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"Non sono un Assassino"Incontro con Francesco Caringella Nonostante il caldo estivo richiami i turisti sulle spiagge, svuotando i Paesi, al Don Chisciotte proseguono i nostri incontri culturali con relativo Happy Hour. Venerdì 7 agosto 2015, noi dello staff del Caffè Letterario di Laterza abbiamo avuto la fortuna di ospitare il dottor Francesco Caringella, impegnato nel suo tour promozionale in Puglia per la presentazione del romanzo "Non sono un assassino.Uno di quei "pezzi grossi" che ti fanno sentire un pesce fuor d'acqua anche se giochi in casa e pensi di conoscere vita, morte e miracoli della Cronaca Nera soltanto perché segui i processi "romanzati" di Quarto Grado e le indagini di Chi l'ha visto. La realtà è ben diversa. Quando presenti un autore con un curriculum da brivido come il suo, ti aspetti sempre un personaggio che se la tiri, un'Enciclopedia di vita ambulante, che zittisca l'interlocutore ancora prima che abbia fiatato. L'incontro con il Dottor Caringella, invece, si è rivelato superiore alle aspettative. Uomo tutto d'un pezzo, spalle larghe, sguardo affilato, ma di una pacatezza e di un'umanità sorprendenti. Nato a Bari nel 1965 e romano d'adozione, Francesco Caringella è Magistrato, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato e direttore scientifico della Casa Editrice Dike. A soli 26 anni è stato nominato giudice della 7° sezione penale di Milano negli stessi giorni in cui le inchieste pruriginose di Mani Pulite infiammavano l'Italia. Egli stesso, a 29 anni scrisse di pugno la sentenza per la cattura di Bettino Craxi. Oltre ad aver vinto ogni genere di concorso ( da Commissario di Polizia, da magistrato, da consigliere di Stato) è autore di numerose pubblicazioni sulle principali riviste giuridiche. Il "Colore del Vetro", lo ha sancito come scrittore nel campo letterario. Edito dalla Robin Editore, racconta i turbamenti e i rimorsi di un giudice durante una delle inchieste più scottanti su Mani Pulite. Una storia intima, quasi un saggio, che ricalca a mani piene l'esperienza dell’autore e che oggi diventa il testo battesimale della “ Trilogia delle Verità”’. Il 9 Luglio 2015, con "Non sono un Assassino", 2° titolo della trilogia, pubblicato dalla Newton & Compton, Francesco Caringella ha vinto la 16° edizione del Premio Roma, per la sezione Narrativa Italiana e si è anche inserito tra i 26 autori candidati al Premio Strega di quest'anno. Il romanzo prende piede immediatamente e si snocciola in 278 pagine tutte da divorare. In un mattino di pioggia, il Sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo viene trovato esanime nella sua villetta a Santa Caterina di Nardò, il busto riverso sulla scrivania, la fronte bucata da un colpo di pistola. Gli inquirenti pensano che si tratti di una vendetta ad opera della nuova camorra pugliese sulla quale l'uomo stava portando avanti un'indagine coperta ancora dal segreto istruttorio. Mancando all'appello i segni di effrazione, tipici del modus operandi del clan, i sospetti si spostano velocemente sul vicequestore Francesco Prencipe, legato alla vittima da anni di amicizia e di collaborazione professionale. Per Francesco è una capitombolata nell'Inferno.I vicini di Mastropaolo, chiamati a testimoniare, dichiarano di aver visto un auto di grossa cilindrata, sgommare via, quel tragico 3 dicembre 2014. La vettura appartiene a Prencipe e le impronte rinvenute nello studio non lasciano addito a dubbi. Messo al torchio da interrogatori incalzanti, Caringella ci presenta l'indagato, presunto colpevole, nella prova più brutale della sua esistenza. E lo fa in maniera impeccabile, entrando a pelle viva nel corpo di Prencipe, spillando a punta di penna le sue luci, le sue ombre, le ghettizzazioni del suo malessere, il male stesso, privato di quei finti buonismi che ci vengono continuamente instillati nella mente attraverso figure di eroi a tutto tondo, come il Commissario Montalbano di Camilleri, il Maigret di Simenon, l'Ispettore Colombo, l'attempata Miss Marple ed il Poirot di Agatha Christie, pronti a correre qualsiasi rischio pur di consegnare l'assassino alla Giustizia. Ecco