~Diario di Corte ~ Il Regno di Alexandra Borgia

Posts written by Morgane Le Faye

CAT_IMG Posted: 1/9/2014, 22:02 The wrestler - Profumi e Ventagli
Jack non è maschilista ma considera anche la sua cultura... il prossimo capitolo è tutto un programma non so che mi è preso, ma boh... Basta che poi non mi odiate...
CAT_IMG Posted: 1/9/2014, 21:45 The wrestler - Profumi e Ventagli
Sì ma gongolo tutte le volte che me lo dici
CAT_IMG Posted: 1/9/2014, 15:17 The wrestler - Profumi e Ventagli
Cassie pensava che stando a casa con lui lontano sarebbe stata più libera di cercare il lavoro, di poter anche decidere impulsivamente magari sbagliando per una volta, tutto pur di non pesare su di lui e di non passare per quella che non cerca la sua indipendenza economica. Jack dal canto suo non capisce questa sua voglia, sa di guadarnare abbastanza per entrambi e proprio non gli va giù che lei cerchi di lavorare, o meglio non lo capisce proprio.

Per il secondo commento che dire? Si farà quel che è destino che si debba fare...
CAT_IMG Posted: 1/9/2014, 00:23 The wrestler -
Altre Fiction e Storie Originali
Un parto il capitolo in parte per il riordino degli appunti in parte perché mi sono presa delle pause perché non stono stata proprio al top massimo di salute, sento il caldo...
Niente da dire, siamo nel vivo si parte con combattimenti sesso (eh sono umani) e scelte difficili.


POV CASSIE

Tornati a casa dopo la vittoria della Battle Royal siamo crollati addormentati vestiti sul letto. Altro che festeggiamenti, la tensione aveva veramente giocato un brutto scherzo e noi non ne potevamo più di tutto questo, per cui il letto ci aveva accolto e spedito nel regno dei sogni in un colpo solo.
Avevamo vinto una battaglia, ma di certo non la guerra, purtroppo eravamo appena agli inizi ed entrambi eravamo consapevoli che la guerra sarebbe finita solo con Jack piegato alla federazione e alla sua autorità.
Ed eravamo entrambi consapevoli che non sarebbe bastato andare lì e dire “Sì okay ho sbagliato sto dalla vostra”, ci sarebbero stati scontri da fare, colleghi stimati da menare e sottostare alle loro regole. Accendere faide inutili solo perché i capoccia lo avevano deciso, tradire colleghi stimati e fare male quando necessario.
Problema comunque che neanche si pone, visto che Jack non sarebbe più ritornato il cattivo che era stato un tempo. La sua coscienza a lungo messa a tacere nel periodo in cui aveva fatto il mercenario oramai non si sarebbe più assopita, non c’è altra soluzione che andare avanti per questa strada accettando ogni conseguenza con la consapevolezza che il pubblico cominciava a stare dalla sua parte e qualche lottatore cominciava a stimarlo.
Dave in primis…
Il suo intervento nel match contro la finta famiglia di contadini la dice lunga sul fatto che stesse rivalutando la sua opinione per Jack e Mark.
Dave è notoriamente un lottatore che non combatte per soldi ma perché ama la lotta e la compagnia, e ci mette il cuore in ogni combattimento, per molti è lui il vero volto della federazione e non il pupillo di JD.
Stimo molto Dave, ma dal canto mio spero che in un futuro non molto remoto possa diventare Jack il vero volto della compagnia, nessuno lo merita più di lui e non parlo solo da donna innamorata, sono comunque in grado di esprimere un giudizio obiettivo per quanto riguarda la federazione ed i vari lottatori che ne fanno parte. So che Jack ha sbagliato in passato, ma questa sua redenzione può comunque essere un esempio per gli altri di ciò che si riesce a fare nella vita scegliendo la strada giusta, si può sbagliare ma ci si può anche rialzare.
Nessuno a questo mondo nasce buono e giusto e senza macchia…
Al mattino vengo svegliata da un invitante profumo di caffè, che porta ad un inevitabile gorgoglio del mio stomaco, segno di una fame nera.
Mi faccio una doccia veloce, ottima per scaricare le tensioni della sera prima e poi arrivo in cucina.
“Giorno amore, come stai?” chiedo a Jack appena arrivo nella stanza
“Bene, ieri sera sono crollato come una pera cotta, non ne potevo veramente più, ero stanco, fisicamente e mentalmente.”
“Lo immagino, la rissa è stancante e di colpi ne hai presi, i lottatori erano tutti a dei livelli abbastanza alti.”
“Oramai ti ci sei fatta una cultura sopra anche tu eh? Mi spiace…”
“Ah non ricominciare col mi dispiace ti prego… A proposito, come stai nei punti dove ti hanno colpito? E guarda che voglio una risposta sincera, se me li chiami banali rischi del mestiere più che in una rissa ti troverai a doverti difendere da una donna armata di padella…” In realtà non gli avrei mai fatto niente, ma questo nostro scherzare aveva il potere di stemperare tutto e di normalizzare il nostro rapporto.
