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| Kristen Stewart vista da Patty Smith e Fotografata da Steven Klein
Anche in primo piano, con i suoi occhi verdi del colore delle secche dei Caraibi che riempiono lo schermo, Kristen Stewart sembra volersi nascondere , o almeno provarci. C'è un disagio, spesso tendente al terrore, che le fa stringere le labbra e corrugare la fronte, come se le fosse stato iniettato il siero della verità e sa che non sarà in grado di nascondere i suoi segreti più profondi. Sembra quasi che sia a disagio a causa della nostra attenzione, si agita quasi a voler diventare un'ombra di qualcosa, di qualunque cosa o di se stessa. Questa tensione è stata il punto focale dei 5 film di Twilight, che hanno trovato il loro punto cardine nella Bella Swan di Kristen e nel suo inferno anaerobico di amore adolescenziale per un vampiro. Questo ha reso la Stewart l'esempio madre ad Hollywood dell'angoscia adolescenziale. Da film comici come “Adventureland” di Mottola, ad “Into the Wild” di Penn, al film fantascientifico “Jumper” di Liman, fino ad arrivare alla sua ultima performance, quella di Lydia in “Still Alice”, la Stewart ha dimostrato di essere in grado di interpretare quell'angoscia con umorismo schietto, tanto sentimento, dolcezza, stupidità e tutto il resto. Fin dai suoi primi ruoli, interpretati prima che diventasse adolescente, l'attrice ha da sempre dimostrato di sentirsi a proprio agio sul set, come se fosse nata per fare questo lavoro.
Fin dai suoi primi ruoli, recitati prima dell'adolescenza ("La sicurezza degli oggetti", "Panic Room", e "Cold Creek Manor"), l'attrice è sembrata essere un talento naturale, nata per recitare , come in effetti ha confermato di essere. La Stewart, ora 24enne, è cresciuta a Los Angeles, è cresciuta sui set cinematografici dove i suoi genitori lavorano dietro la macchina da presa a Hollywood. Nei suoi migliori ruoli, la Stewart, schietta, snuda sempre il suo animo, nudità che vorrebbe celare, e mette nella recitazione qualcosa di più, qualcosa di gentile anche; lei sembra aver trovato il modo per raggiungere un proprio autocontrollo con fatica eroica. Nel ruolo di Joan Jett in “The Runaways” il passaggio da tranquilla stella del cinema a rock star forte, è caratterizzato da continuità ed è sorprendentemente fantastico. E nel ruolo di MaryLou in “On the Road” la bellezza della Stewart diventa quasi tangibile, una polvere magica che si libra attorno a lei.. seducente, luminosa e volubile.
In "Sils Maria" di questo mese, per la regia di Olivier Assayas, la Stewart interpreta l'assistente personale di una grande e matura attrice, interpretata da Juliette Binoche, e per la sua performance, Stewart è stata la prima attrice americana ad essere nominata per l'equivalente francese di un Oscar, il César, in 30 anni. Il film verte in parte sulle tante sovrapposizioni esistenziali e intrusioni nel suo personale che un'attrice deve affrontare nella sua vita e carriera, dai soggetti da interpretare ai rapporti professionali e confidenziali con collaboratori, a cose come i profili e le interviste per le riviste. E, come la Stewart racconta al suo eroe, la scrittrice e cantante Patti Smith, lei stessa non è esattamente immune a queste intrusioni, ma se lei è orgogliosa della sua posizione in questo momento, e lo è, è solo a causa delle scelte che ha fatto lungo il percorso per arrivarci.
Patty Smith: Hey. È strano questo?
Kristen Stewart: È così, così strano. Hai intenzione di fare una vera e propria intervista, eh? Credo sia una figata.
Patty Smith: Quanti anni hai, 24? Io ne ha appena compiuti 68 e stavo pensando a quello che stavo facendo a 24. Non avevo ancora registrato 'Horses'. Stavo ancora lavorando in una libreria. Stavo facendo delle esibizioni, stavo scrivendo. Ma quello che hai già attraversato e compiuto professionalmente, è tipo....sorprendente. Volevi fare l'attrice fin da quando eri una ragazzina? Che cosa stavi pensando allora?
