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| Un parto il capitolo in parte per il riordino degli appunti in parte perché mi sono presa delle pause perché non stono stata proprio al top massimo di salute, sento il caldo... Niente da dire, siamo nel vivo si parte con combattimenti sesso (eh sono umani) e scelte difficili. POV CASSIE
Tornati a casa dopo la vittoria della Battle Royal siamo crollati addormentati vestiti sul letto. Altro che festeggiamenti, la tensione aveva veramente giocato un brutto scherzo e noi non ne potevamo più di tutto questo, per cui il letto ci aveva accolto e spedito nel regno dei sogni in un colpo solo. Avevamo vinto una battaglia, ma di certo non la guerra, purtroppo eravamo appena agli inizi ed entrambi eravamo consapevoli che la guerra sarebbe finita solo con Jack piegato alla federazione e alla sua autorità. Ed eravamo entrambi consapevoli che non sarebbe bastato andare lì e dire “Sì okay ho sbagliato sto dalla vostra”, ci sarebbero stati scontri da fare, colleghi stimati da menare e sottostare alle loro regole. Accendere faide inutili solo perché i capoccia lo avevano deciso, tradire colleghi stimati e fare male quando necessario. Problema comunque che neanche si pone, visto che Jack non sarebbe più ritornato il cattivo che era stato un tempo. La sua coscienza a lungo messa a tacere nel periodo in cui aveva fatto il mercenario oramai non si sarebbe più assopita, non c’è altra soluzione che andare avanti per questa strada accettando ogni conseguenza con la consapevolezza che il pubblico cominciava a stare dalla sua parte e qualche lottatore cominciava a stimarlo. Dave in primis… Il suo intervento nel match contro la finta famiglia di contadini la dice lunga sul fatto che stesse rivalutando la sua opinione per Jack e Mark. Dave è notoriamente un lottatore che non combatte per soldi ma perché ama la lotta e la compagnia, e ci mette il cuore in ogni combattimento, per molti è lui il vero volto della federazione e non il pupillo di JD. Stimo molto Dave, ma dal canto mio spero che in un futuro non molto remoto possa diventare Jack il vero volto della compagnia, nessuno lo merita più di lui e non parlo solo da donna innamorata, sono comunque in grado di esprimere un giudizio obiettivo per quanto riguarda la federazione ed i vari lottatori che ne fanno parte. So che Jack ha sbagliato in passato, ma questa sua redenzione può comunque essere un esempio per gli altri di ciò che si riesce a fare nella vita scegliendo la strada giusta, si può sbagliare ma ci si può anche rialzare. Nessuno a questo mondo nasce buono e giusto e senza macchia… Al mattino vengo svegliata da un invitante profumo di caffè, che porta ad un inevitabile gorgoglio del mio stomaco, segno di una fame nera. Mi faccio una doccia veloce, ottima per scaricare le tensioni della sera prima e poi arrivo in cucina. “Giorno amore, come stai?” chiedo a Jack appena arrivo nella stanza “Bene, ieri sera sono crollato come una pera cotta, non ne potevo veramente più, ero stanco, fisicamente e mentalmente.” “Lo immagino, la rissa è stancante e di colpi ne hai presi, i lottatori erano tutti a dei livelli abbastanza alti.” “Oramai ti ci sei fatta una cultura sopra anche tu eh? Mi spiace…” “Ah non ricominciare col mi dispiace ti prego… A proposito, come stai nei punti dove ti hanno colpito? E guarda che voglio una risposta sincera, se me li chiami banali rischi del mestiere più che in una rissa ti troverai a doverti difendere da una donna armata di padella…” In realtà non gli avrei mai fatto niente, ma questo nostro scherzare aveva il potere di stemperare tutto e di normalizzare il nostro rapporto. “Cassie, non ho più intenzione di mentirti da quella famosa notte, quella dell’imperdonabile peccato commesso da Rick, quella in cui la mia fiducia è definitivamente morta verso tutti tranne che verso di te. La schiena mi fa ancora male, il poco riposo avuto non mi è bastato ed io come sai non sono uno che si risparmia sul ring, ogni colpo che prendo non sempre non lascia strascichi, specie quelli del bulgaro, è una macchina da guerra lo hai visto, per cui ieri sera sono passato dai paramedici i quali mi hanno dato delle pomate per lividi e contusioni e mi hanno consigliato in caso di forti dolori di prendere degli antidolorifici…” “Che tu non hai preso vero Jack?” rispondo io finendo la frase per lui… “Cassie lo sai come la penso su quelle robe, sai perché le odio e sai che se posso le eviterò sempre, l’unica cosa che accetto è