l'elemento base che fa di "Non sono un assassino" il primo thriller giudiziario italiano. Caringella non imita Grisham, non si ispira alle atmosfere gelide di Jo Nesbo, non scimmiotta Stieg Larson. Mondi e storie incalzanti, che rapiscono il lettore, in un battito di ciglia e lo sfamano a sufficienza. Caringella, molto umilmente, ci tiene a sottolineare che le prove, quelle vere, non giungono impacchettate nelle mani dei giudici ma si acquisiscono all'interno dell'aula della Corte d'Assise- cuore e polmone del Processo -dove l'indagine acquista spessore e la Verità è una grande catena alimentare entro cui girano e si mescolano altre verità, nuove vite da coinvolgere, piccoli segreti da scoperchiare mentre l'ombra dell'Errore sembra aver preso in affitto perenne ogni singola feritoia di quelle mura. La lettura di "Non sono un assassino" rapisce. La figura di Francesco Prencipe, che vede marcire la sua esistenza perfetta e si aggrappa ostinatamente alla propria innocenza pur di salvare la sua famiglia ed evitare che sugli occhi della figlia Martina “scenda una notte infinita” è così ricca di sfaccettature interiori che le tue mani, i tuoi occhi, la tua mente, ci sguazzano. Diventi lui. Sei nella sua testa. Sei dentro al suo passato, lo sventri e ci scopri tavolate e cene da nababbi, notti di sesso e tenerezza, innaffiate di vino. E donne bellissime, una moglie onorata, una bimba che, negli anni, ha smarrito per strada il principe che "le raccontava le favole della buonanotte". E scopri paure e debolezze, micro-attimi di viltà che colgono in fallo ogni creatura mortale, dotata di sentimenti e sentimentalismi: "Cosa sono? Chi sono' Dove sarò domani? Perché non posso avere questo e lui sì? Mi prendo ciò che desidero. Decido io quando smettere. " Leggendo, hai la sensazione di combattere ad armi impari contro un riflesso nello specchio. Ti dimeni fra ciò che è giusto e razionale e ciò che è sbagliato e punibile. Ti poni delle domande. Cerchi risposte. Ti ritrovi disarmato, al posto di Prencipe, ma puoi osservarlo dall'alto, dominarlo attraverso lo sguardo di un magistrato, soppesare il suo respiro. Puoi studiarne le mosse, interpretare i minuscoli segni di una mimica facciale che, grazie a Dio, l'autore porta a compimento in modo eccellente. E un attimo dopo, come in un pellegrinaggio, ritorni da lui, dentro di lui, nella sua cella, a guardare dalla grata una Luna che sembra ridere sulla tua malasorte, a difenderti dai ricordi, dalle inquietudini, da quelle tenebre che si appolipano sulla brandina e sgranocchiano lentamente la tua dignità.Ho concluso la lettura del romanzo alle 2:40 del 6 Agosto, in pratica il giorno prima che il dottor. Caringella lo presentasse al Don Chisciotte Caffè Letterario. Non ho pranzato perché dovevo stabilire una presentazione in tempo limite e con il lavoro, la clientela da gestire, i rifornimenti utili, hai l’impressione che l’intero Universo vada a mille e complotti contro di te. Mi sono riservata qualche ora la notte seguente, ho contrassegnato con dei post-it alcune parti che avrei voluto declamare e quando sono giunta alle ultime battute vi assicuro che, nonostante conoscessi il finale, l'adrenalina c'era ancora, insieme a quel senso di perdita che mi affligge sovente, nell'attimo in cui ho acquisito qualcosa di prezioso e devo congedarmene. "Le sue requisitorie erano brani musicali perfetti: non una nota di troppo, mai un accento fuori posto. Melodie che scivolano via regalandoti l’amarezza della fine e la voglia di un nuovo inizio. Tutte le volte che avevo assistito a una sua requisitoria, mi era parso alla fine di cogliere, nello sguardo dei giudici, l’ombra del rimpianto. Come se avessero desiderato che non si fermasse. " Il brano è tratto da uno dei primi capitoli del libro, con l'accorata descrizione che il vicequestore Prencipe fa delle requisitorie dell'amico. E' uno dei molti che mi ha portato ad una riflessione profonda eppure l'unico - opinione personale - che mi ha accompagnata dall'inizio alla fine, come un mantra, qualcosa che vorresti scrivere a parole tue e che ha già trovato la sua eco migliore. Marilena Frigiola Edited by Alexandra Borgia - 25/8/2015, 16:58 |