~Diario di Corte ~ Il Regno di Alexandra Borgia

"The Rover": News e Dintorni

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-trilly-
CAT_IMG Posted on 15/5/2014, 11:04




The Rover: Nuova Still

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Edited by Alexandra Borgia - 15/5/2014, 16:29
 
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brianne
CAT_IMG Posted on 16/5/2014, 07:37




David Michod parla di The Rover + Nuove Still

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Tutti gli occhi saranno puntati sul nuovo film di David Michod 'The Rover' alle 10.30 di domenica (orario francese) nel più prestigioso festival del pianeta : Cannes. E' nella selezione ufficiale ma non in competizione. Recentemente ha stazionato a NY per dirigere un episodio di una nuova serie tv chiamata “Flesh and Bone”, ambientata nei retroscena di una compagnia di ballo. Michod ha risposto ad una serie di domande via mail.

Sbs: Ogni regista sogna di avere un film a Cannes. Perché pensi 'Ther Rover' ce l'abbia fatta?

David Michod: Per fortuna sembra essere un tipo di film che non hanno ancora visto finora – è intenso e inusuale – e perché le perfomance principali di Guy e Rob sono davvero straordinarie.

Sbs: Hai detto che il film non è 'un film post apocalittico', ma che è 'l'Australia che è sprofondata in una sorta di Paese del terzo mondo. Puoi spiegarti meglio?

David Michod: Non volevo che il mondo del film apparisse come se fossimo ridotti a scimmie psicotiche per via di un singolo cataclisma. E volevo che apparisse come l' interamente plausibile e spaventosa possibile conseguenza del mondo in cui viviamo oggi : il collasso dell'economia e dell'ambiente, come prodotto di avidità e sfruttamento, riduce l'Australia ad un pericoloso Paese ricco di risorse del Terzo Mondo. Le infrastrutture, i prodotti, e una sorta di economia esistono ancora – ma sono al collasso, fragili, e il mondo del film di conseguenza è pericoloso e imprevedibile.

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Sbs: Per molte persone che conoscono e amano Anima Kingdom, cosa diresti loro su quanto il film sia diverso da o influenzato da o abbia il tocco di David Michod.

David Michod: Penso che The Rover dia la sensazione di essere fatto dallo stesso ragazzo che fece Animal Kingdom. The Rover è più agile nella narrazione e più epico nei paesaggi, ma come Animal Kingdom, parla della tristezza delle persone e del loro tentativo di dare senso ad un mondo che senso non ha più.

Source - Traduzione



Edited by Alexandra Borgia - 16/5/2014, 19:08
 
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brianne
CAT_IMG Posted on 16/5/2014, 20:07




penso che sia un film molto forte, di sicuro Rob sarà bravissimo, già si vede dal trailer, spero anche che mi piaccia
 
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CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 12:17

Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

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The Rover: Primi pareri dallo Screening Press al Festival di Cannes

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In questo preciso momento, a Cannes, c'è lo screening privato per la stampa dell film di David Michod, con protagonisti Guy Pearce e Robert Pattinson.

Pop Sugar twittera dalla sede:

"Thanks for The Rover wishes, guys. WE'RE IN! We'll bring you all the scoop on Rob's performance postscreening."

"Grazie degli auguri per The Rover, ragazzi. Noi siamo qui! Vi porteremo tutti gli scoop sulle prestazioni post screening di Rob."

POPSUGAR @POPSUGAR 13 min
Just out of #TheRover screening. Really, a triumph of transformation for Rob. What do you guys want to know?!

"Appena usciti dallo screening di # TheRover. Davvero, un trionfo di trasformazione per Rob. Che cosa volete sapere, ragazzi?"

POPSUGAR @POPSUGAR 10 min
Okay: Rob holds his own with Guy Pearce, excels at his Southern Accent, sings "Pretty Girl Rock" and yes--is frequently shirtless. #TheRover

"Ok: Rob tiene testa con Guy Pearce, eccelle nel suo accento del sud, canta "Pretty Girl Rock" e sì - è spesso a torso nudo. # TheRover "

POPSUGAR @POPSUGAR 7 min
Wonder if @KeriHilson has heard Robert Pattinson's rendition of "Pretty Girl Rock" in The Rover?

"Chissà se @ KeriHilson ha sentito la resa di Robert Pattinson di "Pretty Girl Rock" in The Rover? "


Nigel M. Smith @nigelmfs · 9 min
THE ROVER: bleak and beautiful. Pattinson's best performance by a long shot. Pearce is excellent as always.

The Rover: tetro e bello . Migliore performance di Pattinson su un'impresa difficile. Pearce è eccellente come sempre .

Keith Simanton ‏@IMDbKeith 10 min
Best film @Cannes2014 so far, by far, is #TheRover, post-apocalyptic Western where God is a gun. 9.4/10

Il miglior film @ Cannes2014 fin'ora , di gran lunga , è # TheRover , Western post-apocalittico dove Dio è una pistola . 9.4/10


Joe Utichi @joeutichi · 25 min
Robert Pattinson has real talent, often overlooked. Him singing "don't hate my cos I'm beautiful" pretty apt. #Cannes2014

"Robert Pattinson ha vero talento , spesso trascurato . Lui canta "Non mi odiano perché sono bella" (la canzone di Keri Hilson - Pretty Girl Rock)


Steven Zeitchik ‏@ZeitchikLAT 29 min
So great to see Rob Pattinson actually act. Should have done a gritty genre piece long ago. #TheRover #Cannes2014

