai scritti, poiché la loro stesura fu presto abbandonata
1. “The Flight of the Noldoli” ("La fuga dei Noldoli")
2. “The Lay of Earendel” ("Il Lai di Earendel")
3. “The Lay of the Fall of Gondolin” ("Il Lai della Caduta di Gondolin")


The Shaping of Middle-earth


“The Shaping of Middle-Earth” ("La formazione della Terra di Mezzo") è il titolo del quarto volume della History of Middle-Earth edita da Christopher Tolkien, pubblicato in lingua inglese nel 1986.
In questo volume sono descritti e raccolti tutti i testi che costituiscono quella graduale transizione tra le prime concezioni mitologiche dei “Racconti Ritrovati” e dei “Racconti Incompiuti” e quelle che entreranno a far parte de “Il Silmarillion”. Tre altre parti molto interessanti sono la “Ambarkanta” o “Shape of the World” ("Forma del mondo"), una raccolta di mappe e diagrammi del mondo descritto da Tolkien, gli "Annali di Valinor" e gli "Annali del Beleriand", una sorta di linea del tempo, che parte come schematica, ma gradualmente si trasforma in una vera e propria narrazione.
Contenuti dei libri:

1. Prose fragments following the Lost Tales ("Brani in prosa seguenti i Racconti perduti")
contiene tre brevi brani mai completati, che continuano idealmente le storie dei Racconti perduti: uno riguardante Tuor e il suo arrivo a Gondolin, uno riguardante l'arrivo dei Noldor nella Terra di Mezzo e uno riguardante l'occultamento di Valinor.
2. The earliest 'Silmarillion' ("Il primo Silmarillion")
anche chiamato Sketch of the Mythology ("Abbozzo della mitologia"), è il nucleo costitutivo del Silmarillion vero e proprio.
3. The Quenta ("Il Quenta")
un ulteriore versione sviluppata dell'Abbozzo, il primo scritto propriamente narrativo dai Racconti perduti.
4. The first 'Silmarillion' map ("La prima mappa del Silmarillion")
alcune delle primordiali mappe del Beleriand disegnate da Tolkien.
5. The Ambarakanta ("L'Ambarakanta")
un breve trattato contenente saggi sulla cosmologia, mappe e diagrammi.
6. The Earliest Annals of Valinor ("I primi Annali di Valinor")
una cronologia riguardante gli avvenimenti in Valinor dalla creazione del mondo al sorgere del Sole.
7. The Earliest Annals of Beleriand ("I primi Annali del Beleriand")
una cronologia riguardante gli avvenimenti del Beleriand dal sorgere del Sole alla sconfitta di Morgoth.

Tutti i testi sono accompagnati da un commento di Christopher Tolkien, come nei precedenti volumi. Sono inoltre presenti delle traduzione incomplete in antico inglese di alcuni brani:
Inoltre sono presenti:
- “Pennas-na-Ngoelaidh”, un frammento di 63 versi del Quenta Noldorinwa presentato come una traduzione compiuta dall'originale elfico da Ælfwine/Eriol durante la sua permanenza in Valinor.
- Tre frammenti degli Annali di Valinor di 70, 168 e 30 versi di lunghezza. La seconda versione indica Ælfwine/Eriol come autore
- Un frammento degli Annali del Beleriand di 105 versi.


The Lost Road and Other Writings


The Lost Road and Other Writings ("La strada perduta ed altri scritti") è il quinto volume di “The History of Middle-Earth” pubblicato in lingua inglese nel 1987.
Il volume contiene i seguenti testi:
1. The Early History of the Legend ("La storia primordiale della leggenda")
Un'introduzione ai seguenti due testi, raccontando come la corrispondenza tra Tolkien e C.S. Lewis portò alla stesura di The Lost Road.
2. The Fall of Númenor ("La caduta di Númenor")
contiene il progetto e le prime due versioni dell'Akallabêth, la caduta di Númenor (scritta durante una sfida con C.S. Lewis).
3. The Lost Road ("La strada perduta")
è un romanzo incompleto, che tenta di collegare al presente gli altri racconti Tolkien (lo scrittore ha sempre detto che la Terra di Mezzo era il nostro mondo, in una qualche era del passato).
4. The Later Annals of Valinor ("Gli ultimi Annali di Valinor")
una cronologia riguardante gli avvenimenti in Valinor, dalla creazione del mondo al sorgere del Sole. Non sono molto diversi rispetto agli annali contenuti in “The Shaping of MiddleEearth”.
5. The Later Annals of Beleriand ("Gli ultimi Annali del Beleriand")
una cronologia, più dettagliata di quella compresa in “The Shaping of Middle-Earth”, riguardante gli avvenimenti del Beleriand dalla creazione fino alla distruzione del Beleriand.
6. The Ainulindalë
una prima versione della Musica degli Ainur.
7. The Lhammas
è uno scritto relativo ai vari linguaggi degli Elfi, alle loro somiglianze e differenze.
8. Quenta Silmarillion
è una delle prime versioni del Quenta Silmarillion.
9. The Etymologies ("Le etimologie")
è un dizionario etimologico, contenente radici e parole delle due principali lingue elfiche, Quenya e Sindarin.
10. The second Silmarillion map ("La seconda mappa del Silmarillion")
la mappa modificata del Beleriand, che servì come base a quella pubblicata nel Silmarillion.

