~Diario di Corte ~ Il Regno di Alexandra Borgia

Sils Maria - Info & More

« Older   Newer »
  Share  
milady
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 10:33




Clouds of Sils Maria: Prime Reazioni dei media 2° parte

kstewartfans-cosm2+(1)

Steven Zeitchik ‏@ZeitchikLAT 1 h
Sils Maria is a movie about actors and the real-life world of Kristen Stewart starring Kristen Stewart as one of the new non-actors.

"Sils Maria è un film di attori e il mondo reale di Kristen Stewart con protagonista Kristen Stewart come uno dei nuovi attori non professionisti. "


Franck Nesme ‏@FranckNesme 25 min
@notsoorigina @Itsoktobeyouorg Kristen Stewart couldnt reach Cannes before this afternoon but she will attend the official screening 2night

"Kristen Stewart non può raggiungere Cannes prima di questo pomeriggio, ma lei sarà presente alla proiezione ufficiale di questa sera "

♥Hobo Cannes Cannes♥ ‏@flippysgardenia 17 min
K really could have been like "I'm shooting a movie, it's too long a flight, sorry" but she isn't, she wants to support her movie

"Veramente K potrebbe apparire come: "Sto girando un film, è troppo lungo il volo, mi dispiace" ma lei non non lo è, vuole sostenere il suo film"

ANSA a Cannes ‏@ANSA_Cannes 1 h
"Sils Maria di Assayas, applausi alla prima stampa. Ottima interpretazione di Juliette Binoche e Kristen Stewart"

Blake Williams ‏@Astrostic 27 min
Kristen Stewart is the best thing in it. Best Actress assured. RT @refaro86: @Astrostic Can you give us your thoughts on her performance?

"Kristen Stewart è la cosa migliore in questo (film). Miglior Attrice di sicuro. RT @ refaro86: @ Astrostic Puoi darci i vostri pensieri sul suo rendimento?"

Seb Moore ‏@seb_moore 4 min
Review of CLOUDS OF SILS MARIA up very soon - Kristen Stewart is magnificent #Cannes20147

"Recensione di Clouds of Sils Maria' molto presto - Kristen Stewart è magnifica" # Cannes2014

David Franklin ‏@davefranklin 21 min
Not surprised KStew getting rave reviews for Sils Maria! Kristen Stewart is one of the most talented, disarmingly beautiful actresses around

"Non sorprende che KStew stia ricevendo recensioni entusiastiche per Sils Maria! Kristen Stewart è uno delle più talentuose, disarmanti belle attrici in giro."

Gül. ‏@gulx_ 37 min
"@Itsoktobeyouorg: Suzie (cc @suzieshwa) is credited as Kristen Stewart's personal assistant in the end credits of Clouds of Sils Maria :)"

"Suzie (cc @ suzieshwa) è accreditato come assistente personale di Kristen Stewart nei titoli di coda di nubi di Sils Maria :)"

Jaymes ‏@hobocrutches 34 min
So suzie was Kristen's personal assistant during COSM filming.

"Così Suzie è stata l'assistente personale di Kristen durante le riprese COSM".

Via Brianne



Edited by Alexandra Borgia - 23/5/2014, 13:30
 
Top
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 10:36

Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

Group:
Omnia Munda Mundis
Posts:
47,351
Location:
Corte dei Borgia

Status:
'OFFLINE


Recensione di Quinlan.it: Ci si perde fra le nuvole di Assays

a4abe3c4a4e0c35b90c0aa0efa39b22e74e16157_p

Olivier Assayas in Sils Maria racconta la crisi di un’attrice di mezza età costretta a tornare a ragionare sulla pièce con cui esordì da adolescente. In concorso a Cannes 2014.

Maria Enders è un’attrice di grande successo, supportata da una fedele assistente di nome Valentine. Quando una giovane attrice verrà scelta per interpretare in il ruolo che ha reso a suo tempo la Enders famosa, il suo mondo comincerà a precipitare. Minacciata dal suo stesso passato, si ritirerà nella località svizzera di Sils Maria insieme alla sua assistente. [sinossi]

Il Passo del Maloja è un valico svizzero che mette in comunicazione la Valchiavenna con l’Engadina, nel cuore dei Grigioni. Sulla Maloja (o Maloggia, nella versione italiana e lombarda), si può assistere a un particolare fenomeno atmosferico: le nubi si incuneano tra i picchi alpini, muovendosi con una sinuosità così sinistra da essere chiamate “il serpente della Maloja”. Parte da qui, e sempre qui vorrebbe approdare da un punto di vista metaforico, Sils Maria, il nuovo parto creativo di Olivier Assayas accolto nel concorso ufficiale della sessantasettesima edizione del Festival di Cannes. Il condizionale è d’obbligo, perché il regista francese smarrisce ben presto la strada, in questo muovendosi in perfetta armonia con i personaggi che mette in scena, sperduti di fronte all’incertezza del divenire esattamente come lo sono tra le montagne di St. Moritz.
Risulta davvero arduo riuscire a trovare una motivazione forte alle spalle di Sils Maria: il racconto della diva in crisi perché l’autore con cui aveva esordito è morto e la pièce che deve riportare in scena a distanza di trent’anni la vede impegnata nel ruolo antagonista a quello che interpretò appena adolescente procede seguendo semplici meccaniche della narrazione, accumulando situazione su situazione in una reiterazione pressoché infinita del medesimo schema. Non giova al film l’annullamento del mondo esterno a favore di uno sguardo focalizzato interamente sul Maria Enders e la sua fedele assistente Valentine, che la segue in mezzo alle montagne, nel rifugio in cui la donna spera di trovare l’ispirazione necessaria a superare tutti i suoi dubbi e i suoi traumi inespressi.