“Cassie, non ho più intenzione di mentirti da quella famosa notte, quella dell’imperdonabile peccato commesso da Rick, quella in cui la mia fiducia è definitivamente morta verso tutti tranne che verso di te. La schiena mi fa ancora male, il poco riposo avuto non mi è bastato ed io come sai non sono uno che si risparmia sul ring, ogni colpo che prendo non sempre non lascia strascichi, specie quelli del bulgaro, è una macchina da guerra lo hai visto, per cui ieri sera sono passato dai paramedici i quali mi hanno dato delle pomate per lividi e contusioni e mi hanno consigliato in caso di forti dolori di prendere degli antidolorifici…”
“Che tu non hai preso vero Jack?” rispondo io finendo la frase per lui…
“Cassie lo sai come la penso su quelle robe, sai perché le odio e sai che se posso le eviterò sempre, l’unica cosa che accetto è quel poco di anestesia quando mi devono mettere i punti e per ora ringrazio Dio che è capitato solo un paio di volte.”
Sì sapevo perché Jack odiava gli antidolorifici, nel mondo della lotta era facile diventarne dipendenti, fino a dover aumentare il dosaggio per ottenere un qualche blando effetto, fino a doverle mischiare con l’alcool per avere del sollievo, fino a rimanerci secchi. Alcuni lottatori erano deceduti per abuso di antidolorifici e alcool, tra cui qualcuno molto vicino a Jack.
No, non li avrebbe presi gli antidolorifici, a meno di non arrivare al limite massimo della sopportazione e forse neanche allora li avrebbe presi.
Non lo avrei forzato a prenderli, ma mi sarei offerta di fargli un massaggio ogni qualvolta fosse stato necessario, sperando col contatto di lenire anche il dolore oltre ai lividi.
Molti penseranno che dovrei impormi, beh per me non funziona così un rapporto. Men che meno il mio rapporto con Jack.
“Jack amore fai come ti senti, se preferisci usare solo le pomate sono con te, e ti aiuterò a metterle, quanto alle pasticche so perché sei contrario, e di certo non ti forzerò a prenderle, non farei mai niente che ti possa danneggiare, lo sai.”
L’abbraccio di Jack mi fa capire che anche stavolta sono riuscita nell’intento di stargli vicino e di rasserenarlo.
Senza contare che su alcune cose mi trovato perfettamente d’accordo con lui. In alcuni casi il dolore poteva essere molto forte ma riempirsi di antidolorifici non era una soluzione.
C’era sempre il rischio di trovare quel lottatore fuori di testa che era nato per fare del male per cui qualunque pasticca alla lunga sarebbe diventata inefficace, a meno di non abbracciare la strada della dipendenza, cosa che nel caso di Jack non volevo che accadesse. Anzi avrei lottato con tutte le mie forze e dato l’anima per impedirlo.
“Stasera che succede Jack?”
“Stasera credo di dover di nuovo combattere, ma ancora non ci hanno detto di cosa si tratta.”
Ecco ci mancavano altro che le sorprese. Caro JD… JD altra grande incognita per me. Come capi della federazione lui con sua moglie erano da fucilare seduta stante, li guardavi come coppia quando lui ancora lottava ed erano uno spettacolo per chi credeva nell’amore eterno.
Ma visto che ultimamente il JD romantico era proprio sparito dalla faccia della terra meglio non esternare questi pensieri a Jack e cercare di calmare l’ansia con una sigaretta.
Mi avvio alla borsa e prendo il pacchetto ma quando arrivo al tavolo e faccio per aprilo la mano di Jack si posa sopra la mia.
“Cassie ascolta, io è da un po’ di tempo che ci penso, da quando sei stata male anche per colpa della mia stupidità, so che in casi normali non fumi molto, ma vorrei che tu provassi a smettere, ho già perso molto in questi giorni ed il pensiero che quelle schifezze ti facciano star male di nuovo mi tormenta, ti amo, sei una delle poche belle che mi sono rimaste, per favore prova almeno…”
Dio Jack ti ha mai detto nessuno che quando ti ci metti sai giocare sporco? Beh te lo dico io. Sì ha ragione non fumo molto, e in fin dei conti potrei anche smettere del tutto, avevo iniziato tempo fa per dei motivi che neanche mi ricordo bene, ed era anche capitato che quando il clima non era affatto teso io riuscissi a stare periodi molto lunghi senza toccarne una.
Era questo il momento giusto però per smettere? Una parte di me sapeva perfettamente che non lo era, l’altra parte però voleva provarci almeno, esattamente come Jack si stava impegnando a farmi entrare totalmente nel suo mondo ora che gli ero rimasta solo io, ora che aveva capito che con me poteva smettere di fingere di fare il supereroe perché in quanto sua donna avevo il diritto di sapere come stavano le cose, io potevo impegnarmi a smettere con queste se lo faceva stare meglio…
Apro il cassetto del mobile di cucina, ci faccio scivolare dentro sigarette ed accendino e lo chiudo con un colpo secco.