È così bello vedere Rob Pattinson agire effettivamente. Devono aver fatto un pezzo di genere grintoso tempo fa. # # TheRover Cannes2014

Steven Zeitchik ‏@ZeitchikLAT 30 min
Also, Pattinson and Pearce as the new Bonnie & Clyde #! #TheRover

Inoltre , Pattinson e Pearce come il nuovo Bonnie & Clyde # ! # TheRover

Winter Wonderland ‏@_Winter_wind 8 min
The first A in this festival, at least for me. "The Rover" A

La prima A in questo festival , almeno per me . "The Rover " A

Winter Wonderland ‏@_Winter_wind 13 min
Seriously, I think at time the whole thing reached unbelievable limits,but damn #RobertPattinson knows how to deliver in a drama

Scherzi a parte, credo che al momento l'intera faccenda abbia raggiunto limiti incredibili , ma dannatamente # RobertPattinson sa come fruttare in un dramma.

Winter Wonderland ‏@_Winter_wind 23 min
Damn! #RobertPattinson and #GuyPearce are brutal, so good in "The Rover" a very riotous film and very very good!

Dannazione ! # RobertPattinson e # GuyPearce sono brutali , così bravi in "The Rover ", un film molto tumultuoso e molto, molto buono!

Traduzione by ALexandra - Via Trilly



Edited by Alexandra Borgia - 17/5/2014, 14:18
 
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*Camille*
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 12:20




sembrerebbe essere qualcosa di grande....
aspetto recensioni e critica: sono curiosa di sapere cosa ne penseranno
 
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-trilly-
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 12:33




The Rover: Prime Recensioni dei Media

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Screendaily : Quando, per gran parte del tratto centrale, il film diventa effettivamente un bizzarro incontro a due per Pattinson e Pearce, The Rover languisce essenzialmente. Eppure, c'è molto da ammirare in questo film, non da ultimo la fusione di alcuni formidabili brutti ceffi, la fatiscenza e la sporcizia ideati dal designer Jo Ford, e il clangore metallico e inquietante di Antony Partos nella colonna sonora.

BuzzSugar : Pearce è il punto centrale del film e una presenza forte come al solito, ma Pattinson ha del formidabile nella sua personale interpretazione della parte. Rey è un personaggio poco attraente in un mondo poco attraente, con i denti marci, un brutto taglio di capelli, e, dall’atteggiamento irrequieto scoraggiante, e proprio per questo non ha senso che Pattinson abbia scelto di rendersi brutto e di allontanarsi dalla sua immagine di rubacuori. Se non altro, il ruolo dovrebbe essere una prova lampante,che con il giusto regista e la libertà di potersi liberare del suo personaggio pubblico, Pattinson dimostra di avere reali capacità ed un certo magnetismo sullo schermo. Potrete giudicare voi stessi quando The Rover uscirà nei cinema degli Stati Uniti il 13 giugno.

Vanity Fair: Quando lo vediamo per la prima volta,Pattinson è coperto di polvere(come nella maggior parte di volte nel film)mentre stringe forte la pistola sulla ferita alla pancia. Ha i capelli tagliati in un modo poco affascinante,e i suoi denti sono simili a quelli di un fumatore accanito di tabacco.Parla con un acuto accento del sud, e lui è tanto nervoso quanto Pearce è freddo e determinato. In una sequenza accattivante, Pattinson canta in falsetto insieme al coro di Keri Hilson "Pretty Girl Rock."

Ciak Magazine: Prima prova di Robert Pattinson al festival 2014 in The Rover dell'australiano David Michôd, fuori concorso: ecco com'è andata

"Dopo la realtà criminale di Melbourne estrema e malsana dell'inarrivabile "Animal Kingdom", con "The Rover" Michod racconta in maniera disturbante e vivida un outback australiano post apocalittico di uomini-bestie, allucinati e amorali. Strepitosi i due protagonisti (Pearce e Pattinson) e la colonna sonora di Antony Partos."
(Luca Barnabé)


First Showing: Mentre il film e la sua trama è ancora piuttosto ferma nella mia mente,più ci penso ed elaboro il tutto, mentre inizio a scrivere qualcosa a questo proposito,più mi rendo conto di quanto Michôd abbia nascosto nel silenzio,nella quiete ogni libero dialogo. E tutto ciò rende ogni singola parola molto importante. Pearce, simile a Ryan Gosling in Drive, sceglie con cura ogni parola, ogni spasmo, ogni movimento di ogni muscolo del suo corpo per fornire una prestazione che la dice lunga, mentre in realtà dice molto poco. Anche Pattinson,nella migliore delle interpretazioni fino ad oggi, ha molto di più da dire rispetto a quanto dice.

Empire Online: I personaggi sono ben elaborati, nonostante i lunghi spazi senza dialogo - Pearce è forte,come lo è sempre stato e Pattinson ci mostra un’interpretazione che non ci saremmo aspettati.

Vulture: Diversi membri della stampa hanno avanzato l'ipotesi che The Rover potesse dimostrare con chiarezza un cambiamento nella recitazione per Robert Pattinson,anche se penso lo abbia dimostrato con successo due anni fa quando ha recitato nel film di David Cronenberg,Cosmopolis, presentato al Festival di Cannes. Ciò che realmente bisogna dire è che The Rover permette a Pattinson di essere virile per una volta, con una pistola tra le mani,la faccia incrostata di sangue e sporcizia nel tentativo di dimostrare la sua virilità dopo Twilight.
E' ironico, poi, che la parte migliore,che mi è piaciuta, di The Rover arriva quando Pattinson - e il film – allenta un po’ il ritmo e diventa più leggero. Seduto da solo nella sua auto prima di una grande sparatoria , Pattinson ascolta la radio e canticchia. La canzone è di Keri Hilson "Pretty Girl Rock", ed offre questo inedita interpretazione in falsetto inaspettatamente dolce, con un Pattinson certo che nessuno lo stia guardando. Pattinson sa cosa vuol dire essere odiato per la sua bellezza, e sa che ci si può comportare in due modi: o si spazzola lo sporco dalla spalla , o, come in The Rover, se lo spalma su tutto il viso.