Kristen Stewart: Beh, attualmente mi sto godendo i benefici di una decisione che ho preso quando ero una persona con cui riesco ancora a relazionarmi ma che non sono più. Credo che volessi fare l'attrice perchè quando sei piccola, l'unica cosa che puoi fare sul set è essere un attore. Ed io ero davvero affascinata da questo processo. Volevo solo stare sul set, visitare mille posti diversi e lavorare strenuamente, proprio come i miei genitori. Entrambi lavorano in quest'industria. Loro fanno parte della crew. Io amo i film e voglio solo farne parte. Sono stata molto fortunata. Ho fatto audizioni per un po' di tempo e poi ho iniziato a recitare nei film. Dicevo sempre che sarei diventata la regista più giovane della storia. Ma ora penso sempre che prima devo fare gavetta fino a quando non sarò davvero pronta per la regia.
Patty Smith: Quando ero bambina, sognavo di essere Jo in Piccole donne. O Volevo interpretare Giovanna d'Arco. È stato come sognare ad occhi aperti. Noi tutti sogniamo ad occhi aperti, come i bambini. Sei stata nella posizione in cui è possibile realizzare questi sogni e proiezioni. Non so se è stato il tuo primo ruolo, ma ricordo il film che hai fatto con Jodie Foster [Panic Room, 2002] quando avevi, tipo, 12 anni?
Kristen Stewart: Sì, questo è stato il mio secondo film. E 'stato un processo lungo. Ho iniziato quando avevo 10 anni, finito di girare quando avevo 11, e il film è uscito quando avevo 12 anni.
Patty Smith:Wow, avevi solo 10 anni. Ho visto alcune delle riprese dell'intervista che hai fatto quando avevi probabilmente circa 12 anni.
Kristen Stewart: Oh, cielo.
Patty Smith: Sei così naturale e semplice. E durante i tuoi film, i tuoi personaggi hanno la stessa naturalezza, lo stesso modo diretto di essere. Jodie Foster ha gli stessi modi, e mi chiedevo se lei ti ha influenzato del tutto come attrice, se hai imparato da lei.
Kristen Stewart: Sono stata molto fortunata a lavorare con lei da piccola perchè a volte mi sono davvero sentita oppressa... A volte, le persone mi dicono che prendo tutto troppo seriamente e che forse sono troppo entusiasta e che questo viene visto come se volessi far intendere di essere migliore di loro. Ma lavorare con persone come Jodie- siamo abbastanza in sintonia spiritualmente. C'è qualcosa di speciale quando le persone ti guardano e dicono “Ascolta, so che è imbarazzante ma dobbiamo essere onesti”. Avrei potuto essere molto sfortunata e mi sarei paragonata a qualche altra attrice e mi sarei sentita inadeguata. Non riesco a mettere una maschera. Non sono una che si esibisce. E per le persone è molto difficile accettare un tono di conversazione serio da parte di una bambina senza pensare che lei sia montata.
Patty Smith: Diciamo che quando sei una tipa piuttosto solitaria o molto diretta, so (per esperienza personale) che le persone mi hanno sempre vista come una piuttosto rigida o che non ama stare in compagnia. E' solo che ognuno di noi ha degli obiettivi. Solo tu sai cosa vuoi realmente e devi proteggerti da tutto ciò verso cui la gente vuole indirizzarti. Sei un'attrice e ci sono molte aspettative, aspettative hollywoodiane. Ma per me tu sei, non solo un'attrice, ma anche una gran lavoratrice, coinvolta in molte discipline differenti. Sei curiosa verso di esse, soprattutto quando si tratta di regia e scrittura.
Kristen Stewart: Questa è una cosa a cui tengo molto. Divento pazza se non faccio qualcosa, del tipo che devo spezzarmi la schiena. E' anche molto inaspettato concentrare qualcosa di così personale, qualcosa che richiede privacy. Improvvisamente, lo liberi nel mondo e lo inserisci in un contesto in cui si potrebbe facilmente banalizzare tutto ciò per cui hai lavorato. Se le persone percepiscono questo disagio, non sono dalla parte del torto. Sembra strano. Sembra innaturale perchè, improvvisamente ti giri e dici “Ok, lascerò che tutti vengano a conoscenza di questo progetto”
Patty Smith: Il lavoro.