Il problema principale di Sils Maria non risiede nella messa in scena, che Assayas tratta con la grazia che gli è consueta, pur senza toccare mai i vertici di lirismo a cui il suo pubblico si è abituato, e neanche nell’interpretazione delle protagoniste (brava Juliette Binoche, sorprendentemente naturale Kristen Stewart e apprezzabile anche Chloë Grace Moretz, impegnata in una breve ma incisiva apparizione), ma nell’idea stessa alla base del film. Sils Maria dovrebbe raccontare la perdita di identità di un’attrice che vede il suo mondo sgretolarsi senza che esista una cura di qualsivoglia tipo all’erosione del tempo, ma in realtà si limita a crogiolarsi in un gioco sterile sul senso della recitazione, sui legami tra arte e vita, sulla sovrapposizione tra la realtà del mondo esterno e la finzione della scena. Tutti elementi che sono stati sviscerati in alcuni dei punti di riferimento ovvi con i quali il regista transalpino ha dovuto confrontarsi, in particolar modo All About Eve di Joseph L. Mankiewicz, Opening Night di John Cassavetes e Die bitteren Tränen der Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder.
Nel confronto, improbo per chiunque, con tre capisaldi della storia del cinema, Sils Maria svanisce come le nubi che si addensano solo occasionalmente sulla Maloja: tutto rimane inesorabilmente in superficie, privo di alcuna problematicità che esuli dalla semplicità di un trauma continuamente esposto, ma mai davvero esplorato nel corso della sceneggiatura.

Anche il gioco sulla scena come elemento ineludibile dell’esistenza dell’attrice (la baita montana nella quale si segrega volutamente per studiare a fondo la parte è anch’essa un set permanente, in cui Maria Enders non può che ripetere ossessivamente il proprio ruolo) perde qualsiasi interesse, così come appare sfocato il rapporto con Valentine, che dovrebbe ricalcare quello presente nella pièce.

Colto da un desiderio di affabulazione non supportato da una riflessione concreta, forte e sincera sulla vacuità del mondo dello spettacolo – e in questo senso, rimanendo ai film in concorso per la conquista della Palma d’Oro, il confronto con il sublime David Cronenberg di Maps to the Stars appare davvero impietoso – Olivier Assayas finisce per rimanere vittima dello stesso ingranaggio che vorrebbe mettere alla berlina in maniera sardonica. Le accuse che la Enders muove ai blockbuster hollywoodiani, nei quali si sta facendo strada la giovane starlette Jo-Ann Ellis, non sono affatto dissimili a quelle che potrebbero investire Sils Maria, opera di puro concetto a cui manca l’apparato teorico ma allo stesso tempo anche melodramma privo di intensità e di emozione. Mai, finora, il cinema di Assayas era parso così sterile e vuoto di significato. Sperduto tra le nubi.

(Maloja Snake)

Quinlan.it

____________________________________


Best Movies.it: Juliette Binoche e Kristen Stewart magnifiche in Clouds of Sils Maria.

clouds-of-sils-maria

Si è parlato tanto di fantasmi durante questo Festival di Cannes, che quando poi i fantasmi arrivano non te ne accorgi: Clouds of Sils Maria di Olivier Assayas, ultimo film in concorso, è, tra le altre cose, il film che non è Maps to the Stars di Cronenberg e che avremmo voluto che fosse.

Maria Enders (Juliette Binoche) si sta recando a ricevere un premio alla carriera quando scopre che l’autore di una pièce in cui ha recitato quando aveva vent’anni, è morto. Nel frattempo un importante regista teatrale le offre di ritornare in scena con quello stesso lavoro, ma in una parte differente: non più la giovane Sigrid, ma Helena, la donna che per amore di lei perde la testa e si suicida. Sigrid sarà invece interpretata da Jo-Ann Ellis (Chloe Moretz), teen idol e star da cinecomic, al centro delle cronache per aver tentato di ammazzare il suo ex fidanzato. Maria parte allora per Sils, una vallata delle Alpi svizzere, dove inizia a provare la parte assieme alla sua assistente Valentine (Kristen Stewart).

Assayas racconta la recitazione (l’arte) mentre (non) accade, cioè quando esiste lontano dal palco e dalle riprese. Prima, quando viene pensata, contrattata, immaginata, provata su se stessi prima delle prove stesse. Dopo, quando è ormai sedimentata nella vita. E racconta pure il pubblico che siamo tutti, chi il cinema lo fa e chi lo guarda, cioè chi lo pensa, con tutti i pregiudizi, i cliché intellettuali, l’atteggiarsi, tutto il corteo di stupidaggini di cui il Festival è una meravigliosa vetrina. Per farlo non manda allo sbaraglio i suoi personaggi verso la resa dei conti e delle nevrosi (come fa Cronenberg), anzi li inscena in alta montagna in una cornice spettacolare, in pratica li rasserena – facendoli parlare e camminare -, fino alla loro risoluzione e alla sua letterale scomparsa. Affronta l’argomento con una limpidezza che ha solo un solo problema: c’è il rischio di prendere il film in senso letterale.