quel poco di anestesia quando mi devono mettere i punti e per ora ringrazio Dio che è capitato solo un paio di volte.” Sì sapevo perché Jack odiava gli antidolorifici, nel mondo della lotta era facile diventarne dipendenti, fino a dover aumentare il dosaggio per ottenere un qualche blando effetto, fino a doverle mischiare con l’alcool per avere del sollievo, fino a rimanerci secchi. Alcuni lottatori erano deceduti per abuso di antidolorifici e alcool, tra cui qualcuno molto vicino a Jack. No, non li avrebbe presi gli antidolorifici, a meno di non arrivare al limite massimo della sopportazione e forse neanche allora li avrebbe presi. Non lo avrei forzato a prenderli, ma mi sarei offerta di fargli un massaggio ogni qualvolta fosse stato necessario, sperando col contatto di lenire anche il dolore oltre ai lividi. Molti penseranno che dovrei impormi, beh per me non funziona così un rapporto. Men che meno il mio rapporto con Jack. “Jack amore fai come ti senti, se preferisci usare solo le pomate sono con te, e ti aiuterò a metterle, quanto alle pasticche so perché sei contrario, e di certo non ti forzerò a prenderle, non farei mai niente che ti possa danneggiare, lo sai.” L’abbraccio di Jack mi fa capire che anche stavolta sono riuscita nell’intento di stargli vicino e di rasserenarlo. Senza contare che su alcune cose mi trovato perfettamente d’accordo con lui. In alcuni casi il dolore poteva essere molto forte ma riempirsi di antidolorifici non era una soluzione. C’era sempre il rischio di trovare quel lottatore fuori di testa che era nato per fare del male per cui qualunque pasticca alla lunga sarebbe diventata inefficace, a meno di non abbracciare la strada della dipendenza, cosa che nel caso di Jack non volevo che accadesse. Anzi avrei lottato con tutte le mie forze e dato l’anima per impedirlo. “Stasera che succede Jack?” “Stasera credo di dover di nuovo combattere, ma ancora non ci hanno detto di cosa si tratta.” Ecco ci mancavano altro che le sorprese. Caro JD… JD altra grande incognita per me. Come capi della federazione lui con sua moglie erano da fucilare seduta stante, li guardavi come coppia quando lui ancora lottava ed erano uno spettacolo per chi credeva nell’amore eterno. Ma visto che ultimamente il JD romantico era proprio sparito dalla faccia della terra meglio non esternare questi pensieri a Jack e cercare di calmare l’ansia con una sigaretta. Mi avvio alla borsa e prendo il pacchetto ma quando arrivo al tavolo e faccio per aprilo la mano di Jack si posa sopra la mia. “Cassie ascolta, io è da un po’ di tempo che ci penso, da quando sei stata male anche per colpa della mia stupidità, so che in casi normali non fumi molto, ma vorrei che tu provassi a smettere, ho già perso molto in questi giorni ed il pensiero che quelle schifezze ti facciano star male di nuovo mi tormenta, ti amo, sei una delle poche belle che mi sono rimaste, per favore prova almeno…” Dio Jack ti ha mai detto nessuno che quando ti ci metti sai giocare sporco? Beh te lo dico io. Sì ha ragione non fumo molto, e in fin dei conti potrei anche smettere del tutto, avevo iniziato tempo fa per dei motivi che neanche mi ricordo bene, ed era anche capitato che quando il clima non era affatto teso io riuscissi a stare periodi molto lunghi senza toccarne una. Era questo il momento giusto però per smettere? Una parte di me sapeva perfettamente che non lo era, l’altra parte però voleva provarci almeno, esattamente come Jack si stava impegnando a farmi entrare totalmente nel suo mondo ora che gli ero rimasta solo io, ora che aveva capito che con me poteva smettere di fingere di fare il supereroe perché in quanto sua donna avevo il diritto di sapere come stavano le cose, io potevo impegnarmi a smettere con queste se lo faceva stare meglio… Apro il cassetto del mobile di cucina, ci faccio scivolare dentro sigarette ed accendino e lo chiudo con un colpo secco. “Proviamo dai, Jack.” Il bacio che posa sulla mia mano ed il sorriso che ricevo, mi scaldano il cuore, non sarà facile, lo so, la sigaretta è la mia valvola di sfogo quando non voglio che lui mi legga troppo dentro, quando voglio urlare ma non posso perché la situazione richiede che faccia la forte, quando il gioco si fa così duro da farmi rimangiare ogni promessa e mettere in scena le peggiori telenovelas brasiliane viste e non, con tanto di lacrime e scene di isterismo, ma posso provarci. “Amore ascolta, volevo dirti un’altra cosa, questo è il periodo in cui gli incontri in giro per gli