Le Appendici recano brani sulle genealogie, sui nomi e sulla mappa del Silmarillion.
Tutti i testi sono accompagnati da un commento e un apparato di note di Christopher Tolkien.

The History of The Lord of the Rings


“The History of The Lord of the Ring” ("La storia de Il Signore degli Anelli") è un insieme di quattro volumi che documenta il processo di stesura de “Il Signore degli Anelli”. I quattro volumi sono parte integrante della raccolta di scritti postumi “The History of Middle-Earth”, con numerazione dal 6 al 9.
I quattro volumi contenuti nel tomo sono:

(History of Middle-Earth vol. 6) The Return of the Shadow
(Il ritorno dell'Ombra)


alcuni scritti alternativi alla prima parte del Signore degli Anelli, precisamente fino all'episodio delle miniere di Moria

(History of Middle-Earth vol. 7) The Treason of Isengard
(Il tradimento di Isengard)


continua fino all'incontro con Théoden, Re di Rohan

( History of Middle-Earth vol. 8) The War of the Ring
(La Guerra dell'Anello)


arriva all'apertura del Cancello Nero

( History of Middle-Earth vol. 9) Sauron Defeated
(Sauron sconfitto)


conclude la storia. Inoltre compare un'altra versione della Caduta di Númenor e un racconto inedito: “The Notion Club Paper”.

In generale, i libri sono organizzati sulla falsariga dei capitoli effettivi de Il Signore degli Anelli, con alcuni capitoli aggiuntivi che si soffermano sulle mappe della Terra di Mezzo o su particolari della narrazione (specialmente eventi che non hanno avuto luogo poiché Tolkien scelse di far proseguire il romanzo in altre direzioni). Ogni capitolo comincia con una piccola introduzione redatta da Christopher Tolkien, seguita da una o più versioni scartate del capitolo in questione, ampiamente discusse ogniqualvolta si discostano dal testo conosciuto. Questa raccolta mostra in maniera esemplare il lavoro di revisione e rifinitura di J.R.R. Tolkien nonché il suo intero processo creativo.
Mentre la storia si mantiene sostanzialmente invariata, si riscontrano spesso grandi differenze nei personaggi. Aragorn, ad esempio, era inizialmente concepito per essere un Hobbit, ed indossava degli stivali di legno poiché si era recato a Mordor ed era stato torturato. Frodo era 'Bingo' ed era accompagnato da Frodo e Odo; invece Barbalbero era inizialmente pensato per essere un nemico. Il viaggio degli Hobbit verso est è dovuto al fatto che, grazie a “Lo Hobbit”, quella era l'unica parte della mappa già disegnata. Inoltre la concezione originale del ritorno degli Hobbit nella Contea è molto diversa da quella edita nel romanzo. Infine è interessante sapere che Tolkien scrisse un Epilogue ("Epilogo"), che avrebbe dovuto essere il capitolo finale della vicenda ma che fu poi tolto.
Tre dei titoli di questi volumi di “The History of Middle-earth” sono anche stati usati come titoli per tre dei libri dell'edizione in sette volumi de Il Signore degli Anelli: “The Return of the Shadow” per il primo libro, “The Treason of Isengard” per il terzo, “The War of the Ring” per il quinto.