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Variety Magazine: Pattinson è la grande sorpresa del Film: Pearce è davvero impressionante mentre recita nel ruolo di un uomo che si è estraniato dal genere umano, un uomo toccato dalla disgrazia,che occasionalmente sa essere gentile, l’uomo gentile che appunto avrebbe potuto essere se non avesse vissuto tutto ciò che ha vissuto, privato degli istinti selvaggi di sopravvivenza. Ma Pattinson sembra essere la più grande sorpresa del film, sfoggia un accento del sud molto convincente e ha recitato con dignità,un ruolo che avrebbe potuto facilmente essere un appoggio per dare un buon effetto emotivo. Con la sua pronuncia strascicata e i suoi occhi sgranati suggerisce inizialmente la storia degli ultimi giorni di Lennie Small(dal romanzo Uomini e topi di John Steinbeck), anche se in questo caso non parliamo di un ragazzo affetto da ritardo mentale,ma più di una persona socialmente regredita. Un ragazzo fino ad allora iperprotetto che viene gettato in pasto ai lupi. E Pattinson non forza il personaggio,e non esagera per nulla,ma ha costruito una sorta di empatia verso il personaggio che è completamente vincente.

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The Hollywood Reporter: Fondendo un ibrido di influenze quasi- apocalittiche in un’opera con un proprio carattere pungente , The Rover suggerisce qualcosa come una visione alla Cormac McCarthy dell’Australia a metà strada tra oggi e i tempi di ' The Road Warrior ' .
Il secondo film di David Michod dopo il suo debutto di successo a livello internazionale della gangster saga di Melbourne Animal Kingdom è altrettanto micidiale, ma più ridotto di base, mentre uomini disperati evocano il peggiore scenario di sopravvivenza in un mondo economicamente sventrato, ridotto a un vecchio West dal comportamento fuorilegge.
Debuttando come attrazione di mezzanotte nella selezione ufficiale di Cannes, questo thriller intenso e cruento. che la A24 ha già fissato per l'uscita nelle sale degli Stati Uniti, cerca di trovare un pubblico reattivo in un dramma specializzato. Popolato interamente da immagini riciclate come in questi film ci possono essere, mostra quasi interamente uomini insanguinati, brizzolati e sudati armati di pistole con cui imbastiscono eterni rituali violenti di inseguimento e vendetta sullo sfondo di paesaggi ostili e senza vita - Michod ha comunque sviluppato un ambiente molto particolare per il suo dramma di base. È il momento " dieci anni dopo il crollo" , quando , come mostra, l’economia australiana è crollata e gli abitanti sono ridotti ad avvoltoi , mentre gli interessi minerari asiatici controllano i cordoni della borsa.
Ruffiani , molti dei quali stranieri, non riescono a trovare lavoro e così si sono volti al crimine, nessuna autorità è in grado di mantenere l’ordine e le persone, una volta affabili e accoglienti sono diventate diffidenti ; tutti sembrano avere, e aver bisogno di una pistola a portata di mano.
Con tutte queste condizioni geo -politiche cupe che fanno da sfondo, l’azione di primo piano è fondamentale come quello di un migliaio di vecchi western di Hollywood. Mentre il solitario taciturno Eric ( Guy Pearce ) fa una fermata in un logoro bar asiatico lungo la strada, tre personaggi disperati- il cattivo vecchio Archie ( David Field) , il giovane nero Caleb ( Tawanda Maryimo ) e la testa calda americano Henry ( Scoot McNairy ) - mollano il loro pick- up e rubano la berlina di Eric. Saltando nel pick-up, un Eric infuriato gli dà la caccia e, dopo un inseguimento di scappa e fuggi insolito, finisce molto peggio in misere condizioni.

Questa scena, messa su così com'è, infastidisce per le sue numerose improbabilità drammatiche : Perché i banditi preferiscono l’auto di Eric alla loro? Se non volevano che il proprietario li inseguisse, perché non sono semplicemente scappati su entrambe le vetture? E, avendoli raggiunti, perché Eric è andato fisicamente così vicino agli uomini , ovviamente pericolosi che avrebbero potuto menargli? Ma queste distrazioni vengono presto messe da parte con la comparsa di Rey gravemente ferito ( Robert Pattinson ), il fratello minore di Henry , che è stato lasciato indietro dopo uno scontro a fuoco . Perso e confus , Rey parla in maniera esitante, spezzettata che suggerisce che potrebbe non starci del tutto con la testa. Ma lui riavere Henry, così lui e Eric, uomini vicini al loro capolinea, si rituffano nell'outback per risolvere ale loro questioni con nemesi reciproche.
È un viaggio che lo scrittore - regista Michôd , che ha sviluppato la storia con l’attore Joel Edgerton , utilizza per esplorare una moltitudine di estremi - disperazione, aridità d’animo, cattiveria e ostilità ambientale. Se si immagina per un momento che Eric sta per diventare qualcosa di simile a un protagonista simpatico, tali nozioni sono infrante nel momento in cui uccide inutilmente un robusto nano che gli sta vendendo una pistola. La persona più cordiale e umana a girare in tutto il film , una donna dal cuore caldo ( Susan Prior) che di riflesso chiama Eric 'dolcezza', non dura molto tempo dopo che lui entra nella sua sfera, e si può ragionevolmente affermare che il film sguazza nello squallore di un mondo in cui ogni essere umano è visto automaticamente con sospetto e dove anche un pizzico di apertura o di gentilezza non sarà percepito solo come debolezza, ma verrà sfruttato.