“Proviamo dai, Jack.” Il bacio che posa sulla mia mano ed il sorriso che ricevo, mi scaldano il cuore, non sarà facile, lo so, la sigaretta è la mia valvola di sfogo quando non voglio che lui mi legga troppo dentro, quando voglio urlare ma non posso perché la situazione richiede che faccia la forte, quando il gioco si fa così duro da farmi rimangiare ogni promessa e mettere in scena le peggiori telenovelas brasiliane viste e non, con tanto di lacrime e scene di isterismo, ma posso provarci.
“Amore ascolta, volevo dirti un’altra cosa, questo è il periodo in cui gli incontri in giro per gli Stati Uniti e per gli altri paesi si intensificano, che fai resti a casa come l’anno scorso o mi segui? Per me non è un problema, e non credo che faranno storie neanche gli altri, capoccia compresi, anche se di loro mi frega il giusto. Sei una compagna discreta, e per niente portata a stare sotto i riflettori con me, quindi che pensi di fare? Stai a casa o mi segui?”
Restare a casa o seguirlo? Decisione molto difficile, se da un lato lo stare a casa mi consente di muovermi e di cercare un lavoro, la lontananza da lui in questo momento così delicato mi ridurrebbe ad una larva umana, è già stata abbastanza dura lasciarlo partire l’anno scorso quando aveva l’appoggio degli altri due, stavolta di abbandonarlo non me la sento proprio, tuttavia è una decisione che va riflettuta per bene, per cui gli rispondo che al massimo stasera gli darò la risposta.
“Jack, non me l’aspettavo una notizia così, ti posso rispondere stasera con più calma? Vorrei avere modo di pensarci per bene, entrambe le decisione hanno pro e contro e vorrei pensarci un po’ e poi parlarne con te.”
“Okay, come vuoi…”
Non mi sembra felice di questa decisione, forse si aspettava un sì immediato?
“Jack?”
“Vado a prepararmi per stasera Cassie, tra poco dobbiamo andare ed io ho ancora bisogno di concentrarmi”
Cassie sei un genio se non te lo ha mai detto nessuno dittelo da sola… Cioè sto poveretto ti fa capire che ha bisogno di te anche in trasferta e tu te ne esci con _ci devo pensare_ geniale ragazza mia. La prossima volta che fai? Chiami JD per chiedergli un consiglio sul regalo di compleanno da fargli?
Non ha preso bene la mia richiesta di tempo, non sono stata brava in questo, ma l’ansia di non pesargli a volte mi fa brutti scherzi e questo è uno di quelli, ho fatto una cazzata e non so come rimediare, andare di là ora non sarebbe saggio, potrebbe finire in lite, spero solo che questo non interferisca col match stasera.
Mi metto a leggere il mio trattato sull’archeologia impedendomi di andare di là abbracciarlo e chiedergli scusa per come mi sono comportata, dopo il match di stasera gli avrei parlato e provato ad esprimere i miei dubbi. Dubbi… I soliti dubbi, o meglio il solito dubbio…
Dopo un tempo che a me sembra lunghissimo Jack esce da camera nostra e mi avverte che è ora.
“Cassie, è ora di andare, dai.”
Chiudo il faldone, di cui ho letto solo poche pagine perché preoccupata per l’accaduto e salgo in macchina, mentre Jack guida verso il palasport. Il silenzio stasera è opprimente, vorrei parlare ma non so cosa dire o meglio i discorsi sono in testa ma le parole non escono, di nuovo lo guardo, più lui che la strada e penso.
Arrivati al palasport troviamo Dave all’entrata il quale ci comunica che stasera ci sarà uno di quei match sbilanciati che ama tanto fare la federazione. Un 4 contro 3. I tre buoni contro i 4 cattivi. Tutti a prepararsi e che vinca il migliore, secondo loro i 4 fedeli ai capoccia.
Doppiamente geniale, così mi ritrovo pure i sensi di colpa se qualcosa va male perché non l’ho fatto concentrare per il match. Mi odio è ufficiale, stasera mi odio.
Entriamo ma l’idea di andare a nascondermi tra il pubblico stasera non mi esalta per niente, lo devo fare avevo promesso ma la confusione che mi regna in testa insieme alla preoccupazione per l’errore fatto mi impedisce di essere serena. Stringo la mano a Jack, che mi guarda serio e mesto.
“Jack, io vado, devi andare a cambiarti…”
“Già… Devo…”
Ma si vede che non ha voglia di raggiungere subito gli spogliatoi.
Decido di fargli capire che sono con lui sempre, per cui mi alzo sulle punte e gli bacio la guancia.
“Ti amo. Ora vai su.”
Lui non risponde e a passi lenti si avvia verso gli spogliatoi.
Che cosa ho fatto? Che cosa cazzo ho fatto?
Prendo posto in platea e aspetto l’inizio di quel che sarà il match principale, nel frattempo mi guardo gli altri combattimenti.
Dopo qualche scontro l’annunciatrice comunica che il match principale della serata sta per iniziare.