Se esiste qualcosa come un inconscio cinematografico collettivo, Clouds of Sils Maria è la cosa più vicina a rappresentarlo, e lo fa con immagini meravigliose e potenti (il serpente di nubi che corre per la valle e dà titolo alla pièce), dialoghi precisi e divertenti, due attrici bravissime (la Binoche e la Stewart, i cui duetti rappresentano l’80% del film).
Per me è la Palma d’Oro, ma probabilmente vincerà chi ha fatto il compitino per la maestra.

(Giorgio Viaro)

Best Movies



Edited by Alexandra Borgia - 23/5/2014, 13:56
 
Web Contacts  Top
milady
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 10:51




Neil Young (UK) ‏@JigsawLounge 26 min

#Cannes2014: CLOUDS OF SILS MARIA 20/1 for Palme d'Or Kristen Stewart (solo or with J.Binoche) 8/1 for Best Actress www.jigsawlounge.co.uk/film/reviews/cannes2014bet/


Clouds of Sils Maria: rigorously intelligent, Kristen Stewart is biggest surprise, though. She's seriously good #Cannes2014

Edited by milady - 23/5/2014, 12:06
 
Top
coffyy
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 12:13




Molto felice per Kristen!!!
 
Top
brianne
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 12:15




Clouds of Sils Maria: Press Conference e Photocall

Video

Video

Con un solo click potete gustarvi tutta la Press Conference con Olivier Assays, Juliette Binoche e Chloe Moretz ed il relativo Photocall!

Edited by Alexandra Borgia - 23/5/2014, 15:31
 
Top
brianne
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 12:39




Neil Young (UK) ‏@JigsawLounge 8 min
Actress
1.Cotillard, TWO DAYS, ONE NIGHT
2.Dorval, MOMMY
3.Stewart, CLOUDS OF SILS MARIA.
4.Moore, MAPS TO THE STARS
5.Lungu, THE WONDERS
 
Top
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 12:56

Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

Group:
Omnia Munda Mundis
Posts:
47,351
Location:
Corte dei Borgia

Status:
'OFFLINE


Aggiunta la recensione di Best Movies.
 
Web Contacts  Top
-trilly-
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 13:09




Eric Libiot: Lettera aperta a Kristen Stewart...

tumblr_n60yyh0ngP1sbdywwo1_500

"Cara Kristen Stewart,
Mia colpa, mia grandissima colpa.
Non l'ho notata nella Saga di Twilight, mentre ora brilla in Clouds of Sils Maria, diretto da Olivier Assayas. Detto questo, non ho visto Twilight. Ma ho guardato “Fierce People”, “La sicurezza degli oggetti”, “Catch that Kid”, “Speak”, “The cake Eaters”.
Un errore professionale, anche se non ricordo un suo ruolo più scoppiettante di questo.
Giuro solennemente che da oggi in poi, verrò a vedere tutti i suoi film in ginocchio, strisciando. Non ci sono molte grandi performance quest'anno, nessun grande ruolo ad essere sincero, nessuno tranne Marion Cotillard con Dardenne, Anne Dorval e Suzanne con Xavier Dolan. Avendo visto il suo percorso professionale, lei è indiscutibilmente la rivelazione del festival. Un tornado, un raggio di sole, una fragolina gommosa, uno schiaffo, la felicità.

L'ironia è che il suo fidanzato, Robert Pattinson, ha anche percorso queste scale, e ben due volte .Ovviamente non c'è paragone tra lei e lui. Lui è all'asilo, mentre lei frequenta già le scuole per adulti. Vedere un'attrice sbocciare in questo modo, è una delle grandi gioie del cinema.

Sembra che lei abbia in serbo tutto e niente: un film di guerra, dei thriller, delle commedie... Sembra quasi un menù ipercalorico, ma non importa! Io ci sarò. Ci sarà anche SWATH 2. Ma che cavolo è... e dov'è il principe azzurro? E i bambini? Che stanno facendo? Sicuramente sarà d'accordo con me quando dico che è molto difficile seguirla. Lo sta facendo apposta? Mette alla prova la resistenza dei suoi fan? Le dico adesso che, lei non mi stancherà mai. Il mio livello di resistenza è infinito. Ho visto tutti i film di Alexandre Arcady, per cui posso guardare anche i suoi. E poi lei è decisamente molto più bella.
Sinceramente suo, Eric Libiot."

(NB: Eric Libiot, Giornalista scrive per "L'Express")

Source - Traduzione



Edited by Alexandra Borgia - 23/5/2014, 16:15
 
Top
brianne
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 13:10




bella la recensione di Best Movie
 
Top
brianne
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 13:29




Sils Maria: Standing Ovation al Press Screening!

10367155_635925423167202_626452085500113166_n



Edited by Alexandra Borgia - 23/5/2014, 15:39
 
Top
brianne
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 14:11




Exclusive: Chanel finanzia 'Clouds of Sils Maria'

S_635360410546635528



La casa di moda, Chanel, ha fatto il suo debutto nel finanziamento dei film con "Clouds of Sils Maria", con Juliette Binoche, Chloë Grace Moretz e Kristen Stewart, che potete ammirare nella pubblicità per la collezione Métiers d'Art Paris-Dallas di Chanel.
Bruno Pavlovsky, presidente di moda presso Chanel, dice che la maison ha fornito alle attrici non solo gli abiti, i gioielli, gli accessori ed il trucco, ma anche fornito il budget permettendo ad Assayas di realizzare il suo sogno di girare il film in 35 mm, invece che con il supporto digitale.

«Chanel ha sempre avuto rapporti privilegiati con un certo numero di artisti e questi rapporti, procurando loro i mezzi per realizzare i loro progetti, hanno spesso comportato il patrocinio diretto di questi artisti. Penso che il progetto con Olivier Assayas sia un perfetto esempio di questo, "ha detto.