(by Todd McCarthy)

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The Guardian : Robert Pattinson in Apocalypse Now: Il nuovo film di David Michôd , che viene mostrato qui come una proiezione speciale, potrebbe forse essere etichettato come un distopico noir australiano sempliciotto: violento , alienato , consapevolmente punteggiato di piccoli dettagli raccapriccianti. Il suo primo lungometraggio, Animal Kingdom nel 2010, è un thriller sul potere della malavita ambientato a Melbourne; le speranze non avrebbe potuto essere più alte per questo film seguente. Ma le aspettative devono scendere un po'. The Rover è un dramma senza dubbio suggestivo e brutale ambientato in un futuro apocalittico, dopo un 'collasso' : il deserto senza fine ha pali telegrafici su cui corpi crocifissi vengono esposti da una qualche non specificata insurrezione o repressione e l’economia ora dipende dai dollari statunitensi . Ha qualcosa di un più burbero , più cattivo Mad Max , un sapore di immagini australiane New Wave come Wake in Fright, e anche qualcosa di Duel di Spielberg. Dopo un inizio formidabile, il film comincia a serpeggiare , a perdere la sua strada, e la sua presa.

Michôd ha sviluppato la sceneggiatura con l’attore Joel Edgerton che magari hanno aspettato per ottenere uno dei ruoli principali – forse quello che è andato a Robert Pattinson. il cui personaggio Rey viene dal Sud America, con una sorta di recitazione accademico-sempliciotta. Esattamente come lui e suo fratello Henry ( Scoot McNairy ) siano venuti a trovarsi in questa Australia disastrata non viene mai spiegato. Rey e Henry, insieme a un paio di altri ragazzi , Caleb ( Tawanda Manyimo ) e Archie ( David Field) stanno fuggendo dopo la violenta e maldestra rapina a mano armata : ma Rey è stato lasciato indietro nella strada polverosa, dato per morto. La banda distrugge in uno scontro il camion, e impulsivamente rubano una macchina parcheggiata. Questa appartiene a un brizzolato, logoro, solitario e barbuto interpretato con intenso sguardo ardente da Guy Pearce . Con determinazione fanatica, questo decide di riprendersi la sua macchina, utilizzando il fratello ferito interpretato da Pattinson per aiutarlo in questa ricerca, e di acquistare una pistola per rendere più efficece una terribile vendetta nel desolato Outback.

Per Pearce , sembra che il furto della sua auto sia l'ultima goccia. Forse è l’ultima traccia del suo rispetto di sé, o forse , da qualche parte nella sua anima bruciata , sente che una vendetta brutalmente violenta per il furto della sua auto sia un addio opportunamente suicida a tutta la felicità umana. Chi esattamente egli è , e come esattamente ha raggiunto questo stadio non è chiaro. Il momento in cui mostra qualcosa di più vicino ad un'emozione umana o simpatia è quando vede una mezza dozzina di cani tenuti in gabbia in un garage appartenente ad un medico tormentato. Forse è una chiave per la sua personalità.
In realtà , il film è di per sé un po' la storia di un cane ispido.
Lo script cambia strada e porta Pearce insieme al povero, ignorante , incompetente giovane rapinatore interpretato da Robert Pattinson . Pearce era effettivamente riuscito a dare la caccia alla banda usando il loro furgone, che risulta essere perfettamente in grado di muoversi: è plausibile che i ladri avrebbero abbandonato il loro veicolo casualmente come avevano abbandonato Rey , anche perché il fatto che non lo richiedano semplicemente indietro una volta che si rendono conto che è integro, non è spiegato in modo soddisfacente . Andando da Rey, e anche dopo , il personaggio di Pearce incontra tutti i tipi di figure spaventose e bizzarelà fuori nel deserto : persone in baracche in rovina che cercano di vendere roba , e persone che sono diventati selvatiche in uno strano mondo alla Diane Arbus (fotografa americana che scattava foto ad emarginati).
A un certo punto, si imbatte in quello che sembra essere un circo itinerante che non è più in grado di fare qualsiasi viaggio - e trova alcuni nani , chiede loro se hanno visto qualcuno nella sua auto , e se può acquistare un'arma. È certamente molto inquietante ma una scena molto artificiosa di violenta stranezza. La tensione cala, mentre Pearce spazia intorno al deserto polveroso avendo questi incontri inquietanti, ma casuali.
Michôd crea una buona dose di minaccia ambientale in The Rover ; Pearce ha una presenza che ribolle rancore. Ma sentivo che c’era un po' di confusione e le linee pulite di conflitto e di tensione erano state vaghe: l’ambientazione nel futuro distopico non aggiunge molto e non è stato immaginato in modo molto rigoroso . Ho anche avuto il sospetto che la sceneggiatura dovrebbe forse essere passata attraverso una o due bozze, o forse tornata a un precedente progetto, quando il casting è stato definito.
Beh , Michôd offre certamente un po' di rabbia cervellotica e disperazione senza direzione.