Sento la musica di entrata di Jack, la stessa di quando era con Mark e Rick solo con il nome cambiato, e lo guardo scendere dalle scale, anche l’entrata è rimasta uguale come il saluto finale. Scende accigliato, stasera non risponde al contatto dei fans, il mio cuore si stringe, la mia mente comincia a recitare preghiere e desideri mentre il mio stomaco saluta e parte anche stavolta.
Vengono descritti altezza e peso di Jack mentre scende le scale, poi Jack salta le transenne fa un giro panoramico del palasport e sale sulla terza corda come saluto, poi guarda le cinture.
Arriva il secondo lottatore dei buoni, un guerriero irlandese, e insieme alla sua entrata viene raccontato del fatto che Jack è stato inserito da Rhonda nella competizione e che la moglie di JD pensa alla punizione.
Il terzo buono ovviamente è Dave, entra saluto militare e corre verso il ring, mentre una grafica illustra i cattivi: il capo della famiglia di contadini, il lottatore messicano senza maschera, un lottatore passato di recente ai cattivi grazie al lavaggio del cervello del manager chiamato l’avvocato, ed infine il pupillo di JD il predestinato alle cinture secondo i capoccia.
Dave saluta gli altri due suoi colleghi e il pubblico, poi si comincia a far entrare i cattivi, prima il messicano, poi lo svizzero passato ai cattivi, infine il pupillo di JD che si cambia con Jack sguardi di puro odio e per ultimo il capo della famiglia di contadini.
Partono lo svizzero e l’irlandese, quei due hanno pregressi conti in sospeso, ma in un primo momento sembra avere la meglio lo svizzero che dopo una serie di colpi proprio quando il lottatore irlandese si riprende dà il cambio al capo contadino. Il suo sorriso da psicopatico non mi piace neanche un po’, ma almeno in questo caso il lottatore irlandese sembra avere la meglio se non fosse che lo svizzero con una finta entrata sul ring lo deconcentra mandando tutto a gambe all’aria.
Cominciamo veramente male.
Ma per fortuna lo svizzero ed il capo contadino non vanno d’accordo sicché quando lo svizzero si riprende il cambio a forza è l’irlandese ad avere la meglio.
Cambio per Dave, che attacca lo svizzero fino a che questi non è costretto a dare il cambio al brasiliano. Altro osso duro, è estremamente tecnico e preciso nei colpi, ma non letale. Messicano alle corde e Dave che dà il cambio all’irlandese con Jack che alza la mano come per dire –ehi ci sono anche io-.
Sto malissimo, se stasera l’ho fatta grossa non avrò più il coraggio di guardarlo negli occhi per molto tempo. Fa male. Male davvero.
Di nuovo l’irlandese alle corde e di nuovo rapidi cambi tra i cattivi per sfiancarlo, ma finalmente l’irlandese riesce a mettere alle corde lo svizzero e a sfiancarlo con la sua mossa tipica, speriamo bene. Colpo finale nella schiena e giù dal ring, cambio tra lo svizzero ed il messicano il quale dopo poco fa il cambio col pupillo di JD mentre l’irlandese dà il cambio a Dave.
Neanche stavolta Jack prende bene la scelta. Io dal canto mio rischio di vomitare.
Dave manda il pupillo di JD fuori dalle corde dove il match prosegue, almeno per qualche secondo pena la squalifica. L’arbitro infatti dopo poco richiama tutti su mentre Dave è a terra per mano del pupillo di JD prima e poi con rapidi cambi per mano di tutti.
Dave non sembra avere la meglio e non riesce a dare il cambio, fino a che per un colpo da parte dello svizzero non rischia di essere schienato col rischio di far perdere tutto il team.
Altri cambi, ora sta a Dave e al brasiliano, anche se per fortuna Dave riesce a resistere ad un suo colpo, e a poter quindi dare il cambio, cosa che per il momento non riesce.
Finalmente dopo altri colpi Dave riesce a dare il cambio a Jack, è il più fresco ed il meno stanco e anche arrabbiato, prevedo un massacro in due minuti.
Ma ovviamente con la sua entrata e visto come si mette tutti gli altri lottatori cercano di distrarlo e colpirlo.
Impresa impossibile dopo qualche colpo subito jack riesce a sistemare gli altri tre lottatori e a schienare il brasiliano.
Tutti e tre guardano le cinture, Dave dice qualcosa a Jack e poi si scambiano un segno di rispetto.
E’ finita, è andata bene. Ma ho capito una cosa, non ce la faccio a stargli lontano, non ora, non reggerei.
Aspetto che lo show finisca e vado a prendere Jack all’uscita, con la macchina.
Lo faccio salire in macchina, senza dire una parola e mi avvio verso casa.
Mentre guido comincio a parlare.
“Jack, ascolta, io so che ti ho deluso con la mia risposta prima, so che hai bisogno di me, ed anche io ho bisogno di te, ma in quell’attimo ho pensato al fatto che se restavo in città potevo trovare forse un lavoro. Non ho fatto i conti con l’amore che provo per te e con le sensazioni che provo quando combatti, stasera sono stata male tutta la sera, ti vedevo soffrire e soffrivo con te, Jack so che ce la faresti anche senza di me, ma io non credo di poter reggere tutte le tappe del tour lontano da te. Io… Ti seguo. Chiudo casa e ti seguo.”