Assayas, la cui madre è una stilista, ha detto che è sempre stata interessata alla moda. Qui, l'ha usata come una sorta di stenografia visiva.

Fonte



Edited by Alexandra Borgia - 23/5/2014, 15:52
 
Top
brianne
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 14:36




Juliette Binoche, Kristen Stewart e Chloe Grace Moretz stelle nel film di Olivier Assayas in concorrenso '.

Kstewartfans00164



A variation on the All About Eve theme that hinges primarily on the emotional and psychological effect aging has on a vital, successful actress, Clouds of Sils Maria is an engaging, if rarefied inside look at the private world of a star. By turns wispy and sharply dramatic, Olivier Assayas’ English-language character study benefits greatly from the magnetic and naturalistic lead performances by Juliette Binoche as the 40ish veteran, Kristen Stewart as her ever-present personal assistant and Chloe Grace Moretz as a teen sensation whose time is now. The obscure title represents a commercial problem, as it in no way suggests what the film is about, and likely mixed critical and audience reactions indicate moderate returns in specialized release despite the stellar cast.

The majority of the film’s two hours is devoted to scenes involving Binoche and Stewart, sometimes with others but mostly alone, so for anyone who enjoys watching these two excellent actresses knocking it back and forth as their characters cope with the myriad issues surrounding a performing career, there is much to behold. This is definitely an insider’s view, looking at things not in a salacious way but as a consideration of the way such lives are led and how past associations continue to impact decisions made in the present.

Specifically, Assayas’ screenplay pivots on a career dilemma faced by Maria Enders (Binoche), a famous international actress—very like Binoche herself—who has achieved success both in serious European work and in the occasional Hollywood blockbuster (“I’m sick of hanging from wires in front of green screens,” Maria complains at the outset). She scored her breakthrough at age 18 in a film written by Wilhelm Melchior, playing the role of Sigrid, who destroys a woman twice her age, Helen, who has become obsessed with her.
Now, Maria has been asked to play the older woman in a London stage production of the piece, a prospect that is both enticing and terrifying; playing it, of course, will make her face her aging and mortality, a fact exacerbated because Helen commits suicide at the end.
Maria’s struggle with the decision of whether or not to do the play--and, once she’s committed to it, with the changing dynamics between her and her valued assistant-- is what the film is all about, so viewers not particularly inclined to engage with the issues of a beautiful star are likely to be bored by the fine points of her agonizing. The long middle section, during which Maria and her tuned-in American assistant Val (Stewart) hike in the Alps, stay in a lovely inn and run lines endlessly, which sometimes prompt confusion over what disputes are part of the text and what might be personal arguments, is very relaxed in a dramatic sense, even if the breaking point might be coming sooner than one thinks.

But the arc of it all provides interesting insights into how actors choose and relate to their roles, as well as how real and fictional lives can merge and overlap. Just as palpable is Maria’s fear that, should she play the role of the vanquished Helen, she will be inviting her own demise, as an actress and perhaps as a human being.
The opening stretch, set on a train speeding through middle Europe, effectively establishes the merged personal/professional relationship between Maria and Val, as the latter coolly fields non-stop calls on two cell phones. She clearly knows her boss so well that she can unerringly know who and what is important and offer appropriate advice. She’s a cool, confidant and low-key. Maria may be a bit neurotic but not overly so, and when the Zurich public tribute to the author of the play, an event at which she’s scheduled to speak, turns into a memorial tribute due to his sudden death, she handles it with professional aplomb.

There are side issues with her domineering long-ago co-star, whom she disliked then and who once again comes on to her after the tribute; memories of how the actress who played Helen originally died in a car accident a year later; meetings with the stage director (Lars Eidinger) and, eventually, Maria’s meeting with Jo-Ann Ellis (Moretz), the young American actress who will now play Sigrid, an adolescent she and Val have previously seen in out-of-control TMZ footage showing her being completely stupid, if also uncannily self-possessed.
Once she shows up, Jo-Ann is disarmingly cordial and professional, suggesting the teenage hijinx are at least partially an act, a rite-of-passage that helps create a useful star mythology. All the same, she is involved in an affair with an older British boyfriend (Johnny Flynn) whose wife’s reaction to it creates severe consequences. The title refers to a phenomenon called the Maloja Snake, a meteorological occurrence sometimes visible in the Engadin Valley near the Alpine town of Sils Maria; mist and fog gather into low-lying cloud formations that move like a huge snake between the mountains, a spectacle the film offers twice, in black-and-white footage shot in 1924 by famous mountain filmmaker Arnold Fanck, and in newly made color material.
Binoche and Stewart seem so natural and life-like that it would be tempting to suggest that they are playing characters very close to themselves. But this would also be denigrating and condescending, as if to suggest that they’re not really acting at all. Their give-and-take and the timing of their exchanges, particularly in the rehearsal sequences, is wonderfully fluid and non-theatrical; Binoche works in a more animated register, which makes Stewart’s habitual low-keyed style, which can border on the monotone, function as effectively underplayed contrast. Moretz is all high-keyed confidence.
Given its narrow range of concerns, Clouds of Sils Maria will be mostly of interest to aficionados of theater, acting and the notion of how real and fictional lives can blur to those involved.