Stati Uniti e per gli altri paesi si intensificano, che fai resti a casa come l’anno scorso o mi segui? Per me non è un problema, e non credo che faranno storie neanche gli altri, capoccia compresi, anche se di loro mi frega il giusto. Sei una compagna discreta, e per niente portata a stare sotto i riflettori con me, quindi che pensi di fare? Stai a casa o mi segui?” Restare a casa o seguirlo? Decisione molto difficile, se da un lato lo stare a casa mi consente di muovermi e di cercare un lavoro, la lontananza da lui in questo momento così delicato mi ridurrebbe ad una larva umana, è già stata abbastanza dura lasciarlo partire l’anno scorso quando aveva l’appoggio degli altri due, stavolta di abbandonarlo non me la sento proprio, tuttavia è una decisione che va riflettuta per bene, per cui gli rispondo che al massimo stasera gli darò la risposta. “Jack, non me l’aspettavo una notizia così, ti posso rispondere stasera con più calma? Vorrei avere modo di pensarci per bene, entrambe le decisione hanno pro e contro e vorrei pensarci un po’ e poi parlarne con te.” “Okay, come vuoi…” Non mi sembra felice di questa decisione, forse si aspettava un sì immediato? “Jack?” “Vado a prepararmi per stasera Cassie, tra poco dobbiamo andare ed io ho ancora bisogno di concentrarmi” Cassie sei un genio se non te lo ha mai detto nessuno dittelo da sola… Cioè sto poveretto ti fa capire che ha bisogno di te anche in trasferta e tu te ne esci con _ci devo pensare_ geniale ragazza mia. La prossima volta che fai? Chiami JD per chiedergli un consiglio sul regalo di compleanno da fargli? Non ha preso bene la mia richiesta di tempo, non sono stata brava in questo, ma l’ansia di non pesargli a volte mi fa brutti scherzi e questo è uno di quelli, ho fatto una cazzata e non so come rimediare, andare di là ora non sarebbe saggio, potrebbe finire in lite, spero solo che questo non interferisca col match stasera. Mi metto a leggere il mio trattato sull’archeologia impedendomi di andare di là abbracciarlo e chiedergli scusa per come mi sono comportata, dopo il match di stasera gli avrei parlato e provato ad esprimere i miei dubbi. Dubbi… I soliti dubbi, o meglio il solito dubbio… Dopo un tempo che a me sembra lunghissimo Jack esce da camera nostra e mi avverte che è ora. “Cassie, è ora di andare, dai.” Chiudo il faldone, di cui ho letto solo poche pagine perché preoccupata per l’accaduto e salgo in macchina, mentre Jack guida verso il palasport. Il silenzio stasera è opprimente, vorrei parlare ma non so cosa dire o meglio i discorsi sono in testa ma le parole non escono, di nuovo lo guardo, più lui che la strada e penso. Arrivati al palasport troviamo Dave all’entrata il quale ci comunica che stasera ci sarà uno di quei match sbilanciati che ama tanto fare la federazione. Un 4 contro 3. I tre buoni contro i 4 cattivi. Tutti a prepararsi e che vinca il migliore, secondo loro i 4 fedeli ai capoccia. Doppiamente geniale, così mi ritrovo pure i sensi di colpa se qualcosa va male perché non l’ho fatto concentrare per il match. Mi odio è ufficiale, stasera mi odio. Entriamo ma l’idea di andare a nascondermi tra il pubblico stasera non mi esalta per niente, lo devo fare avevo promesso ma la confusione che mi regna in testa insieme alla preoccupazione per l’errore fatto mi impedisce di essere serena. Stringo la mano a Jack, che mi guarda serio e mesto. “Jack, io vado, devi andare a cambiarti…” “Già… Devo…” Ma si vede che non ha voglia di raggiungere subito gli spogliatoi. Decido di fargli capire che sono con lui sempre, per cui mi alzo sulle punte e gli bacio la guancia. “Ti amo. Ora vai su.” Lui non risponde e a passi lenti si avvia verso gli spogliatoi. Che cosa ho fatto? Che cosa cazzo ho fatto? Prendo posto in platea e aspetto l’inizio di quel che sarà il match principale, nel frattempo mi guardo gli altri combattimenti. Dopo qualche scontro l’annunciatrice comunica che il match principale della serata sta per iniziare. Sento la musica di entrata di Jack, la stessa di quando era con Mark e Rick solo con il nome cambiato, e lo guardo scendere dalle scale, anche l’entrata è rimasta uguale come il saluto finale. Scende accigliato, stasera non risponde al contatto dei fans, il mio cuore si stringe, la mia mente comincia a recitare preghiere e desideri mentre il mio stomaco saluta e parte anche stavolta. Vengono descritti altezza e peso di Jack mentre scende le scale, poi Jack salta le transenne fa un giro panoramico del palasport e sale sulla