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CAT_IMG Posted: 31/8/2014, 20:38 I Miei Gioielli - Il Tempio degli Angeli
Sono molto belle tesoro, mi piacciono tutte.
CAT_IMG Posted: 25/8/2014, 00:00 Buon compleanno Simo68 - Happy Birthday
Cara Simo, tantissimi auguri di buon compleanno, spero che tu possa passare una giornata serena.
Un abbraccio e auguroni di cuore.
CAT_IMG Posted: 21/8/2014, 22:36 Robert e Kristen: Curiosità, Candidature e Nomination - Robsten: Style and More
Non me la sento di biasimarla, spesso su IG o profili twitter di persone famore si leggono certe cose che ti vien da pensare ma perché non lo metti privato e ci risparmiamo tutte queste scene e discorsi imbarazzanti?
CAT_IMG Posted: 21/8/2014, 15:14 The wrestler - Profumi e Ventagli
Camille, in questa storia anche io, solo che in questo caso davvero io sto inventando ben poco, scrivo come viene, ma davvero non sempre è facile capire tutto... Giuro... Piano piano peròle cose saranno più chiare prometto, datemi tempo di assemblare tutti i pezzi, neanche io li so tutti.
CAT_IMG Posted: 20/8/2014, 23:46 The wrestler - Profumi e Ventagli
Ora mi è più chiaro lo ammetto, ma non è facile da accettare la scelta intrapresa ne sono sempre più convinta, tuttavia io mi limito davvero a scrivere stavolta.
CAT_IMG Posted: 20/8/2014, 23:17 Auguri, Mary/Elyenne - Happy Birthday
Ehi cucciola, ci siamo, neanche io ho potuto aspettare. Dovrei farlo perché sto piangendo come una scema a sentire delle splendide canzoni d'amore e con gli occhi annebbiati non vedo un ciufolo ma preferisco farteli ora...
Buon compleanno piccola... Piccola... Si fa per dire... Sei una piccola grande donna... Sei una splendida persona ed una splendida amica...
Per cui ti auguro una giornata piena di gioia e serenità...
Buon compleanno tesoro.
Ti voglio un mondo di bene...
CAT_IMG Posted: 20/8/2014, 21:24 The wrestler - Profumi e Ventagli
Non sono colpi facili da reggere, è difficile anche guardare e scrivere... Quando vedi il sangue e ho visto anche quello poi... Ma al momento non si può neanche chiedergli di smetterla... Jack ha un suo percorso ed io mi limito a scriverlo, non mi è chiaro neanche a me...
CAT_IMG Posted: 20/8/2014, 00:41 The wrestler -
Altre Fiction e Storie Originali
Direi niente da dire su questo capitolo, cominciano i tempi duri... Ci metto un po' a scrivere perché in passato ho preso appunti un po' alla cavolo ed ora su alcune frasi smozzicate non mi ricordo un ciufolo per cui alcune cose le devo rivedere per documentarmi...


POV CASSIE

Dopo che Jack mi comunica la decisione di JD di farlo partecipare ad una Battle Royal in cui lui dovrà rimanere l’ultimo in piedi sul ring, la rabbia mi monta dentro.
Okay l’avere un prezzo da pagare per una ribellione, ma qui il conto diventa ogni volta più salato. E le portate sempre più ridotte.
Una parte di me è consapevole che ce la farà anche stavolta, ne ha già fatte di battaglie di questo tipo ed una volta ne ha schienati 12 su 15, detenendo un nuovo record nel mondo della lotta, ma quando vedo che ogni soddisfazione deve essere sudata da lui il doppio degli altri non posso fare a meno di lamentarmi di queste ingiustizie.
Solo il suo abbraccio mi ha calmato un po’, anche perché in quell’abbraccio si sentiva tutto il suo senso di colpa per avermi trascinato in questa situazione. Come se per me ci fosse una seconda scelta possibile, come se io potessi smettere di far parte di tutto questo, come se io potessi chiudere la porta e dire “sai che c’è? Tutto questo non mi sta bene, voglio una vita normale io.”
Ho mandato a quel paese la normalità una notte di due anni fa, quando il mio cuore ha perso ogni battito regolare appena l’aveva visto.
L’ho mandata a quel paese ma non me ne pento, perché ogni giorno con Jack, ogni minuto passato al suo fianco valeva tutte le volte che nel mio io avevo preso a male parole la normalità.
Ma queste continue torture psicologiche a cui veniva sottoposto Jack, mi spronavano a fare del mio meglio per non dipendere da lui così, dopo aver parlato con Jack e appreso che lui sarebbe passato dalla federazione per ringraziare Rhonda io avevo deciso di andarmene in centro per vedere se qualcosa in campo lavorativo si stava muovendo.