Source



Una variazione sul All About Eve tema che dipende principalmente sulla maturazione effetto emotivo e psicologico ha un vitale, attrice di successo, Nuvole di Sils Maria è un coinvolgente, se rarefatto all'interno sguardo al mondo privato di una stella. Di volta in volta esile e fortemente drammatici, Olivier Assayas lingua inglese benefici di studio carattere 'fortemente dalle prestazioni di piombo magnetici e naturalistici di Juliette Binoche come il veterano 40ish, Kristen Stewart come suo immancabile assistente personale e Chloe Grace Moretz come una sensazione adolescente la cui il tempo è ora. Il titolo oscuro rappresenta un problema commerciale, poiché in nessun modo suggerisce ciò che il film parla, e le reazioni di critica e pubblico probabilmente miste di indicare i rendimenti moderati in versione specializzata, nonostante il cast stellare.

La maggior parte del film due ore è dedicato alle scene che coinvolgono Binoche e Stewart, a volte con gli altri, ma per lo più da solo, quindi per tutti coloro che amano guardare questi due eccellenti attrici che bussano avanti e indietro come i loro personaggi affrontare la miriade di problemi che circondano una carriera concertistica , c'è molto da vedere. Questo è sicuramente punto di vista di un insider, guardare le cose non in modo salace, ma come una considerazione del modo in cui tali vite sono guidati e come associazioni passate continuano a influenzare le decisioni prese nel presente.

In particolare, la sceneggiatura Assayas 'imperniata su un dilemma di carriera affrontato da Maria Enders (Binoche), una famosa attrice internazionale, molto simile Binoche stessa, che ha raggiunto il successo sia in serio lavoro europeo e nel blockbuster occasionale Hollywood ("Sono stufo di appesi a dei fili di fronte a schermi verdi, "Maria si lamenta fin dall'inizio). Ha segnato la sua svolta all'età di 18 anni in un film scritto da Wilhelm Melchior, giocando il ruolo di Sigrid, che distrugge una donna doppio della sua età, Helen, che è diventato ossessionato da lei.
Ora, Maria è stato chiesto di giocare la donna più anziana in una produzione teatrale londinese del pezzo, una prospettiva che è allo stesso tempo seducente e terrificante; giocare, ovviamente, farà la sua faccia il suo invecchiamento e la mortalità, un dato di fatto aggravato perché Helen si suicida alla fine.
La lotta di Maria con la decisione se o non fare il gioco - e, una volta che lei è impegnata ad esso, con le dinamiche di cambiamento tra lei e la sua assistente prezioso - è ciò che il film è tutto, così gli spettatori non particolarmente inclini a impegnarsi con i problemi di una bella stella sono suscettibili di essere annoiato dai i punti ammenda di lei agonizzante. La sezione centrale lunga, durante la quale Maria e la Val (Stewart) escursione sintonizzata americani assistente nelle Alpi, soggiorno in una locanda belle linee e di esecuzione all'infinito, che la confusione a volte rapida su ciò che le controversie fanno parte del testo e quello che potrebbe essere argomenti personali, è molto rilassato in un senso drammatico, anche se il punto di rottura potrebbe essere venuta prima di quanto si pensi.

Ma l'arco di tutto fornisce interessanti spunti di riflessione sul modo in cui gli attori scelgono e si riferiscono ai loro ruoli, così come come la vita reale e finzione possono fondersi e si sovrappongono. Proprio come palpabile è la paura di Maria che, qualora lei svolgere il ruolo di Helen vinti, si inviterà la sua scomparsa, come attrice e, forse, come un essere umano.
Il tratto di apertura, impostato su un treno in corsa attraverso il centro Europa, costituisce effettivamente la unito rapporto personale / professionale tra Maria e la Val, in quanto questi ultimi settori freddamente chiamate non-stop su due telefoni cellulari. Lei sa chiaramente il suo capo così bene che lei può infallibilmente sapere chi e che cosa è importante e di offrire consigli appropriati. E 'un luogo fresco, confidente e low-key. Maria può essere un po 'nevrotico, ma non troppo, e quando il tributo pubblico di Zurigo all'autore del gioco, un evento in cui lei è programmato per parlare, si trasforma in un omaggio memoriale a causa della sua morte improvvisa, lei gestisce con aplomb professionale .

Ci sono problemi collaterali con il suo prepotente di tanto tempo fa co-star, che non le piaceva allora e che viene ancora una volta a lei dopo il tributo; ricordi di come l'attrice che interpretava Helen originariamente morto in un incidente d'auto, un anno dopo; incontri con il regista ( Lars Eidinger ) e, infine, l'incontro di Maria con Jo-Ann Ellis (Moretz), la giovane attrice americana che ora giocherà Sigrid, un adolescente lei e Val hanno visto in precedenza in out-of-control TMZ filmati mostrando il suo essere completamente stupido, se anche incredibilmente padrone di sé.
Una volta che si presenta, Jo-Ann è disarmante cordiale e professionale, suggerendo la hijinx adolescente sono almeno parzialmente un atto, un rito di passaggio, che contribuisce a creare una mitologia stella utile. Tutti uguali, è coinvolta in una relazione con un vecchio fidanzato britannico ( Johnny Flynn ) la reazione di cui moglie ad esso crea gravi conseguenze. Il titolo si riferisce ad un fenomeno chiamato il Maloja Snake, un evento meteorologico a volte visibile nella valle dell'Engadina, vicino alla città alpina di Sils Maria; foschia e nebbia si riuniscono in formazioni basse nuvole che si muovono come un enorme serpente tra le montagne, uno spettacolo il film offre due volte, in bianco e nero di repertorio girato nel 1924 dal famoso regista montagna Arnold Fanck, e in materia di colore appena creato .
Binoche e Stewart sembrano così naturale e realistico che sarebbe tentati di suggerire che essi stanno giocando personaggi molto vicini a se stessi. Ma questo sarebbe anche denigrando e condiscendente, come a suggerire che non sono realmente agire affatto. La loro dare e prendere e il calendario dei loro scambi, in particolare nelle sequenze di prova, è meravigliosamente fluida e non teatrali; Binoche lavora in un registro più animata, che rende-patico stile abituale di Stewart, che può confinare con il monotono, funzione di contrasto più efficace sottovalutata. Moretz è tutta fiducia high-chiave.
Data la sua gamma ristretta di preoccupazioni, Nuvole di Sils Maria saranno utili soprattutto agli appassionati di teatro, recitazione e il concetto di come le vite reali e immaginari possono sfocare a coloro che sono coinvolti.
 