terza corda come saluto, poi guarda le cinture. Arriva il secondo lottatore dei buoni, un guerriero irlandese, e insieme alla sua entrata viene raccontato del fatto che Jack è stato inserito da Rhonda nella competizione e che la moglie di JD pensa alla punizione. Il terzo buono ovviamente è Dave, entra saluto militare e corre verso il ring, mentre una grafica illustra i cattivi: il capo della famiglia di contadini, il lottatore messicano senza maschera, un lottatore passato di recente ai cattivi grazie al lavaggio del cervello del manager chiamato l’avvocato, ed infine il pupillo di JD il predestinato alle cinture secondo i capoccia. Dave saluta gli altri due suoi colleghi e il pubblico, poi si comincia a far entrare i cattivi, prima il messicano, poi lo svizzero passato ai cattivi, infine il pupillo di JD che si cambia con Jack sguardi di puro odio e per ultimo il capo della famiglia di contadini. Partono lo svizzero e l’irlandese, quei due hanno pregressi conti in sospeso, ma in un primo momento sembra avere la meglio lo svizzero che dopo una serie di colpi proprio quando il lottatore irlandese si riprende dà il cambio al capo contadino. Il suo sorriso da psicopatico non mi piace neanche un po’, ma almeno in questo caso il lottatore irlandese sembra avere la meglio se non fosse che lo svizzero con una finta entrata sul ring lo deconcentra mandando tutto a gambe all’aria. Cominciamo veramente male. Ma per fortuna lo svizzero ed il capo contadino non vanno d’accordo sicché quando lo svizzero si riprende il cambio a forza è l’irlandese ad avere la meglio. Cambio per Dave, che attacca lo svizzero fino a che questi non è costretto a dare il cambio al brasiliano. Altro osso duro, è estremamente tecnico e preciso nei colpi, ma non letale. Messicano alle corde e Dave che dà il cambio all’irlandese con Jack che alza la mano come per dire –ehi ci sono anche io-. Sto malissimo, se stasera l’ho fatta grossa non avrò più il coraggio di guardarlo negli occhi per molto tempo. Fa male. Male davvero. Di nuovo l’irlandese alle corde e di nuovo rapidi cambi tra i cattivi per sfiancarlo, ma finalmente l’irlandese riesce a mettere alle corde lo svizzero e a sfiancarlo con la sua mossa tipica, speriamo bene. Colpo finale nella schiena e giù dal ring, cambio tra lo svizzero ed il messicano il quale dopo poco fa il cambio col pupillo di JD mentre l’irlandese dà il cambio a Dave. Neanche stavolta Jack prende bene la scelta. Io dal canto mio rischio di vomitare. Dave manda il pupillo di JD fuori dalle corde dove il match prosegue, almeno per qualche secondo pena la squalifica. L’arbitro infatti dopo poco richiama tutti su mentre Dave è a terra per mano del pupillo di JD prima e poi con rapidi cambi per mano di tutti. Dave non sembra avere la meglio e non riesce a dare il cambio, fino a che per un colpo da parte dello svizzero non rischia di essere schienato col rischio di far perdere tutto il team. Altri cambi, ora sta a Dave e al brasiliano, anche se per fortuna Dave riesce a resistere ad un suo colpo, e a poter quindi dare il cambio, cosa che per il momento non riesce. Finalmente dopo altri colpi Dave riesce a dare il cambio a Jack, è il più fresco ed il meno stanco e anche arrabbiato, prevedo un massacro in due minuti. Ma ovviamente con la sua entrata e visto come si mette tutti gli altri lottatori cercano di distrarlo e colpirlo. Impresa impossibile dopo qualche colpo subito jack riesce a sistemare gli altri tre lottatori e a schienare il brasiliano. Tutti e tre guardano le cinture, Dave dice qualcosa a Jack e poi si scambiano un segno di rispetto. E’ finita, è andata bene. Ma ho capito una cosa, non ce la faccio a stargli lontano, non ora, non reggerei. Aspetto che lo show finisca e vado a prendere Jack all’uscita, con la macchina. Lo faccio salire in macchina, senza dire una parola e mi avvio verso casa. Mentre guido comincio a parlare. “Jack, ascolta, io so che ti ho deluso con la mia risposta prima, so che hai bisogno di me, ed anche io ho bisogno di te, ma in quell’attimo ho pensato al fatto che se restavo in città potevo trovare forse un lavoro. Non ho fatto i conti con l’amore che provo per te e con le sensazioni che provo quando combatti, stasera sono stata male tutta la sera, ti vedevo soffrire e soffrivo con te, Jack so che ce la faresti anche senza di me, ma io non credo di poter reggere tutte le tappe del tour lontano da te. Io… Ti seguo. Chiudo casa e ti seguo.”
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