Kristen Stewart: Il lavoro, sì.
(Sono in una posizione comoda a godere dei benefici di una decisione che ho preso quando ero una persona nella quale ancora in parte mi rivedo, ma che non sono più. - Kristen Stewart)
Patty Smith: Beh, la nostra cultura è molto cambiata. Quando ero ragazzina, si andava a vedere i film. Sapevi molto poco della vita personale dell'attore, tranne quello che sarebbe stato, come, in Photoplay o qualcosa di simile. Non avevamo il "The Making of ..."( Dietro le scene) di ogni singolo film, e gli attori non dovevano ridurre questo enorme pezzo di lavoro che avevano fatto in uno slogan. Io sono una fan di film e show televisivi, e non mi aspetto nulla da attori e attrici, o chiunque, solo un buon lavoro. E' importante quello che fanno. Non mi sento come se mi spettasse un pezzo della loro vita personale. Il controllo o l'aspettativa degli altri ti influenzano?
Kristen Stewart: Non si può ottenere tutto in termini di lavoro, mai. No. Mi sono sempre sentita chiedere che tipo di cose voglio fare, e se prendo decisioni basate sul mio ultimo progetto. Ho fatto un grande film di franchising su un vampiro che si innamora di una ragazza normale. E mi sento chiedere, "Ora vuoi mostrare loro che si può essere anche un vero attore serio?" E io "Come, non ero un vero attore prima di ora ?" [ride]
Patty Smith: Esattamente. Ho amato il tuo lavoro in quei film. Ho pensato che l'impegno di tutti in questi film era reale. Come "The Hunger Games", se si accetta il mondo nel quale si cerca di entrare , questo è quello che stiamo cercando.
Kristen Stewart: Giusto. Voglio dire, è stato un processo lungo, quindi è difficile generalizzare su di esso nel suo complesso. Non era del tutto coerente ma sicuramente riconosco che era fluido e scorreva. Ma l'intenzione è così fottutamente pura in un modo strano. Chiunque vuole disprezzare Twilight, ho completamente capito, ma è sempre stato qualcosa (Twilight) di cui io sono stata infinitamente e fino ad oggi, fottutamente orgogliosa. Le sensazioni che mi danno i miei ricordi e i ricordi stessi, sono buoni.
Patty Smith: Si dovrebbe essere, perché hai impersonato un personaggio che la gente voleva vedere come il proprio preferito eroe dei fumetti o come le ragazze dei libri di Piccole Donne.
Kristen Stewart: E' ridicolo per me sentirti dire una cosa del genere. Sai, per la mia età ed ho 24 anni, ho fatto molto, e se penso che alla mia età tu non avevi nemmeno inciso un album... Ho letto “Just Kids” ed ancora non ho colto appieno ciò per cui tu hai combattuto con pathos. E' stato così naturale per te, la tua inclinazione all'esplorazione, alla creazione e alla libertà, senza sapere verso quale direzione ti stessi dirigendo. Tu mi hai chiesto se tutte quelle cazzate influenzano il mio lavoro e la risposta è no. Ma ci sono altre cose che lo influenzano. “Just Kids” mi ha fatto volere -sai, è super romantico e smielato- ma ho iniziato a dipingere grazie a te. Ho iniziato a credere in altri aspetti di me stessa grazie a quel libro, perchè io mi dicevo sempre: “Cazzo, avrei dovuto fare tutto questo quando avevo 17 anni. Avrei dovuto capirlo prima”. E una cosa che mi fa sentire a mio agio con il mio ritardo è che tu sei così influenzata da altre persone. Hai un'amore profondo per gli altri. Molti artisti sono narcisistici. E' molto convalidante e rassicurante, proprio ciò di cui avevo bisogno. Mi è successo qualcosa e sono diventata famosa molto giovane e questo ti blocca in qualunque aspetto della tua vita perchè senti che questa è l'unica cosa per cui sei brava e che questo è il motivo per il quale non puoi mollare.