Top
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 14:59

Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

Group:
Omnia Munda Mundis
Posts:
47,351
Location:
Corte dei Borgia

Status:
'OFFLINE


Screen Week.it su 'Clouds of Sils Maria': Film Elegante ma ad alto tasso Dialogico

3gbqgyz

La competizione femminile si scatena senza patetismi e senza eccessi, ma anche senza grandi novità, nel film di Olivier Assayas in concorso sulla Croisette, con una splendida Juliette Binoche a confronto con una Kristen Stewart forse mai così convincente.

Da quando esiste Eva contro Eva, e parliamo perciò di oltre mezzo secolo, ogni volta che sul grande schermo compare un’attrice ormai “matura” messa in crisi dall’arrivo di una giovane concorrente, la mente non può andare che a quel grande classico e a un certo modo di rappresentare la competizione femminile. Un modo volto a metterne in luce soprattutto la spietatezza e la mancanza di scrupoli, come se il potere seduttivo di una ragazza non ancora approdata all’età adulta fosse l’immagine stessa dell’irruenza e della prepotenza della gioventù rispetto alla senilità. Il nuovo film di Olivier Assayas, Sils Maria (o Clouds of Sils Maria come recita il titolo internazionale) si inserisce in questo filone, ma con l’intento palese di approfondire fino al midollo le dinamiche di questo gioco sottile tra donne e attrici, mettendole in correlazione non solo con le paure primordiali dell’essere umano ma anche con l’arte della recitazione e di trasformare se stessi in base al ruolo richiesto da un copione, che può essere anche quello della vita.

Presentata in concorso al 67° Festival di Cannes, l’opera di Assayas si caratterizza ovviamente per un cast femminile d’eccezione, capeggiato dalla sempre splendida Juliette Binoche, cui spetta appunto la parte di un’interprete di fama internazionale, Maria Enders, cui viene chiesto di recitare nel nuovo adattamento della pièce teatrale che la rese famosa all’inizio della sua carriera. Da quella prima prova sono passati però 20 anni, dunque a lei non spetterebbe più il ruolo della giovane seduttrice, bensì quello della sua “vittima”: la donna a capo dell’azienda in cui lavora, che si lascia vincere dal suo fascino tanto da entrare in un vortice autodistruttivo di dipendenza e sottomissione all’acerba compagna. Nonostante sia un’attrice di talento, il passaggio dal primo al secondo ruolo ha troppe implicazioni personali per Maria, incapace di accettare il passare del tempo e dell’età. La situazione non migliora incontrando la sua nuova rivale sul palco, star di Hollywood praticamente adolescente (Chloe Moretz), a suo agio con gli scandali e caratterizzata da una certa strafottenza impunita. Ad essere messo in discussione è però soprattutto il rapporto di Maria con la sua pure giovane assistente personale (Kristen Stewart), che aiutandola nelle prove finisce per diventare oggetto delle ossessioni e delle paure più o meno confessate dell’interprete.

Incentrato soprattutto sul livello psicologico e sulla razionalizzazione dell’interiorità dei personaggi, che emerge solo nel gioco di ruoli richiesto dalla preparazione dello spettacolo teatrale, Sils Maria ha come sicuro vantaggio quello di non cedere mai al melodrammatico. Nessun odio viscerale, nessuno sguardo carico di sfida o di disprezzo: tutto resta nell’alveo di un percorso personale compiuto dal Maria, senza grandi scossoni nella trama né nello stile di recitazione degli attori. C’è invece una progressiva metamorfosi che porta effettivamente il personaggio della Binoche a somigliare sempre di più al proprio alter ego teatrale, ma tutto in un quieto percorso interiore, svolto per altro nell’amenità delle Alpi svizzere. Unico momento e intuizione davvero interessante nel film è l’improvvisa scomparsa di uno dei personaggi, che ricorda da vicino L’avventura di Antonioni, senza tuttavia riuscire a eguagliare il coraggio di quell’opera e di quell’autore. L’alto tasso dialogico di Sils Maria lo rende molto, forse troppo, asettico e cerebrale, tanto da lasciare quasi inutilizzato anche il meraviglioso scenario naturalistico scelto da Assayas. Il film infatti si svolge per tutta la parte centrale nella zona montuosa della Maloja (Maloggia in italiano), caratterizzata dal passaggio di nubi che si accumulano nella valle per poi snodarsi tra le cime montuose a mo’ di serpente. Un fenomeno usato, nemmeno troppo implicitamente, come metafora del lento insinuarsi delle nebbie del passato nel presente della protagonista, ma anche in questo caso relegato nel sottofondo di scene monopolizzate dalle battute teatrali.