( Peter Bradshaw)

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Indiewire/The Playlist: Dopo aver dimostrato, con il formidabile "Animal Kingdom", che poteva prendere una storia potenzialmente piccola di uomini disperati e farla diventare qualcosa di molto più grande, David Michod tenta qualcosa come l'opposto con 'The Rover', prendendo l’epico e travolgente sfondo di un deserto australiano post-apocalittico e polveroso , e trasformandolo in un piccolo road movie a due mani, tanto spartano quanto il suo film precedente era esagerato. È solo un segno di ciò che è il talento del regista, che può, sulla base della proiezione per la stampa a Cannes di questa mattina, dirigere un tale lavoro distintivo e convincente in entrambi i registri. Perché 'The Rover' è un film affascinante, imperfetto ma di tanto in tanto brillante, e non è per niente il film che ci aspettavamo. Desolato, brutale e inesorabilmente nichilista, e con solo sporadici lampi nell' umorismo più mordente per alleggerire il carico,appare inaridito, come se la storia fosse semplicemente evaporata al calore del deserto e tutto quello che resta sono le sue ossa essiccate. In senso buono.
Un laconico titolo di apertura ci rivela che siamo dieci anni dopo 'il crollo', un uomo senza nome (le nostre note stampa lo chiamano Eric ma non ricordo che il nome venga mai effettivamente citato) interpretato da Guy Pearce con faccia sporca e barba incolta , si ferma in una baracca sulla strada a riposarsi. Il lungo inizio senza parole, soffermandosi sul volto inespressivo di Pearce, è stridentemente interrotto da una scena alla ” Reservoir Dogs “, con un camion che corre all’impazzata, detro al quale tre uomini stanno scappando dalla scena di un crimine (ndt: Reservoir Dogs è il titolo originale di Le Iene di Tarantino).
Uno di loro, Henry, interpretato da Scoot McNairy, è ferito alla gamba e si sta lamentando del suo stupido fratello Rey ( Robert Pattinson ), che è stato colpito allo stomaco e abbandonato dalla banda a morire sulla scena. Questo provoca un disputa, che a sua volta provoca un incidente. Nel primo esempio di spirito coraggiosamente asciutto del film, vediamo lo schianto attraverso la finestra della baracca in cui Eric siede, sottolineando la natura fortuita di tutti gli eventi seguenti: la rottura del camion, gli uomini che rubano la macchina di Eric, cosa che risulterà essere stata una cattiva decisione per tutti loro, per usare un eufemismo. Per ragioni che non capiamo, fino all'assurda ma stranamente soddisfacente fine, lo spietato, inarrestabile Eric è assolutamente intenzionato a riavere la sua macchina a qualunque costo – e il costo sarà sanguinoso. Incontrando il ferito Rey, Eric lo ricuce in modo che potrà portarlo fino ad Henry, ma lungo una strada disseminata di cadaveri di persone che uccidono senza scrupoli(ma non senza rimorsi) il loro rapporto evolverà in qualcosa di po’ diverso dal rapporto “rapitore/ostaggio” in cui era iniziato.
Diciamo un po', perché l’arco del cambiamento che i personaggi subiscono è piccolo e brillantemente minimizzato dagli attori; Pearce è credibilmente avvincente come 'L’uomo dalla faccia di pietra che non ha un nome, se non, forse, Eric' e Michod sfrutta il suo carisma in tutto il suo valore nelle numerose riprese estese, mentre Pattinson, per il quale inizialmente eravamo preoccupati, avrebbe potuto essere troppo carico di tic per convincere pienamente, in realtà offre una performance che riesce ad essere incisiva piuttosta che artificiosa. È certamente il meglio che abbiamo visto da lui , nonostante la questione dell’accento da bifolco scemo,in cui l’attore si impegna completamente. Il contrasto tra questi uomini, Pattinson irrequieto, Pearce impassibile, è marcato ed è proprio nello spazio tra i due, punteggiato da raffiche di mitra, che il film vive davvero.
Ma l’inconviente di questo approccio messo giù a nudo è che i difetti sono amplificati nel risultato finale – non c’è nessun posto per loro per nascondersi. E così abbiamo passato un po’ di tempo a chiederci perché gli uomini non si limitano a restituire ad Eric la sua macchina, quando diventa evidente che il loro camion funziona di nuovo, ed è davvero un mezzo più veloce e pratico per le loro esigenze. E a volte il dialogo è così laconico da essere quasi un po’ comico, con Eric che risponde alla maggior parte delle domande ripetendo la stessa domanda, e solo dopo un lungo silenzio. E va detto che il film, nonostante la sua linea sanguinaria (un sacco di cervelli imbrattano un sacco di muri) e la natura cinetica del formato road movie, è in realtà molto lento, e mette un po’ alla prova la pazienza degli spettatori in attesa di una più tradizionalmente propulsiva narrazione. In realtà, a volte, se incontriamo alcuni dei pittoreschi personaggi collaterali che popolano questa visione polverosa dell’inferno, o la costruzione di un quadro delle 'regole' di questa terra senza legge o (più probabile) il tentativo di vagliare le scene ed episodi da mettere insieme per dare un significato a tutto questo, si può percepire la ricerca esasperata di Michod; come se lui sia nel processo della ricerca di un film e lo trova solo a volte.
Ma importa realmente? È questo il punto? la chiaramente disperata, esistenzialista curva del film potrebbe suggerire che la ricerca di un significato profondo è di per sé un esercizio inutile e piuttosto assurdo. Ancora una volta, in un contesto di tanta vacuità, il piccolo barlume di umanità che scatta tra Eric e Rey si percepisce memorabile, e salva il film, tetro come è da diventare deprimente.