Morgoth's Ring


“Morgoth's Ring” ("L'Anello di Morgoth") è il titolo del decimo volume di “The History of Middle-Earth”. Questo volume, così come “The War of the Jewels”, fornisce appunti e scritti dettagliati riguardo la storia che trova il suo culmine nel “Silmarillion”. Questo libro menziona alcuni personaggi che non compaiono altrove, come Findis e Irimë, le figlie di Finwë.
Il titolo di questo volume viene da una frase scritta su uno dei quaderni da cui è tratto: così come Sauron concentrò il suo potere nell'Unico Anello, Morgoth disperse il suo potere nella materia prima di Arda, cosicché tutta la Terra di Mezzo era l'anello di Morgoth. Essendo il ribelle originario contro Ilúvatar, Morgoth è visto come la fonte e l'autore di tutto il male di Arda.
Il volume contiene brani riguardanti i seguenti temi:
1. Revisioni del 1951 del Silmarillion,
(la drastica rivisitazione di Tolkien riguardo alle sue leggende)
2. Annals of Aman ("Annali di Aman")
una dettagliata cronologia dalla creazione del mondo fino alla fine della Prima Era, inclusa una spiegazione sul computo del tempo durante gli Anni dei Valar.
3. Laws and Customs among the Eldar ("Leggi e costumi tra gli Eldar")
svariati scritti e leggende sugli Eldar, in particolare riguardo ai matrimoni e all'assegnazione dei nomi, e sulla concezione tolkieniana dell'anima e del corpo.
4. Athrabeth Finrod ah Andreth
una discussione tra due personaggi, il re elfico Finrod Felagund e Andreth, una donna mortale, riguardo alle differenze tra Elfi e Uomini.
5. Tale of Adanel ("Racconto di Adanel")
la versione tolkieniana del peccato originale.
6. Myths Transformed ("Miti trasformati")
numerosi frammenti su Morgoth, Sauron e l'origine degli Orchi.


The War of the Jewels


“The War of the Jewels” ("La guerra dei gioielli") è l'undicesimo volume della raccolta “The History of Middle-Earth”, nella quale Christopher Tolkien analizza i manoscritti inediti di suo padre. Questo è il secondo di due volumi (il primo è Morgoth's Ring) che raccolgono diverse stesure di brani presenti nel “Silmarillion”.
Questo libro include:
1. La seconda parte delle revisioni datate 1951 del Silmarillion.
2. Un resoconto dettagliato dei Grey Annals ("Annali Grigi")
la storia del Beleriand dopo l'avvento degli Elfi.
3. Ulteriori racconti su Húrin e la tragedia dei suoi figli (vedi Narn i Chîn Húrin). “The Wanderings of Húrin” ("I Vagabondaggi di Húrin")
rappresenta la conclusione della vicenda, ma non venne inserita nella versione finale del Silmarillion, perché Christopher Tolkien ritenne troppo difficile il lavoro che sarebbe stato necessario per rendere coerente il testo nel suo insieme e credette che il risultato sarebbe stato troppo complesso e di difficile lettura.
4. La spiegazione di Christopher Tolkien di come lui e lo scrittore fantasy Guy Gavriel Kay abbiano redatto il capitolo 22 del “Quenta Silmarillion”, visto che in effetti Tolkien non ha lasciato testi inediti utili allo scopo.
5. Quendi and Eldar ("Quendi ed Eldar")
un breve saggio che discute dettagliatamente il Risveglio degli Elfi al Lago di Cuiviénen e la loro suddivisione.
6. Una dissertazione di Tolkien riguardo all'origine degli Ent e delle grandi Aquile


The Peoples of Middle-Earth


“The Peoples of Middle-Earth” ("I popoli della Terra di Mezzo") è il dodicesimo volume pubblicato in lingua inglese nel 1996, della raccolta “The History of Middle-Earth”.
Questo volume contiene:
1. Lo sviluppo delle Appendici del Signore degli Anelli.
2. Un approfondimento dell'Akallabêth.
3. Alcuni saggi a proposito delle razze presenti nella Terra di Mezzo.
4. The New Shadow ("La nuova Ombra")
un seguito incompleto (circa trenta pagine) del Signore degli Anelli, ambientato durante il regno di Eldarion, figlio di Aragorn. Fu subito abbandonato da Tolkien poiché lo considerò nettamente inferiore all'opera principale.
5. Tal-Elmar
un racconto incompleto riguardo alla colonizzazione númenóreana della Terra di Mezzo, raccontata dal punto di vista degli Uomini Selvaggi.

Alcuni personaggi (compresa Anairë, la moglie di Fingolfin) appaiono solamente qui.

Unfinished Tales
(Racconti incompiuti)


I Racconti incompiuti sono una raccolta di racconti dello scrittore inglese J.R.R. Tolkien, pubblicata postuma nel 1980 dal figlio Christopher.
Nei Racconti incompiuti si possono leggere racconti che spesso non sono propriamente "incompiuti", poiché hanno una loro effettiva conclusione, mentre altri sono incompiuti e frammentari e hanno spesso richiesto l'intervento del curatore. Inoltre, si trovano racconti che espandono storie già presenti ne “Il Silmarillion” o ne “Il Signore degli Anelli”, qui pubblicate in una loro redazione più antica, o più sviluppata, con ulteriori particolari e approfondimenti.
Il libro è strutturato in quattro parti: la prima contiene i racconti incompiuti che riguardano la Prima Era, la seconda quelli della Seconda Era, la terza quelli della Terza Era e la quarta vari approfondimenti sugli Istari, sui Palantír ecc.