Sils Maria si presenta perciò come un film elegante ma privo di grandi intuizioni, sostenuto soprattutto dall’ottima prova di una Juliette Binoche che a questo punto potrebbe essere la nuova favorita per il premio alla migliore interpretazione femminile. Forse mai in così in forma anche Kristen Stewart, che stavolta non ha nulla da farsi rimproverare e, anzi, grazie a un paio di battute nel film si prende anche una personale rivincita rispetto a chi non ritiene degni di attenzione i giovani interpreti scoperti dai franchise hollywoodiani.

Screen Week.it

 
Web Contacts  Top
brianne
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 16:03




Kristen Stewart lancia una Dito Medio metaforico di critici con una grande prestazione a Cannes

TPS+(1)



It may be Chloe Grace Moretz's character, the outwardly bratty tabloid sensation Jo-Ann Ellis, who flips a middle finger at the camera, but it's the real Kristen Stewart, franchise-famous celebrity, who flips a middle finger at the critics in Clouds of Sils Maria. Olivier Assayas' thoughtful and intelligent meditation on acting, fame, and age doesn't just offer Ms. Stewart the best role of her life; it grants her a moment at center stage to lay out, in eloquent yet non-didactic terms, a defense of actors in the kinds of movies that sound a heck of a lot like Twilight.

While the meta moment fits snugly in the flow of this movie (and no doubt would work well with another talented actress delivering the lines) it's impossible not to imagine this as a K-Stew cri de coeur, a suggestion that those who have been slamming the Twilight films maybe should water down their haterade. Stewart gives a striking performance in Clouds. Her character Val, a personal assistant and rock of Gibraltar to Juliette Binoche's film and stage star Maria, is self-assured, crafty, honest, perceptive and even a little bit warm. It's a 180 from the dead-behind-the-eyes Bella Swan, yet there's the same flat delivery and crossed-arm presence. Here it radiates confidence, not Edward vs. Jacob indecision. Most of the film is just Stewart and Binoche in conversation, and Stewart more than holds her own. This film will fundamentally change your perception of this oft-mocked individual.

And that's as should be, as Clouds of Sils Maria is, in addition to other heady concepts, all about how sometimes an actor doesn't own a role; a role owns the actor. Or how a public image can a cracked reflection of a notable individual. Binoche's Maria got her big break at age 18 in the play (and later film) Maloja Snake, as a young, devious personal assistant who ensnares her older boss in a lesbian love affair that leads her to suicide. Now, decades later, and just after the death of the playwright, a revival is going up and Maria is cast to play the older character.

It's a long twisty ride up the mountain to the playwright's widow's home where Maria and Val take residence (you don't need to Google: Sils Maria is a beautiful spot in Switzerland, and the Maloja Snake is a rolling cloud formation) but once the deal is done, and Moretz's TMZ magnet Jo-Ann is cast in the younger role, we settle in for “Part Two.” (The shank of the film gets this title card, yet there was no such labelled “Part One.”) In the Alpine chalet and on gorgeous walks Maria and Val run lines from the play, and the movie sometimes does that thing where you don't know whether what they are saying is “real” or is the text. While this isn't exactly a new gag (the very same slot at last year's Cannes was Roman Polanski's Venus In Fur, which rides this note the whole way through) it is still very effective.

When not rehearsing we witness the arduous work of maintaining a flourishing acting career. Val is Maria's Leo McGarry, constantly juggling cellphones and crossing off things on her to-do list. It isn't The Devil Wears Prada's faux-exhaustive glamor, it's just work, and Val does it well. There are Chanel dresses, photo shoots and hotel lobbies, but mostly there's decision-making, Skype sessions, planning, and pivoting.

Since Maria is of a certain age, she's baffled by gossip blogs and superhero movies. A trip to a 3D theater to catch Jo-Ann in a blatant X-Men ripoff would rank, in Twitter speak, as a harsh #diss. Unlike other movies about the sphere of Hollywood, Clouds mixes some resigned acceptance in with its criticism. Val keeps up with trade news not just because it is her job, but because a part of her likes it. However, she's mature enough to recognize it as a distraction. She's also wise enough to worry that Maria's reluctance to embrace the mindset of the new character in her old play will destroy her.

Assayas is far less preachy about our current ephemeral culture and the follies of our youth than you might think. When we finally meet Moretz's Jo-Ann outside of YouTube videos, she's sharper and more perceptive than we expect. Her attempts to shake the paparazzi aren't heartbreaking, or even adventure moments; they're just how it is for her. Indeed, most of this movie maintains something of the same even keel, all except the rather post-grad discussions about the interpretations of texts.

There are quotes from Baltasar Gracian, musical breaks featuring Handel, and images of placid images of mountain ranges, but Clouds contains enough All About Eve vibes to keep it juicy. Those looking for catty backstabbing may be put-off, but those who think they'll get zonked by ivory tower deconstruction may find themselves engrossed. It's an unusual picture for Assayas, whose previous behind-the-camera picture Irma Vep was far more stylized. This is a sharp movie, contemplative, with its head a little bit in the clouds.

Vanity Fair



Potrebbe essere il personaggio di Chloe Grace Moretz, il tabloid sensazione esteriormente bratty Jo-Ann Ellis, che lancia un dito medio alla telecamera, ma è la vera Kristen Stewart, franchise famoso celebrity, che lancia un dito medio ai critici Nuvole di . Sils Maria meditazione attenta e intelligente di Olivier Assayas 'sulla recitazione, la fama, e l'età non offre solo la signora Stewart il miglior ruolo della sua vita; che le concede un attimo al centro della scena per disporre, in termini eloquenti ma non didattiche, una difesa di attori nel tipo di film che suonano un diavolo di un po 'come di Twilight .