So che non ce ne sarebbe bisogno ma quando riesco a contribuire mi sento meno in colpa verso di lui, non mi pare giusto lasciarlo menare da tutti mentre io mi godo i frutti del suo lavoro senza contribuire.
Mi faccio accompagnare in centro mentre Jack va alla federazione, promettendomi di chiamare appena fatto. Io intanto cerco, cerco di trovare qualcosa anche un part-time, ho comunque voglia di seguire Jack quando combatte, guardarlo da casa è una sofferenza inimmaginabile, ma a quanto pare non c’è niente al momento di adatto a me.
Dopo aver girellato per un po’ mi decido a guardare l’orologio, sono passate due ore da quando Jack mi ha lasciato qui in centro e lui è andato in federazione. Strano che ci metta così tanto a ringraziare Rhonda, a meno che non sia passato da JD a dirgliene quattro…
Okay Cassie niente panico, non è detto che se ne stiano dando di santa ragione negli uffici della federazione, però questa sua assenza non mi piace per cui provo a chiamarlo al cellulare.
Nessuna risposta… Provo una seconda volta… Il telefono squilla nuovamente a vuoto, e così squilla ancora ed ancora fino a che una voce proveniente dall’oltretomba non si degna di rispondere all’ottavo tentativo…
“Pronto?”
“Jack, sono io, dove sei che è successo? Sei in federazione? Come è andata con Rhonda?”
“Io sono sull’oceano…”
“Sull’oceano? A fare che? Amore per favore parlami che hai?”
“Cassie io non ci sto capendo più nulla… Io…”
“Non muoverti di lì, prendo un taxi ti trovo e ti porto a casa”
Il tempo di trovarne uno di taxi e mi metto a cercare Jack, fosse facile trovare il punto preciso sull’oceano, ma so che sulla strada per la federazione non ce ne sono molti di angolini appartati dove rifugiarsi, per cui comincio la ricerca di Jack.
Alla fine lo trovo, seduto su una roccia, lo sguardo fisso nell’acqua, acqua agitata, non in tempesta ma agitata, come agitato è lui me lo sento, per cui lancio al tassista i soldi per la corsa e mi precipito giù dall’auto…
“Jack? Ehi amore che succede? Che hai? Stai male? Perché se stai male chiamo la federazione e gli dico che stasera non vai? Mi invento qualcosa, una qualunque cosa…”
Già in tutto il trambusto mi ero scordata di dire che la Battle Royal JD l’aveva fissata per stasera con un tempismo che era tutto un programma.
“Hanno sbattuto fuori Rhonda, dopo che mi ha inserito nella lotta per le cinture l’hanno sbattuta fuori, ha due mesi di tempo per trovare un nuovo lavoro e per fare un’uscita spettacolare come il carrozzone richiede. Ed è tutto per colpa mia, perché per me la lotta è la mia vita… Cassie quante teste dovranno cadere ancora? Rick, Rhonda e la prossima? Magari la prossima è la tua ed io neanche me ne accorgo che la gente alle mie spalle cerca di fregarmi e ordisce complotti… Più che un uomo mi sento un fallito, una donnicciola buona a niente.”
“Jack, guardami, per favore, queste sono cose che avevamo messo già in conto nelle nostre nottate passate a parlare di una possibile ribellione a JD, te lo ricordi? Lo avevamo detto che non sarebbe stato facile, eppure abbiamo deciso che era la scelta più saggia di fare… Di cosa ti devi colpevolizzare? Di avere questo sport nel sangue? Jack non scegliamo del tutto noi cosa siamo, ci sono cose che possiamo controllare per un po’, ma poi ci sono richiami più forti di noi che non possiamo ignorare, il sangue è uno di questi. Nella tua famiglia sono per buona parte lottatori, come potevi ignorare questo fatto? Avresti preferito essere uno che fa un lavoro tranquillo ma che la sera la passa sul divano a bere alcolici perché insoddisfatto di come va la sua vita? No, non credo. Volevi offrirmi una vita normale? Dio Jack, ho mandato a fanculo la normalità fin da quando ti ho visto quella notte, e pensi che qualche decisione di quel folle basti a farmi cambiare idea? Mai. Quanto alla mia testa non temere, la vendo cara e non sarà facile farmela, anche perché la nostra ancora di salvezza è che non finiamo sotto i riflettori praticamente mai… Non vivo nella tua ombra presentandomi come la compagna di. Noi siamo diversi… Jack riprenditi, riprenditi e lotta per ottenere ciò che ti spetta di diritto.”
Sì okay ho praticamente spinto Jack su quel ring con questo discorso, ma non posso ignorare quel che gli scorre nelle vene, non posso ignorare ciò che è, non posso snaturare il suo io, solo per un mio capriccio, ho promesso che ce l’avrei fatta a reggere e reggerò, quanto a Rhonda mi spiace davvero per lei, ma per quel poco che la conosco e per quel molto che ho letto e saputo di lei, so che se la saprà cavare alla grande anche fuori da questo carrozzone.