Patty Smith: Ma il punto è che tu sei brava nel tuo lavoro, ma sei giovane. Hai una marea di idee. Mi hai fatto leggere qualcosa dei tuoi scritti. Le tue idee sono buone. Quando ero bambina facevo dei sogni su cosa volevo diventare, ma non ho dovuto patire lo scrutinio che hai patito tu. Io, da giovane, ho sofferto solo perché ero una ragazza di campagna a New York. Sono stata presa in giro da molti componenti della Factory. Anche Andy Warhol mi considerava rozza. Ho conosciuto queste persone ed ho dovuto imparare ad essere forte. Le cose erano due: o venivo schiacciata da questi soggetti oppure mi tagliavo i capelli alla Keith Richards dicendo “Vaffanculo”. Ma quello scrutinio ferisce, le costanti cazzate, le speculazioni sulla tua vita privata.. deve essere difficile. Ma alla fine, tutte queste cose sono secondarie. Ciò che rimarrà in 20, 30 anni da ora - tutte quelle persone e i loro commenti stupidi e le loro previsioni, saranno dimenticati. Ma se il tuo lavoro continua a crescere ed è e sarà buono ,esso verrà ricordato. Alla fine tutto ruota attorno al lavoro. E tu non sei in ritardo, come hai detto prima. Tu hai imparato molte cose tecniche, molte discipline. E puoi applicare tutto ciò che hai imparato in generi diversi.
Kristen Stewart: Sono d'accordo.
Patty Smith: Ma volevo chiederti una cosa sulla scena in COSM in cui il tuo personaggio, Valentine, legge le battute con Maria Enders. Ho amato questa scena perchè ha così tante sfaccettature. Quando le attrici interpretano attrici, o attori interpretano attori, devono trovare, per forza, un livello più profondo. E' ciò che fa Michael Keaton in “Birdman”, in cui lui interpreta un attore sul palco, che si ritrova nel momento della performance della sua vita. Ma Juliette Binoche legge le sue battute-un'attrice che interpreta un'attrice- e tu la vedi andare su un altro livello, più alto, solo dalla lettura delle sue battute. Per me è stato molto affascinante. E il tuo personaggio è molto complesso: tu sei un'assistente che aiuta un'attrice, ma senza tradire te stessa, Kristen Stewart, anche tu attrice.
Kristen Stewart: [ride] Sì.
Patty Smith: È stato un grande pezzo di lavoro perché richiede una certa dose di moderazione, di controllo.
Kristen Stewart: Il film parla del lavoro e del suo costo, soprattutto se sei qualcuno che non riesce a relazionarsi al concetto di quanto sia difficile rinunciare a grandi parti di te stessa. Ma Valentine ammira di Maria proprio questo. C'è compassione, ma c'è anche la consapevolezza che lei sarà per sempre isolata. La guarda e pensa: “Tu sei geniale. C'è qualcosa di magico, innegabile ed intoccabile in te e io ne sono affascinata. Voglio avvicinarmi più che posso”. Ma c'è anche distanza tra lei e Maria, e ne sono entrambe ossessionate ma non riescono a superarla. Una è l'appassionata d'arte e l'altra è l'artista. C'è questo disperato bisogno di capirsi a vicenda -questa è l'attrazione- ma al tempo stesso, penso che il motivo per il quale siano attratte l'una dall'altra è proprio questo fatto di non capirsi a vicenda.
Patty Smith: Hai un dono per mostrare moderazione. Anche Bella Swan, ha una vena pratica, anche se non del tutto , lo sai....-
Kristen Stewart: Da idioti.
Patty Smith: [ride] “No, lei rinuncia a tutto per l'amore. E va fino in fondo. Ma questa schiettezza che ti caratterizza, mista ad un certo grado di compostezza ed anche un po' di distacco, amplifica un certo aspetto del personaggio. In “On the Road”, Marylou era assolutamente naturale. Ho percepito il personaggio. Ho amato il lavoro che hai fatto su di lei. Molto spesso accade che le persone, per rendere dei personaggi spensierati, siano troppo aggressivi o odiosi. E negli anni '40 e '50, una ragazza con uno spirito libero doveva sempre vivere in quel contesto: un mondo di uomini. Ma lei illumina lo schermo quando balla e anche quando viene lasciata.
Kristen Stewart: Grazie. Questo è stato probabilmente il più difficile per me, il lasciarsi andare e mostrare un po' di esuberanza.