Mentre il momento meta adatta perfettamente nel flusso di questo film (e senza dubbio avrebbe funzionato bene con un'altra attrice di talento consegnare le righe) è impossibile non immaginare questo come un K-Stew cri de coeur, un suggerimento che coloro che sono stati sbattendo le di Twilight film forse dovrebbero annacquare la loro haterade. Stewart dà una performance sorprendente in Clouds. suo personaggio Val, un assistente personale e la rocca di Gibilterra al film di Juliette Binoche e stadio stella Maria, è sicuro di sé, furbo, onesto, percettivo e anche un po 'caldo. E 'un 180 da dead-dietro-le-occhi di Bella Swan, ma c'è la stessa consegna piana e la presenza braccio incrociate. Qui si irradia la fiducia, non Edward vs Jacob indecisione. La maggior parte del film è solo Stewart e Binoche in una conversazione, e Stewart più che detiene il suo proprio. Questo film cambierà radicalmente la vostra percezione di questo individuo spesso deriso.

E questo è come dovrebbe essere, come Nuvole di Sils Maria è, in aggiunta ad altri concetti inebrianti, tutto su come a volte un attore non possiede un ruolo; un ruolo possiede l'attore. O come un'immagine pubblica può una riflessione di cracking di una persona notevole. Maria della Binoche ottenuto la sua grande occasione a 18 anni nel gioco (e il film in seguito) Maloja Snake, come un giovane, ambiguo assistente personale che irretisce il suo capo anziano in una storia d'amore lesbico che la porta al suicidio. Ora, decenni dopo, e solo dopo la morte del drammaturgo, una rinascita sta salendo e Maria il cast per interpretare il personaggio più anziano.

Si tratta di un lungo viaggio tortuoso fino alla montagna di casa della vedova del drammaturgo dove Maria e la Val prendono residenza (non c'è bisogno di Google: Sils Maria è un posto bellissimo in Svizzera, e il Serpente Maloja è una formazione di nubi rolling), ma una volta che l' affare è fatto, e il magnete TMZ di Moretz Jo-Ann è lanciato nel ruolo più giovani, ci sistemiamo in per "Part Two". (Il gambo del film riceve questa carta titolo, ma non vi era tale etichetta "Part One"). In chalet alpino e sulla splendida passeggiate Maria e Val linee di marcia dal gioco, e il film a volte fa che cosa dove non si sa se ​​quello che dicono è "reale" o è il testo. Anche se questo non è esattamente un nuovo gag (la stessa fessura l'anno scorso a Cannes, è stato di Roman Polanski Venere In Pelliccia , che cavalca questa nota tutta la strada attraverso) è ancora molto efficace.

Quando non provare assistiamo al duro lavoro di mantenimento di una carriera fiorente. Val è di Maria Leo McGarry , costantemente giocoleria cellulari e attraversando fuori le cose sulla sua to-do list. Non è Il diavolo veste Prada glamour faux esaustivo s ', è solo lavoro, e la Val fa bene. Ci sono abiti Chanel, servizi fotografici e hall di alberghi, ma soprattutto di non decisionale, sessioni di Skype, la pianificazione e orientabile.

Poiché Maria è di una certa età, lei è sconcertato dai blog di gossip e film di supereroi. Un viaggio in un teatro 3D per catturare Jo-Ann in una palese X-Men imbroglio sarebbe rango, twitter parlare, come un duro # diss. A differenza di altri film sulla sfera di Hollywood, nubi mescola un po 'rassegnata accettazione con le sue critiche. Val stia al passo con le notizie scambi non solo perché è il suo lavoro, ma perché una parte di lei piace. Tuttavia, lei è abbastanza matura per riconoscerlo come una distrazione. E 'anche abbastanza saggi da preoccuparsi che la riluttanza di Maria ad abbracciare la mentalità del nuovo personaggio nel suo vecchio gioco distruggerà lei.

Assayas è molto meno predicatorio nostra cultura dell'effimero attuale e le follie dei nostri giovani quanto si possa pensare. Quando siamo finalmente incontriamo di Moretz Jo-Ann al di fuori dei video di YouTube, lei è più nitida e più perspicace di quanto ci aspettiamo. Il suo tentativo di scuotere i paparazzi non sono strazianti, o anche momenti di avventura; sono proprio come è per lei. Infatti, la maggior parte di questo film mantiene qualcosa della stessa chiglia, anche, tutti, tranne alle discussioni piuttosto post-grad circa le interpretazioni dei testi.

Ci sono citazioni da Baltasar Gracian, pause musicali con Handel, e le immagini di immagini placide montagne, ma Nuvole contiene abbastanza All About Eve vibes di tenerlo succosa. Coloro che cercano catty pugnalate alle spalle può essere messo-off, ma chi pensa che otterranno Zonked dalla torre d'avorio decostruzione possono trovarsi assorto. E 'un quadro insolito per Assayas, la cui immagine dietro la macchina da presa precedente Irma Vep era molto più stilizzato. Questo è un film tagliente, contemplativo, con la testa un po 'tra le nuvole.
 
Top
-trilly-
CAT_IMG Posted on 23/5/2014, 18:31




Per chi non fosse riuscito a vederla....ecco la "marcia".