“Non tutto deve essere circa qualcosa” afferma Rey in un frangente, e non è così adatto per suggerire che il film di Michôd è una sorta di niente, ma è davvero sul nulla – il nulla e un mondo che va inutilmente ad esistere in assenza di compassione o empatia.
Accompagnato da una colonna sonora di orchestre di droni e impulsi elettronici interrotti da alcuni brani assurdi (tra cui uno molto divertente 'Don’t hate me cause I’m beautiful'canticchiato insieme a Pattinson) la storia di Michod e Joel Edgerton si è avvicinata al tragitto di 'Animal Kingdom', ma potrebbe non essere abbastanza per raggiungere le vette di quella 'crime saga', ma soddisfa probabilmente un’altra funzione importante: mostra che Michod sa lavorare con altri generi e strutture, e ancora sa fare un film che è inconfondibilmente suo, ed è così che sono fatti gli autori. [B +]

Traduzione 1 -2 - 3 - 4



Edited by Alexandra Borgia - 17/5/2014, 19:47
 
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milady
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 12:43




The Rover: "Un film tranquillo che parla ad alta voce" (firstshowing.net)

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Il potere del silenzio. Al Sundance nel 2010 ho adorato un grintoso,implacabile poliziesco australiano chiamato Animal Kingdom , diretto da David Michôd . Il suo prossimo film, intitolato The Rover , è stato appena presentato al Festival di Cannes 2014 e Michôd ancora una volta ha creato un sovversivo thriller post-apocalittico inesorabile, brutale e attentamente calcolato con note di Mad Max . Ma un paragone migliore, anche se io odio farlo, è quello con Drive di Nicolas Winding Refn , il film che esplose a Cannes del 2011. Il potere di The Rover è nel suo silenzio, e nelle immagini desolanti. le Scelte e le inquadrature di Michôd parlano ad alta voce senza essere rumorose.

Va detto fin da subito che The Rover non è un film per il solito pubblico. Come con Drive , che ha lasciato un po’ stranamente confusi e annoiati, si tratta di un film con dialoghi minimi, e senza guide, senza manubrio ad aiutare il pubblico. veniamo solo gettati in questo mondo squallido “10 anni dopo il crollo” senza introduzione, o qualsiasi presentazione, spiegazione, o retroscena.
Il film segue Eric, interpretato da un barbuto, macabro Guy Pearce , la cui auto è stata rubata nelle scene di apertura. Lui vuole solo la sua macchina, e per seguire i ladri, deve intraprendere un viaggio attraverso le lande della desolata polverosa e incenerita selvaggia Australia. Lungo la strada prende su Rey, un biascicante “idiota”, interpretato da Robert Pattinson, che lo porta a malincuore da suo fratello.
Invece di mostrare la maggior parte dell’azione e seguirlo come un cameraman di Hollywood, il regista David Michôd imposta il fotogramma e lascia che le espressioni degli attori parlino da sole. L’azione è in background e si svolge intorno a loro, mentre continuano sul proprio percorso attraverso questo deserto polveroso. È possibile seguire , volendo, chiedendosi dove porterà, cosa significa tutto questo, e se qualcuno sta per rivoltarsi contro qualcun altro in un qualunque momento. A una girata di testa, un grilletto può essere tirato, e un personaggio che abbiamo appena incontrato può essere andato per sempre, senza nemmeno una pausa per un momento di riflessione. Non ho potuto fare a meno di chiedermi se c’è un messaggio anti-pistole/violenza sepolto in profondità all’interno di questo grazie alla sua cruda brutalità implacabile .

Mentre il film e la sua esperienza sono ancora fresche nella mia mente, più ci penso e lo elaboro anche mentre scrivo, più mi rendo conto di quanto Michôd ha nascosto nel silenzio, nella quiete e nei momenti senza dialogo. A sua volta, questo rende ogni ultima parola detta molto più importante. Pearce, simile a Ryan Gosling in Drive , sceglie con cura ogni parola, ogni contrazione, ogni muscolo del suo corpo per fornire una prestazione che la dice lunga, mentre in realtà dice molto poco. Anche Robert Pattinson, dando una delle sue migliori irrequiete e riservate performance fino ad oggi, ha molto più da dire tra ogni parola che dice.
Michôd è uno di quei rari cineasti che ha uno stile che sovverte le nozioni tipiche del cinema semplice, e sfida il pubblico a guardare più in profondità, a cercare tra le performances e il dialogo, per trovare una profondità più significativa sotto la superficie. Si tocca la realtà attuale dell’umanità, e quanto di profondo c’è in ogni persona. L’idea che, anche se non possiamo dire esattamente tutto quello che vogliamo, noi vogliamo trasmettere così tanto, e le nostre azioni spesso parlano più delle parole. Michôd ha attinto a questo con un dramma post-apocalittico originale, grintoso, e stimolante. Devo vederlo di nuovo, per avere ancora di pìù, per trovare di più in esso, so che c’è molto di più che non ho ancora scoperto.
Valutazione: 8 su 10

(by Alex Billington)

Traduzione - Source

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The Rover: Recensione in Anteprima del film di David Michôd

The-Rover-11

Sono trascorse una decina d'anni da quando il mondo non è più lo stesso. Un uomo cerca ristoro in quello che forse un tempo fu un locale, oppure un garage, difficile a dirsi. Tre uomini, in un altro contesto, percorrono una strada tutta dritta a bordo della loro jeep. Discutono animatamente, accapigliandosi su stupidaggini; finché il conducente non effettua una manovra avventata, facendo ribaltare la jeep, che strofina rovinosamente sull'asfalto per parecchi metri. Conclusa la corsa serve un'altra auto. Detto fatto, a pochi metri c'è un'utilitaria: basta rompere il vetro e sfrecciare. L'uomo che abbiamo lasciato in quella specie di locale esce di corsa, assistendo alla scena di questi tre scappano a bordo della sua auto.