“Come fai a dirmi tutte queste cose? Tempo fa mi hai confessato che ogni colpo che prendo ti fa male eppure mi spingi a continuare…”
“Jack so quel che ho detto e non me lo rimangio, ma so anche cosa è importante per te e per noi, so quanto tu tenga a tutto questo e per quanto non mi è facile vederti colpito o vederti passare dall’infermeria a volte alla fine di qualche incontro so che non è giusto che ti chieda di smettere di combattere. Ne andrebbe della tua serenità e di quella del nostro rapporto, ed io tengo troppo a te e a noi per rovinare tutto.”
Jack, non capisci che proprio perché ti amo infinitamente sopporto tutto questo? La normalità non mi interessa se non ti posso avere con me, sei felice quando combatti si vede, adoro vederti scendere soddisfatto da quel ring, sì la lotta per il momento è la tua vita, mi è chiaro, per questo lotterò con ogni mezzo affinché tu riesca ad arrivare dove vuoi, affinché ti venga riconosciuto quel che ti spetta. Perché te lo meriti, e so che ce la farai.
Jack mi guarda, ed io guardo lui, sperando che riesca a capire cosa provo per lui, cosa mi spinge a spronarlo così e a lottare con lui, lo vedo abbozzare un sorriso di quelli che fa lui, di quelli che ti fanno pensare che spiaggia o no ti verrebbe voglia di fare l’amore con lui in questo preciso istante…
Sorrido anche io e gli tendo la mano…
“Dai andiamo a casa, guido io mentre tu pensi se vuoi andare all’incontro e sconvolgere ancora un po’ i piani e la mente di JD o se devo chiamare per dire che ti sei preso un qualche virus intestinale che ti blocca a letto…”
“Dai Cassie, che scusa eh?”
“Ah non so dimmelo tu, io vado alla macchina che fai vieni?”
Adoro punzecchiarlo, specie quando posso fargli tornare il sorriso, adoro il nostro giocare, non lo cambierei mai, fa parte della nostra intesa e del nostro essere coppia e amici.
Si alza da quel masso e prende la mano che gli tendo, poi dalla mano passa alla spalla, mi cinge a sé e mi bacia sulla testa…
Lo amo, e sono certa di aver fatto la scelta giusta. Ora non resta che andare a casa e prepararsi per l’incontro di stasera, perché che che ne dica Jack lui stasera sarà lì pronto a farsi valere, ed io sarò come sempre lì tra il pubblico a dargli coraggio…
Guido tranquilla mentre ascoltiamo della musica, quando lui spenge la radio e mi chiede
“Scusa, sono un mostro, non ti ho neanche chiesto come è andata giù in centro…”
“Beh tranquillo, tanto non c’è niente da raccontare, niente di nuovo… I soliti posti che per me non vanno bene, è inutile che prendiamo in considerazione ipotesi che avevamo già scartato no?”
“Mi spiace piccola, ma sai che questo non è necessario.”
“Jack ne abbiamo già parlato e ci abbiamo pure discusso sopra, lo so che non è necessario, ma io voglio farlo, mi fa stare meglio e mi fa sentire anche più realizzata come donna, quindi magari non con la fretta ma mi piacerebbe contribuire in qualche modo alla famiglia.”
“Okay piccola. “
Lascio la radio spenta, in fondo non è così necessaria come prima di un incontro, per cui parlando del più e del meno mi godo la strada che costeggia l’oceano e me ne vado verso casa nostra.
Parcheggio nel vialetto, ed insieme scendiamo dall’auto, appena varco la soglia di casa Jack mi chiama e mi dice:
“Cassie, prepari tu qualcosa per pranzo mentre io vado a preparare la borsa per stasera?”
“Peccato niente virus intestinale?”
“Cassieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”
“Dai vai che io preparo il pranzo…”
Appunto, come avevo previsto stasera la Battle Royal l’avrebbe fatta, ed io sarei andata con lui.
Il pranzo passa tranquillo, con discorsi sereni e tranquilli come una normale coppia, perché malgrado il suo lavoro è questo quello che siamo, una coppia normale.
Dopo Jack va in camera nostra a riposarsi un po’, mentre io sistemo la tavola e mi leggo qualche libro di quelli tosti, in genere in questi momenti evito libri leggeri che si leggono velocemente, un qualche trattato su argomenti a me poco noti mi tiene impegnata e mi impedisce di pensare, anche se a volte è causa di mie ronfate sul divano.
Non passa molto che decido di raggiungerlo in camera nostra, ma invece di trovarlo addormentato come il più delle volte accade lo vedo semiseduto sul letto con lo sguardo fisso davanti a sé.
“Ehi, ciao, non dormi?”
“No oggi no, voglio concentrarmi in modo diverso, stasera è una serata importante per me e non vorrei che qualcosa andasse storto.”
“Dai amore andrà tutto bene.”
“Lo spero Cassie, lo spero e ci tengo”
Mi sdraio accanto a lui e lo abbraccio, abbraccio che Jack ricambia dandomi un bacio sulla testa. La dolcezza di quel gesto fa sì che alcune lacrime un po’ ribelli lottino per uscire, ma non è il momento questo per cui inghiottisco a vuoto cercando di ricacciarle dentro mentre cerco di rilassarmi tra le braccia del mio uomo.