Patty Smith:Sei la più esuberante. Anche con tutti i leggendari personaggi intorno a te, questa ragazza si distingue.
Kristen Stewart: Beh, probabilmente MaryLou era l'unica ad essere considerata eguale a Kerouac. Abbiamo parlato con molte persone che li conoscevano. I biografi ci hanno raccontato che lei, probabilmente, era la versione più pura dell'idea di spirito libero che caratterizza la Beat Generation, perché non aveva aspettative. Nessuno la conosceva. A nessuno importava. Per cui lei è sempre riuscita a rimanere nello stato d'animo che ha inspirato quel libro. Mentre i due ragazzi, come dici tu, si sono montati la testa.
Patty Smith: Mi piace molto quello. Quale film hai in uscita?
Kristen Stewart: Ho avuto una bella esperienza sul set di “Equals” grazie a Drake Doremus, che ha diretto il film. In genere lui lavora solo seguendo delle linee guida. Questo è stato il suo primo film con un copione perchè era un concetto un po' complesso e con un budget più corposo rispetto a ciò a cui era abituato, per cui è stato necessario avere una sceneggiatura. Ma è stato come se io, Nick (Hoult) e Drake fossimo complementari. Molti registi usano paroloni e dicono che scopriremo qualcosa insieme e come, recitare in un film, sia una specie di meditazione e che alla fine capiremo il perché siamo su quel set, che risponderanno a tutte le nostre domande e poi, al quinto giorno, i tempi stringono e loro se ne escono fuori dicendo “Ok! Ora facciamo in questo modo!!”. Il processo di creazione del film prende il sopravvento e tu ti ritrovi a dover pensare a come essere spontanea, che è palesemente contraddittorio. Per cui, a volte, succede che bisogna accontentarsi e fingere. Invece, sul set di “Equals”, non c'erano aspettative. Magari succedeva che un giorno non giravamo una certa scena, vuoi perché non c'era tempo, vuoi perché non ce la sentivamo, per cui la posticipavamo. Non c'è stato un solo momento in cui abbiamo riempito dei vuoti con delle bugie. Sia che il film faccia pena, sia che abbia successo, non mi sono mai sentita così libera in questo ambiente. Ecco quando sai di aver fatto un buon lavoro.
Patty Smith: Ogni volta che saliamo sul palco per fare un concerto, ovviamente vogliamo trasmettere il più possibile alla gente. A volte solo attraverso battute stupide e, a volte, è un po' di improvvisazione trascendente o qualcosa di molto semplice. La chiave è che è un momento umano. E per raggiungere questo all'interno di un film, che, come hai detto tu, con tanto di preparazione, è necessario preparare la spontaneità.
Kristen Stewart: È così raro.
Patty Smith: Ma questo è un dono. Ho alcuni amici che sono attori. Ho visto il loro lavoro. E vorrei dire che di tutte le arti, la recitazione è la più estenuante, ingrata. Mai chiedere scusa per il tuo lavoro. Se la gente non accetta la serie di Twilight per quello che è, beh,che si fottano. Milioni di persone amano quella serie. Ha dato loro qualcosa. Ha detto qualcosa a proposito di amore e di onore. E la recitazione è un lavoro davvero difficile. Non è un lavoro romantico. Ho visto le ore di trucco, ore seduti in attesa per le luci, o perché si perde l'inquadratura, la luce giusta , o inizia a piovere, o qualsiasi altra cosa. E anche se ti senti una merda o hai un'emicrania, devi farlo, 12, 13 ore al giorno.
Kristen Stewart: È divertente perché tutto ciò che è situazione di merda è quello che mi piace di più. [ride] Mi piace questa sensazione, seduti intorno sul set e di essere come, "Ugh, altre quattro fottute ore fino a quando siamo in grado di andare a fare quello che abbiamo intenzione di fare per mesi."
Patty Smith: Sei come il personaggio di Robert Duvall in Apocalypse Now. "Mi piace l'odore del Napalm al mattino."
Kristen Stewart: Yeah! Esattamente.
Patty Smith: Io sono allo stesso modo. Ho, come, nove ragazzi su un tour bus, un 12, 13 ore di auto da Portland, e non c'è niente da mangiare e si arriva in città e tutto è chiuso e 'proprio come ... mi piace.