Comincia così The Rover, ovvero la post-apocalisse raccontata da David Michôd. Immediatamente dopo gli eventi appena descritti, il tizio derubato si mette alla ricerca della sua auto, per quella che è più una caccia. Michod sceglie il western, il suo protagonista è un senza nome mosso da una missione, chiaramente a noi sconosciuta. In un'Australia che ad averla visitata non appare nemmeno diversa da come è ora: periferica, selvaggia, proprio come il vecchio West. Un luogo quintessenzialmente ostile, che guarda all'ultimo capitombolo della civiltà quasi con indifferenza.

L'ambiente in The Rover ci dice molto, e non solo in relazione a quanto appena accennato. Gli scorci, le ore del giorno, parlano di una ritrovata "primordialità", la stessa che segue a un reset e che dunque rimette in gioco tutto. La trama è ridotta all'osso, stando comodamente nel tanto abusato foglio A4. Ma in fondo quello che segue Michod altro non è che un modello, ripescandolo da dove si è già detto. Questo permette al regista di Animal Kingdom di concentrarsi su altro, quel 'altro' che è in buona sostanza il suo film.

Un western sporco, crepuscolare, forte a dispetto della sua dimensione - perché The Rover è un film piccolo. E Michôd di rischi se ne prende eccome per consegnarcelo, è giusto dirlo. Il ritmo è estremamente pacato, salvo qualche estemporanea accelerazione che vive del colpo del momento. Senza illuderci, perché nemmeno quando parte l'auspicabile sparatoria il clima s'intensifica più di tanto. L'intensità, quella vera, in The Rover attiene ai personaggi, al loro incedere lento in un modo che nessuno di loro riesce più a decifrare (e come potrebbe?). Sperduti, impauriti, in alcuni casi fuori di senno, anche quei comprimari "costruiti", evidentemente fuori luogo, funzionano perché attraverso le loro stramberie, i loro atteggiamenti inquietanti, c'è tutta la tragedia di un contesto pericolosamente allo sbando.


Nonostante tutto ciò, la componente narrativa non viene del tutto accantonata, bensì ridotta, alleggerita il più possibile per consentirci di vivere quel mondo, respirarlo. Non che Michôd ci riesca appieno, ma il suo rimane un più che dignitoso esperimento sul genere, degno e interessante per com'è, non per ciò che avrebbe potuto essere.

Il duo Pearce-Pattinson riesce alla meraviglia, aggiungendo uno strato ulteriore su cui varrebbe la pena soffermarsi in dettaglio se non si corresse il rischio di dire più del dovuto. Vi basti che senza di loro il film sarebbe proprio un'altra cosa - azzardiamo: fine a sé stessa addirittura. Cani randagi senza meta, che non appena ne trovano una si comportano come non credevano di essere capaci, ossia legando tra loro. Dissuasi all'inverosimile da un mondo in cui la ben nota locuzione latina 'homo homini lupus' è stata ulteriormente esasperata, assumendo un'accezione ancora più violenta. Perché violenta è l'esistenza in quel mondo lì, non tanto gli uomini in sé, i quali non hanno nemmeno il tempo di adeguarsi a dovere.

Ma stiamo uscendo fuori dal seminato. D'altronde The Rover, dato il filone d'appartenenza, è film che si presta notevolmente a certe dissertazioni. Ma perché caricare questa affascinante lavoro di speculazioni? Michod riesce probabilmente laddove Refn aveva fallito con Only God Forgives (che, per dovere di cronaca, il sottoscritto ha particolarmente apprezzato): andare oltre la pura atmosfera, malgrado questo sia l'elemento pregnante dell'opera. Il regista australiano trova in qualche modo un pertugio per infilarci qualcosa che punti pure allo stomaco, sebbene coperto da un manto di sana intellettualità, che più che alla citazione e alla cultura punta punta a ragionare su uno stato di cose. Per immagini. Come piace a noi.

Voto di Antonio: 8,5

CineBlog



Edited by Alexandra Borgia - 18/5/2014, 10:54
 
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CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 12:55

Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

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brianne
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 13:17




wawwww...........finalmente Rob viene apprezzato per quel che vale!
 
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milady
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 13:19




"@HitFixGregory The Rover is tough stuff. Biggest departure 4 Robert Pattinson to date. Movie has impressive moments but too precious 4 material. ‪#‎Cannes




"@lindsaylmiller Just left ‪#‎TheRover‬ screening. My love for Guy Pearce knows no bounds but I also was surprised by Pattinson. Remarkable film. ‪#‎Cannes2014‬"






"@firstshowing The Rover - Subversive, gritty, brutal, questionable. Touches of first Mad Max. A very quiet, but loud film. Bearded Guy Pearce is badass
 
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Moni12
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 14:16




Era ora che capissero quanto bravo è il nostro Rob!!! È inutile dire che sono super orgogliosa di lui!!!
 
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mar marliv2004 liv
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 14:30




Ciao ragazze mi sono presentata coma da suggerimento nel salotto degli artisti e adesso sono emozionata a scrivere e commentare
Dal trailer visto la cosa che mi ha stupito di più sono state le sue espressioni reali non sembra che stia recitando penso che la stampa si sia stupita di come si sia calato nella parte
Sono molto orgogliosa di lui e mi stupisco che un festival così importante non abbia messo il competizione il film
 
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milady
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 15:24




Lo ripeto questo film spacca..........................................
 
