| *rosamy* |
| | Davvero bella e divertente l'intervista ad ELLE.. Kris mette passione in quello che fa, e sono felice per la sua ultima dichiarazione: continuerà a fare questo ancora per taaaanto tempo! La canzone dei Blink182 di cui parla è Don't Leave Me.. se vi interessa, ho messo il testo tradotto nello spoiler.. Non lasciarmi tutto solo accompagnami fino a casa starò bene, non è la prima volta è proprio come l'ultima volta, anzi forse è un po' peggio
lei ha detto che io non sono l'unico al quale lei pensa e lei ha detto che non è più divertente e che anzi, riesco ad abbatterla io ho detto "non permettere che il mio futuro sia distrutto dal mio passato" lei ha detto "non permettere che la mia porta colpisca il tuo sedere"
un'altra possibilità, ci proverò questa volta ti darò ciò che è tuo, non mi prenderò ciò che è mio ascolterò, farò finta di importarmene va avanti, ci incontreremo lì
lei ha detto che io non sono l'unico al quale lei pensa e lei ha detto che non è più divertente e che anzi, riesco ad abbatterla io ho detto "non permettere che il mio futuro sia distrutto dal mio passato" lei ha detto "non permettere che la mia porta colpisca il tuo sedere"
proviamoci ancora una volta, con sentimento. CITAZIONE (brianne @ 15/1/2015, 07:23) Kristen parla del suo lavoro
Spend any time chatting with Kristen Stewart and you quickly realize that she's just not interested in any of the trappings of tabloid fame that have been placed upon her thanks to the "Twilight" series. When it comes to her work, though, the 24-year-old actress has plenty to say. "Picking and choosing the people that you know you'll do good work with," Stewart says of her criteria for signing onto a film. "And picking projects that you feel protective of. It's so weird. It's like these people become real to you. As soon as I look at a character and I go, 'If I don't protect this person you're going to die,' it's like, you're a psycho. You should probably do this movie." On screen, Stewart has spent the last year enmeshed in challenging independent movies. First, there was "Camp X-Ray," in which she played a Guantánamo Bay guard who questions her purpose there. Soon, she'll be seen opposite Juliette Binoche in "Clouds of Sils Maria," from acclaimed French filmmaker Olivier Assayas. And beginning Friday, Stewart has some heartbreaking scenes opposite Golden Globe winner Julianne Moore in "Still Alice," playing the daughter of Moore's college professor stricken with early-onset Alzheimer's. "Julianne is somewhat kindred," Stewart says of her co-star. "I'm so encouraged by the way that she works. I've worked with actresses that are fantastic and blow me away and confuse me and make me feel, 'Oh my gosh, I don't know if I can ever do that.' We happen to share the love of the process, in all the technical aspects of it and emotional. I've never seen anyone able to juggle the two so masterfully." Stewart, considered by many critics to be one of the best actors of her generation, has worked with a lot of exceptional older colleagues, including Binoche, Jodie Foster and the late James Gandolfini. She says she's learned something from all of them that she can apply to her work down the road, though it's sometimes hard to pinpoint exactly what that is. Her experience opposite the "masterful" Moore seems to have especially resonated. "Just because you're technically aware [on set], doesn't mean you're faking it," Stewart says. "I knew that, I felt that and I've always been confident about how I do things and why I do things but it felt so good to see that in another person."
By ROBERT LEVIN January 14, 2015 (Robert è caporedattore di amNewYork. E 'anche critico cinematografico e scrive di intrattenimento. Vive a Brooklyn).Fonte L'ho tradotta: Passa un po' di tempo con Kristen Stewart e ti rendi conto subito che lei non è interessata a nessuna delle trappole dei tabloid che sono state poste su di lei grazie alla serie "Twilight". Quando si tratta del suo lavoro, però, l'attrice ventiquattrenne ha molto da dire. “Seleziona e scegli le persone con cui sai che farai un buon lavoro”, dice la Stewart in merito ai suoi criteri per la firma per (fare) un film. “E seleziona i progetti per i quali ti senti protettiva. E' così strano. E' come se queste persone diventassero reali per te. Appena vedi un personaggio, e dici 'Se non proteggo questa persona, muoio', è come se fossi uno psicopatico. Probabilmente dovresti fare questo film”. Sullo schermo, la Stewart ha trascorso l'ultimo anno invischiata in difficili film indipendenti. In primo luogo, c'era "Camp X-Ray", in cui ha interpretato una guardia di Guantanamo Bay che si interroga sul suo scopo lì. Ben presto, la si vedrà opporsi a Juliette Binoche in "Clouds of Sils Maria," del celebre regista francese Olivier Assayas. E a partire da Venerdì, la Stewart ha alcune scene strazianti con la vincitrice del Golden Globe Julianne Moore in "Still Alice", interpretando la figlia della Moore, una professoressa universitara colpita dall'Alzheimer con esordio precoce. "Julianne è in qualche modo affine (a me)," dice la Stewart della sua co-star. "Sono così incoraggiata dal suo modo di lavorare. Ho lavorato con attrici fantastiche che mi soffiavano via e mi confondevano e mi facevano pensare 'Oh mio Dio, non so se potrò mai fare questo'. Ci capita di condividere l'amore per il processo, in tutti gli aspetti tecnici ed emotivi. Non ho mai visto nessuno in grado di destreggiarsi tra i due (aspetti) in modo così magistrale.” La Stewart, considerata da molti critici come una delle migliori attrici della sua generazione, ha lavorato con un sacco di eccezionali colleghi più anziani, tra cui la Binoche, Jodie Foster e il compianto James Gandolfini. Lei dice di aver imparato, da ognuno di loro, qualcosa che potrà applicare al proprio lavoro lungo la strada (in futuro), anche se a volte è difficile individuare esattamente di che cosa si tratta. La sua esperienza di fronte alla "magistrale" Moore sembra aver risuonato particolarmente. "Solo perché sei tecnicamente consapevole [sul set], non significa che stai fingendo", dice la Stewart. "Sapevo questo, lo sentivo e sono sempre stata fiduciosa su come fare le cose e perché farle, ma è stato così bello vedere questo (anche) in un'altra persona."
Da ROBERT LEVIN 14 Gennaio 2015 (Robert è caporedattore di amNewYork. E' anche critico cinematografico e scrive di intrattenimento. Vive a Brooklyn). Edited by brianne - 16/1/2015, 07:04
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