Sono questi gli attimi in cui mi rendo conto che sto prendendo le decisioni giuste, malgrado lo sconforto di alcune volte, sono questi i momenti in cui Jack è totalmente mio e non lo devo dividere con nessuno, sono questi gli attimi in cui voglio che il tempo si fermi per un po’, che non corra così veloce fino all’incontro, che mi regali altri attimi così.
Ma il tempo non va mai come vogliamo noi, per cui arriva il momento di partire per dare inizio all’evento. Non si torna indietro. Da stasera nuove tecniche e nuove strategie, nuove alleanze e nuove diatribe.
Ce la faremo anche in questo caso, lo so.
Appena arrivati io prendo il mio posto tra il pubblico, stasera niente backstage, stasera si sta in mezzo agli altri.
Viene annunciata la Battle Royal e cominciano ad entrare i lottatori sul ring; 1,2,3… 10, se non arriviamo a 15 ci manca veramente poco.
JD ti sto odiando con tutta me stessa e non so cosa mi impedisca dal venire lì a malmenarti… O meglio lo so. Il voler evitare di dare spettacolo e mettere in imbarazzo Jack.
Suona il gong e l’incontro comincia, non passa neanche un minuto che un lottatore è già fuori mentre Jack dopo aver assestato un paio di colpi al lottatore bulgaro, viene messo alle corde per essere mandato fuori dal ring, impresa che al bulgano non riesce visto che Jack trova la forza di reagire, a seguire cadono giù anche il lottatore italiano e due brasiliani… La situazione sul ring si fa sempre più tesa, man mano che i giocatori cadono giù gli altri possono formare gruppetti e menare un solo lottatore.
Come rissa è organizzata alla grande non c’è che dire.
Come compagna di un lottatore fa male da cani vedere queste cose.
Approfittando del fatto che Jack è all’angolo un lottatore infierisce pesantemente su di lui, anche se non riesce a buttarlo giù.
Ne volano giù altri due ed un lottatore mette nuovamente Jack alle corde per spingerlo sotto…
-Ti prego resisti- penso. Non è il momento di mollare. Deve vincere, deve avere il suo momento.
Alcune scene quando non è Jack a essere preso di mira sono esilaranti, i lottatori che tentano di eliminare gli avversari ne tentano di tutte pur rimanendo nei limiti del lecito. Il mio pensiero però è solo per Jack, la rissa stanca, come un combattimento uno a uno se non di più, e già un paio di volte si è dovuto sedere sulla prima corda per prendere fiato…
Dopo neanche 5 minuti il ring si è sfoltito parecchio, oramai sono quasi uno contro uno, anche se in alcuni casi l’alleanza momentanea tra due lottatori per buttarne fuori uno è inevitabile. E senza peccare di immodestia devo riconoscere che l’unico modo per buttare Jack fuori dal ring è essere in due. Talvolta capita anche di volare fuori dal ring mentre fai una mossa per buttare fuori il tuo avversario.
Il bulgaro, stranamente stasera senza il valchirione biondo del suo manager, si accanisce su Jack, ma viene interrotto da una coppia di lottatori che danno così modo a Jack di riprendersi un po’, per poi attaccarlo loro.
Il mio cuore è al limite esplosione, ma Jack con una spazzata un pugno ed uno schienamento è almeno riuscito a toglierseli di dosso.
Manca solo un voletto giù dalle corde e altri due vanno a casa. Appunto…
Jack è al limite e si vede, ma io non sono da meno. Mi è difficile stare calma, specie perché nelle risse non ci sono molte regole da rispettare.
Il bulgaro riesce a mettere a tappeto Jack, non ha uno stile normale nella lotta, prevalentemente sferra calci dal collo in giù che come colpi sono i più difficili da parare. Il suo punto preferito? Il bicipite femorale…
Avrei una voglia di rispedire in madre patria lui e quel biondone che si porta appresso. Ma devo rimanere calma… E cominciare a portarmi dietro uno sciroppo per il fegato, il mio stomaco se ne va per i fatti suoi ad ogni incontro oramai.
Jack è ancora a terra mentre gli altri lottatori continuano a combattere fino a che dopo essersi rialzato e sbattuto fuori altri due lottatori non rimangono che lui e il bulgaro…
Il bulgaro guarda le cinture, Jack anche…
“Non guardarle perché saranno mie.” Gli dice Jack, e comincia l’ultimo match…
I colpi sono portati da entrambe le parti, ma quando il bulgaro commette l’errore di dare le spalle a Jack per lui è finita, con una serie di pugni e spinte viene prima messo alle corde, poi fuori e alla fine, con un pugno viene eliminato.
Jack è l’ultimo in piedi sul ring. Qualificato per le cinture.
Vederlo sorridere, vederlo con le mani tese e con gli occhi che gli brillano fa allargare il cuore.
Sì amore la lotta per ora è la tua vita, vai avanti così.


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