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milady
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 16:05




Review: Robert Pattinson and Guy Pearce sizzle, but slow-moving 'Rover' still disappoints
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CANNES - David Michod's "Animal Kingdom" was a venal little crime drama with strong, unsparing character work, and it garnered him international attention, with Jackie Weaver eventually landing an Academy Award nomination for playing a mother who was only slightly less terrifying than the Alien Queen. Little wonder he was able to attract some big names to his new film, "The Rover," which is making its premiere as part of this year's Cannes Film Festival.

It's been programmed as part of the Midnights section here at Cannes, but I would imagine any audience coming off of a long day of screenings who tries to actually sit through this at the tail end of their day is going to find themselves struggling. Glacially paced and intentionally minimalistic, "The Rover" tells the story of how a man living in Australia ten years after "the collapse" hunts down the men who took his car. That's it. That's the entire narrative arc of the film, and while there are other characters and certain events that serve as digressions, it all eventually comes down to a man pursuing some other men because they took his car and he wants it back, and while there are some very strong performances in the film, the movie is inert, dramatically speaking, and covers such familiar ground that I can't really recommend it.

One choice that struck me as strong comes right at the top of the film, when a single title card sets up where and when the film takes place. "Australia. Ten Years After The Collapse." That is all the information you're going to get about what happened, and that's fine. For the most part, when people refer to "post-apocalyptic" films, they're not really use that word right. An apocalypse would end everything, not just send us scrambling for resources. But a collapse? That's something I can get my head around and imagine actually happening, and the way it's presented here, I feel like there are already plenty of places that look and feel like this in today's third-world.

Guy Pearce, sporting a haircut that looks like it was given to him by three blind men during an earthquake, plays an unnamed man (no one ever calls him "The Rover" in the film, even though that's how the press notes explain the title) who is incensed when three guys, played by Scoot McNairy, David Field, and Twanda Manyimo, steal his car because they are running from… something. At the scene of that something, Henry (McNairy) left his brother Rey (Robert Pattinson) laying in a pool of his own blood, presumably on his way to death. Eventually Rey and the Rover team up to track down Heny, each for their own reasons.

I've seen a ton of movies in this general drama, and Michod definitely displays a knack for world building here. I like that this is not George Miller's Wasteland, a place full of carnival freaks who are delights to have taken power. There is something very straightforward about the way Michod lays out his plot, which is pretty much the least important part of the film to him. He seems far more interested in the unspoken, the chemistry between Pearce and Pattinson, and the way violence is used in place of conversation in a land where everything is this desperate, where nothing is easy.

There are certainly things I enjoyed in the film. Pearce is a strong center to the film, constantly holding back rolling waves of violence and fury. He quietly shakes instead of lashing out every time, and it's obvious that while the transition between the world of now and the world of the movie has been hard on everyone, Pearce plays his part as a man who was broken and who not only can't put himself back together, but who has lost the piece he would need. He is a dead man who refuses to lie down, kept moving only by the habit and by that rage he carries around.


Robert Pattinson's Rey seems like he's barely able to function as a person. He mumbles, he seems like a bit of a dummy, and while he seems capable of violence, he feels like a scared kid who's constantly terrified of everyone else, unsure why people do what they do, unable to communicate on those rare occasions that the synapses all actually do fire. He's very good in the role, and while I'm not crazy about the film as a whole, if Pattinson keeps making choices like this and his ongoing collaboration with David Cronenberg, there may actually be a future for him where people are genuinely shocked to learn that he starred in the "Twilight" movies.

The film's basic game plan is long stretches of near silence, oblique dialogue that says nothing, punctuated only by momens of ugly violence presented in a matter of fact way. Even in those moments, it feels like the design here is to anti-glamorize the brutality. It is matter of fact. It's simply the way people interact at this point, as everyone tries to hold on to whatever they still have. Natasha Braier's cinematography (the film was shot on Super 35mm film) is bleak and bright, capturing the heat and the hopelessness of the Australian landscape. Antony Partos contributes a very simple but effective score, and Jo Ford's production design tells much of the story simply by virtue of the spaces these people occupy.

There is a payoff to the film, an eventual punchline that throws the actions of Pearce into a new light, but it's so slight, and the film itself is so deliberate, that I simply didn't care. "The Rover" is not by any means a bad film, but it is too slight to support the weight that everyone brings to it. It is worth seeing if you're a fan of the filmmaker or either of the lead actors, but it feels like a film that mistakes somber for significant. Just because your characters are hollow men, that's no reason to make a hollow film. I suspect there will be people who look into this film and see something deeper reflected back at themselves, but that will say more about them than the movie itself. David Michod will continue to work, and I definitely think he's got talent, but this is more of a stutter than a step forward.


Fonte


Riassumendo , sono tutti concordi sulle buone prestazioni di Rob e Pearce , per quel che riguarda il film invece ci sono critche contrastanti................................................ma l'importante è che si stiano finalmente rendendo conto , che Rob il talento ce l'ha. Spero che non facciano come due anni fa che dopo le critiche positive sulla sua interpretazioni in Cosmo , se ne sono belli che dimenticati e oggi cadono dal pero.

Edited by brianne - 17/5/2014, 18:04
 
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Clara Girasole
CAT_IMG Posted on 17/5/2014, 17:01




Cannes iniziato bene.
Chi ben inizia....
Forse era diverso......non importa ......bel weekend
A stasera
 
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1020 replies since 3/5/2012, 21:33   19925 views
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