Kristen Stewart: Lo so.
Patty Smith: Ma è estenuante. La gente pensa che si vive una vita così romantica, ma ha i suoi ritmi da caserma. Allora, cosa stai facendo ora? Cosa stai facendo per te stessa?
Kristen Stewart: Sto scrivendo una poesia per il matrimonio di una delle mie migliori amiche (Riley Keough). E questo stranamente mi ha coinvolta tanto, di recente. Sto cercando di sviluppare un po' più di fiducia alla mia mano, perché tutto quello che faccio in termini di produttività è sempre molto cerebrale. Così ho fatto un paio di dipinti. Sto cercando di trovare un team, anche, perché ci tengo a iniziare a fare i miei film. Ho solo bisogno di trovare i miei ragazzi. Devo solo trovare le persone giuste. Devo trovare un direttore della fotografia, soprattutto. Ho un paio di produttori che mi stanno aiutando nella ricerca. Tu hai letto il mio cortometraggio
Patty Smith: Mi è piaciuto molto. Mi è piaciuta la scrittura. Era un po' come un lungo poema in prosa.
Kristen Stewart: Speriamo che nel film questo si senta.
Patty Smith: Alla fine, vuoi dare il tuo lavoro alla gente e speri che lo capiscano e lo condividano, ma non essere dura con te stessa.
Kristen Stewart: Giusto. Devo sicuramente ricordarmelo.
Patty Smith: Non lasciare che i commenti di altre persone su ciò che stai facendo o che hai fatto ti mettano in discussione. Hai detto una cosa davvero cool allo Show di Seth Meyers.
Kristen Stewart: [ride] Oh mio Dio. Hai fatto un bel po' di ricerche. È così carino da parte tua.
Patty Smith: Non ho fatto nessuna ricerca. Ero in giro e ho acceso la TV ti ho vista inquadrata e così ho guardato. E, prima di tutto, non so come si può camminare in quelle scarpe perché io sono così goffa.
Kristen Stewart: Amica, io posso farlo per circa tre minuti.
Patty Smith: [ride] Seth Meyeras ti chiedeva circa la serie di Twilight e ha detto che era una parte importante e che c'era un filo conduttore, ti ricordi?
Kristen Stewart: Sì. C'è un filo conduttore. Le persone cercano sempre di comparare/confrontare Twilight con le scelte che faccio, cercando di capire il motivo per cui ho fatto certe scelte che ho fatto; devo dire che ogni singolo momento che mi ha portata qui, ora, mi ha reso quello che sono. Ogni film che ho fatto, è collegato l'uno all'altro anche se in modo indipendente, perché un po' di me è in ognuno di questi, ed è parte della mia crescita personale. Non credo che gli attori possono fare molto per nascondersi agli altri. Se stai facendo un buon lavoro, stai mostrando una parte di te a qualcuno, quindi non posso dire che Twilight non ha nulla a che fare con Still Alice e Sils Maria. Hanno a che fare con l'uno con l'altro. Sono quello che sono.
Patty Smith: Mi piace, il filo conduttore. Perché alcuni lavori la gente li ama e qualche lavoro rimane ai limiti. So cosa che vuol dire essere lodato un mese e poi un paio di mesi più tardi, si fa qualcosa e agiscono come...
Kristen Stewart: Se li avessi delusi.
Patty Smith: O che hai completamente cambiato il tuo modo di essere. E tu stai esplorando. Come diceva Walt Whitman.... "contengo moltitudini". E un attore dà voce alle tante moltitudini che contengono tutti. Ecco perché amiamo i film, perché amiamo i nostri programmi TV: guardiamo persone diverse che rappresentano un aspetto di noi stessi, forse anche quello che non ci piace. E dobbiamo fare tutto il lavoro che facciamo per arrivare dove siamo in questo momento e stiamo facendo il lavoro che stiamo facendo. In questo istante. E il momento del lavoro che farai in futuro. Non c'è motivo di rimpiangere nulla. Il rimpianto è uno spreco. Ogni singola cosa che facciamo ci arricchisce. Basta sapere che sto dalla tua parte anche se da lontano.
Fonte / Traduzione by Donna Carmen Edited by Alexandra Borgia - 1/3/2015, 12:19
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