La Prima Parte


Tratta due storie della Prima Era, ambientate nel Beleriand, al tempo della guerra di Elfi ed Edain contro Morgoth:
1. Tuor e il suo arrivo a Gondolin
Nel primo racconto si narra della vita di Tuor fino al suo arrivo a Gondolin, la città nascosta degli Elfi. Un'altra versione (completa), "La Caduta di Gondolin" si può trovare nel libro “Racconti Perduti”, nonché nel “Silmarillion”, anche se in quest'ultimo caso molto breve e sintetica
2. Narn I Hin Húrin
Nel secondo racconto si narra della vita di Túrin Turambar. Anche di questa storia si trovano versioni più corte nel Silmarillion o nei Racconti perduti, e una versione più lunga nel romanzo I figli di Húrin.

La Seconda Parte


È incentrata principalmente sui Numenoreani e sugli Elfi nella Seconda Era:
1. Descrizione dell'isola di Númenor
Un trattato geografico sulla forma e le caratteristiche dell'isola di Númenor
2. Aldarion ed Erendis o la moglie del marinaio
La storia del figlio del Re di Númenor Aldarion, diviso tra l'amore per sua moglie Erendis e quello per il mare.
3. Il lignaggio di Elros: Re di Númenor
L'elenco dei Re e delle Regine di Númenor, con particolari sulla vita d'ognuno di loro.
4. La storia di Galadriel e Celeborn e di Amroth re di Lórien
Un insieme di appunti frammentari tra loro, uniti dagli interventi del curatore, sulla storia di Galadriel e di Celeborn e sulla leggenda di Amroth.

La Terza Parte


Sono approfondimenti di fatti della Terza Era che riguardano l'ambientazione de Il Signore degli Anelli:
1. Il disastro dei Campi Iridati
La cronaca della battaglia in cui Isildur morì e l'Unico Anello fu smarrito.
2. Cirion ed Eorl e l'amicizia di Gondor e Rohan
In questa storia si narra di come nacque l'alleanza di Gondor e Rohan e di come Cirion sovrintendente di Gondor donò i campi del Calenardhon a Eorl e al suo popolo, i Rohirrim, dopo che questi avevano salvato Gondor nella Battaglia del Campo di Celebrant
3. La Cerca di Erebor
Gandalf racconta a Frodo, Merry, Pipino e Gimli di come riuscì a organizzare il viaggio dei Nani in cui coinvolse anche Bilbo (Lo Hobbit).
4. La caccia all'Anello
Particolari raccontati da Gandalf a Frodo sul viaggio dei Nazgûl, su Saruman e sulla Contea.
5. Le Battaglie dei Guadi dell'Isen
Come si svolsero le battaglie combattute da Théodred ed Éomer di Rohan contro gli eserciti di Saruman ai Guadi dell'Isen, prima della battaglia del Fosso di Helm.

La Quarta Parte


Tre sono i temi principali:
1. I Drúedain
Informazioni sul popolo discendente da Haleth
2. Gli Istari
Le cronache sulla scelta, l'arrivo nella Terra di Mezzo, la vita, l'identità, l'operato e altri particolari sui Cinque Stregoni.
3. I Palantír
Tutte le caratteristiche delle Pietre Veggenti di Gondor e Arnor.
Il volume è inoltre corredato da varie appendici e da esaurienti note.


Edited by Manuela.M - 26/11/2014, 01:56
 
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*Clara Girasole*
CAT_IMG Posted on 26/11/2014, 09:43




Letto tutto
Mamma mia quante nozioni.......
Ma ancora di più la mente di Tolkien!!!!! Avrebbe avuto bisogno dell'immortalità per poter sviluppare plasmare il materiale della sua mente per questo superlativo Universo!!!
Il,figlio Christopher, conosce l'italiano, sono rimasta stupita. Come mai questa conoscenza? ( mi scuso se c'è già scritto...i vostri sono tutte nozioni che dovrò rileggerle più volte per memorizzarle....l'età!)

Entrare nel mondo fantastico di Tolkien mi offre la possibilità di vivere momenti diversi, intraprendere viaggi in terre lontane e poi rientrare....sapendo di aver vissuto una splendida avventura.
Grazie
 
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88 replies since 24/11/2014, 04:20   2384 views
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